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Intervista a Paquito Perez – Orquesta Zodiac

di Oscar Jaime Cardozo Estrada – Ottobre 2006

Traduzione a cura di La Chica e Cafè Caribe


Direttore, cantante, compositore e arrangiatore della Orquesta Zodiac di Puerto Rico.
In primo luogo è motivo di orgoglio per noi qui a Cali e per l’intera Colombia ricevere visita per la prima volta della Orquesta Zodiac di Portorico, orchestra che ci ha fatto muovere corpo, anima e illusioni negli anni ’70, con brani come “Tremendo Problema”, “Sinceridad”, “Panteón de Amor”, “El Adiós” e “El Negrito Zambú” tra gli altri. Benvenuti nella Capitale Mondiale della Salsa… Cali.

OSCAR JAIME CARDOZO ESTRADA (OJCE) Paquito, iniziamo dal principio. Come, quando e dove nasce l’Orquesta Zodiac?

FRANCISCO PEREZ PEREZ (PP) Allora, bene, in primo luogo ti ringrazio per averci portati in Colombia nella Capitale Mondiale della Salsa, Santiago de Cali. Grazie.
La Orquesta Zodiac nasce nel 1971 quando io avevo un’orchestra che si chiamava Loiza Power e ce n’era un’altra che si chiamava Loiza Sound. Abbiamo deciso di unirle e scegliere i migliori musicisti di ognuna delle due e formammo quella che oggi conosciamo come La Orquesta Zodiac di Puerto Rico. Iniziammo con Jorge Luis Vizcarrondo e Tony Escobar il famoso oratore del “Poema de Despedida” di Jorge Ángel Bueza che fa da introduzione a “El Adiós”, composizione di Carlos José Cirino. Fu questo brano che davvero ci ha lanciati nella nostra vita musicale, inoltre ebbe successo per molto tempo nelle radio latinoamericane.

(OJCE) Però dove nasce l’orchestra?

(PP) L’orchestra nasce a Loiza, Puerto Rico, città sulla costa dove è nata la maggior parte dei musicisti de La Zodiac.

(OJCE) Domanda obbligatoria. Quanto ne ha risentito la Salsa in America Latina, casomai sia successo, con l’arrivo del Reggaeton?

(PP) Tutti diciamo che i diversi ritmi devono avere la propria opportunità sul mercato. Quel che succede è che la Salsa ha radici ben profonde, è allegra ma allo stesso tempo è romantica, è cadenzata ma si accende con il suono del timbal, del piano o dei fiati. La salsa ti porta da una guaracha ad un cha cha cha passando per una pachanga o un guaguancò. Il reggaeton è uno e continuerà ad esserlo.

(OJCE) Però con alcune fusioni fra Salsa e Reggaeton, chi prende dall’altro per non scomparire?

(PP) La salsa non scomparirà mai. È come dire che scomparirà il bolero o che il tango non continuerà ad esistere. Penso che ci siano ritmi eterni e ci sono ritmi di moda e il reggaeton è un ritmo di moda che deve mischiarsi alla salsa per respirare vita, la vita della salsa stessa.

(OJCE) Paquito, qual è il brano “bandiera” de La Zodiac di Puerto Rico.

(PP) Il brano “bandiera” de La Zodiac è indiscutibilmente “El Adiós”. Penso che sia il brano “bandiera” perché fu il primo che andò alla grande e che ci catapultò verso il successo, mettendoci all’altezza di grandi orchestre del periodo, in pieno furore, come quella di Héctor Lavoe, La Fania, La Selecta, El Sabor de Nacho, La Sonora Ponceña, Bobby Valentín, Lebrón Brothers e La Corporación Latina. Ricordo che mettemmo “El Adiós” in un 45 giri e sull’altro lato c’era il brano “Costumbres” e fu inciso il 15 ottobre del 1971.

Foto cortesia di David Cantrell
(OJCE) Cali corrisponde a ciò che vi aspettavate a Puerto Rico?

(PP) Cali ha decisamente sorpassato i limiti di ciò che ci eravamo immaginati. A Cali si vive la salsa, si respira salsa e si gusta salsa. Ci siamo sentiti estremamente soddisfatti ed è stata un’esperienza fortificante vedere come il pubblico canta le nostre canzoni, chiede i titoli, desidera autografi, ci hanno decisamente dimostrato in prima persona che La Zodiac ha posto una pietra miliare nella storia musicale di Cali negli anni ’70.

(OJCE) Da dove viene il nome Zodiac?

(PP) Tony Escobar aveva un cugino che lavorava come venditore. Correva di paese in paese portando e offrendo la propria mercanzia. Una qualche volta ci ascoltò suonare in quella fusione di Loiza Power e Loiza Sound e ci suggerì di battezzare quella unione come La Zodiac visto che in quel momento Walter Mercato con i suoi astri e pronostici andava di moda in tutta l’isola. Così fu che decidemmo di accogliere il nome e da quel momento cominciammo a chiamarci la Orquesta Zodiac.

Foto cortesia di Americasalsa
(OJCE) Cosa è successo a Tony Escobar, perché non è venuto a Cali?

(PP) Tony Escobar ha avuto problemi di salute e in accordo con le indicazioni mediche abbiamo deciso di comune accordo che era meglio non venisse in Colombia. Però speriamo che per la Feria de Cali di dicembre, quando torneremo, Tony venga con noi.

(OJCE) La Zodiac, Orquesta di salsa “gorda”, come dicono i portoricani del centro dell’isola, ha pensato di affrontare altri ritmi?

(PP) In verità no. Il massimo che abbiamo fatto sono canzoni romantiche come “Llámame” che ho composto nell’anno 1973 o “Mi Guitarra” composta da Ángel Luis Laureano che furono successi assoluti in tutta America.

(OJCE) E ora cosa farà La Zodiac.

(PP) Grazie a persone come voi che credono e appoggiano le orchestre che hanno dato tanto splendore alla salsa, prepareremo un nuovo lavoro nel quale dovremmo includere un brano di ammirazione per Cali.

(OJCE) Bene Paquito, Cali è casa tua. Tutti siamo tuoi amici. Su www.americasalsa.com La Zodiac avrà una finestra sul mondo nella quale noi salseri potremo conoscere i tuoi progetti e il movimento salsero della Zodiac. Attraverso questo importantissimo portale di salsa nel mondo, vogliamo esprimere la nostra particolare ammirazione per La Zodiac, ora che come banda matura suona meglio; se prima lo facevano bene, immaginatevi oggi, dopo 35 anni dalla fondazione…

(PP) Oscar, molte grazie per averci tenuto in considerazione per queste belle parole che ricevo e condivido con i 13 membri de La Zodiac che ci hanno accompagnato a Cali.

Oscar Jaime Cardozo Estrada è Direttore del 15° Encuentro Nacional e 2º Internacional de Melómanos y Coleccionistas 49ª Feria de Cali 2006. È anche Direttore Generale di EKC Producciones, una compagnia dedicata all’organizzazione di eventi, rappresentazione artistica e nella consulenza generale.

Articolo tratto da www.americasalsa.com