Traduzione a cura di Jimi
Ringraziamo “www.maestravida.com” per l’autorizzazione a pubblicare e tradurre in italiano l’articolo.
Foto di Paula C a Panama
Chi è Paula C? Da dove provieni, che scuole hai fatto, che lavoro fai e cosa facevi in quel periodo?
Sono cresciuta a Boston, Massachusetts, e sono Americana di origine Irlandese. Mia madre era un’insegnante e mio padre un medico. Sono la più giovane di 4 figli. Quando ero giovane i miei genitori spesso visitavano Cuba e portavano indietro dischi. Così sono crsciuta ascoltando quei favolosi gruppi cubani. Il mambo era il ballo alla moda in quel tempo e la mia famiglia lo ballava in soggiorno, come maniaci, al suono di quei dischi. Penso che il grande Machito abbia una figlia di nome Paula – una cosa che da piccola mi piaceva molto.
Sono andata al college e mi sono laureta in Letteratura Inglese e Filosofia, e poi mi sono spostata a New York. All’inizio ho fatto l’assistente sociale a West Harlem ma nei tardi ’70/primi ’80 ho lavorato per Liberty House – una cooperativa artigianale,che era stata allestita durante i movimenti libertari a favore dei diritti civili. A quel tempo vendevano oggetti fatti da individui conosciuti dagli attivisti nel Sud. Gli oggetti erano meravigliosi ma in molti casi dovevano essere ridisegnati e distribuiti per attirare una più larga base di vendita al dettaglio,così noi lavoravamo con gli artigiani per fare questo. Io ho disegnato una linea di abbigliamento femminile per il negozio come membro della cooperativa. Molta gente famosa faceva acquisti lì, compresi John Lennon e Yoko Ono, Julie Christie e l’amore di tutti noi, l’incredibile attore Raul Julia.La mia amica Cathy Hawkins gestisce tuttora il negozio, che ora si trova a West 112th Street di Broadway. Ora io lavoro per un’azienda di selezione personale che ha i suoi clienti fra i media, i pubblicisti dello spettacolo e le ditte di tecnologia.
Quando e dove hai conosciuto Ruben? Che impressione ne hai avuto, come artista e scrittore? Lui è sempre stato un artista ambizioso, lo prendevano tutti sul serio?
Ho effettivamente conosciuto Ruben alla Liberty House. A quel tempo il negozio si trovava a Broadway and West 84 Street, e lui abitava nell’86^ strada. Il negozio era in un edificio che aveva un parcheggio sul lato della strada. Una mia amica Karen (la figlia di un campione di Rumba, potrei aggiungere) lavorava anch’essa nel negozio e usciva insieme al bassista di Mongo Santamaria. Mongo parcheggiava il suo furgone nel garage e qualche volta veniva nel negozio in quanto avevamo in vendita anche una meravigliosa collezione di strumenti africani. Era divertente quando entrava Mongo – lui era un tipo allegro, si metteva a suonare tutti gli strumenti e faceva il filo a tutte. Di solito a parcheggiare il furgone di Mongo era il suo collaboratore Ralphie, che era una persona dolce e un vero personaggio. Quando Ralphie parcheggiava il furgone di solito andava a sbattere contro il muro, e tutti i nostri articoli volano giù dagli scaffali, così imparammo a conoscere Ralphie veramente bene. Fu Ralphie a chiedermi se avevo mai sentito parlare del cantante panamense Ruben Blades – io gli risposi “No”. Lui mi chiese se andavo mai nei locali di salsa, come il Barney Googles e il Corso, e di nuovo gli risposi “No”. Circa due settimane dopo Ruben entrò nel negozio per conoscere “la ragazza italiana di nome Paula” che Ralphie gli aveva detto essere “una sua grande fan”. Penso fosse intorno al 1975.
Estate del 1976, Ruben aveva 28 anni, Paula C 32
In quel periodo Ruben cantava con Ray Barretto e come artista tentava di diventare un musicista professionista e guadagnarsi da vivere. Scriveva una gran quantità di musica, cantava come corista in varie registrazioni e faceva concerti per sbarcare il lunario. Non è che non fosse ambizioso quanto invece che aveva chiaro il proprio obiettivo ed era fiducioso nel proprio successo – e lo inseguiva con grande determinazione. E lavorava molto duro. Mi disse quando lo conobbi che sarebbe diventato un cantante famoso e che sarebbe andato a Hollywood a fare films. Mi ricordo di aver pensato che avrebbe potuto essere deluso. Una cosa che fece fin dall’inizio alla Fania fu di dare ai maggiori artisti del tempo, come Ismael Miranda, alcune delle sue canzoni da registrare, così prima di essere veramente conosciuto come cantante divenne apprezzato come compositore all’interno della casa discografica. Furono le sue composizioni a farlo prendere in buona considerazione dalla Fania. Mi ricordo in particolare di Ismael perchè fu il primo cantante a rendere pubblico omaggio a Ruben per la canzone che eseguiva, e Ruben non lo dimenticò mai. Io ho sempre considerato Ruben come un compositore che cantava – piuttosto che il contrario. La gente lo chiamava di continuo dicendo “Ho bisogno di un buon pezzo”. E’ esattamente quello che accadde con El Cantante: Willie lo chiamò perchè Hector era stato trovato in overdose in una macchina e aveva bisogno di “un buon pezzo” per aiutarlo a fare un buon ritorno in scena. Ruben all’inizio non voleva dargli quel brano – ma io lo convinsi a farlo. Io adoravo Hector e ci prendevamo sempre in giro proprio perchè Hector Lavoe era il mio cantante preferito – e lo è ancora. Dovunque si esibisse facevo in modo di andare a vederlo.
Una volta, quando gli All Stars erano al Madison Square Garden, Ruben venne a prendermi fra il pubblico e mi portò nel back-stage – cosa che io odiavo – …che scena! Senza una parola mi conduce dritto dove Hector stava appoggiato a una porta. Quando arriviamo lì mi dice “Chi è il tuo cantante preferito?”. Io rispondo: “Hector Lavoe“. Hector accenna un sorriso senza capire cosa stia succedendo e allora Ruben dice: “Hector – sai chi è questa? E’ la mia ragazza Paula”. Allora Hector inizia veramente a ridere a crepapelle. Ero mortificata, ma, a guardare indietro, fu un gesto ben generoso da parte di Ruben. Lui e Hector erano rivali nel business in quel periodo. Prima di arrivare a New York Ruben era già un cantante famoso a Panama. Sua madre Anoland, lei stessa musicista, non approvava che lui cantasse e lo spingeva sempre a finire il corso di laurea. Sapeva fin troppo bene quanto potesse essere difficile la vita di un musicista. Un anno, durante il Carnevale, mi disse che per quanto ne sapeva Ruben aveva acconsentito a non cantare per tutto il periodo in cui stava all’Università. Ma un giorno, mentre andava al lavoro in macchina nella zona del Canale, vide questo enorme manifesto che annunciava un suo spettacolo durante il Carnevale. Mi disse che si infuriò così tanto che quasi uscì di strada. Si scoprì poi che la sua esibizione era stata tenuta nascosta a Anoland. Un tizio era incaricato di far sparire il cartellone al mattino prima che Anoland passasse in macchina e poi di riattaccarlo dopo che lei fosse passata. Ma quel particolare mattino era rimasto addormentato, così Anoland vide il cartellone e andò su tutte le furie. Quando mi raccontò questa storia non smettevo più di ridere. Anoland era una donna stupenda e sento molto la sua mancanza.
La gente lo prendeva sul serio?
Beh, Ruben è estremamente intelligente ed ha avuto una buona istruzione. Egli aveva una visione articolata di cosa pensasse dovesse succedere e lavorava duro e aveva un incredibile rapporto con il pubblico. Non so ora – ma allora lui apprezzava sinceramente i fans che amavano la sua musica e questo lo incoraggiava molto. Ruben è un affabulatore nato. Io ero una grande ammiratrice di ciò che considero essere il genio di Willie Colon e spinsi Ruben a cantare con il suo gruppo e a collaborare con lui. Parlando dei fans – quando Siembra uscì per la prima volta nel 1978, Jerry Masucci disse a Ruben che era un buon album ma che non stava vendendo bene. Il nostro condominio era di fronte a parecchi altri nel nostro quartiere Latino. Riuscivo a sentire l’album che veniva suonato al massimo volume tutto il tempo – così non pensavo che Jerry dicesse la verità. La prima volta che l’album venne eseguito in Puerto Rico, poco tempo dopo l’uscita, l’ospite principale era Roberto Roena y Su Apollo Sound. Quando Willie e Ruben iniziarono a suonare, tutti nell’arena cantarono sulle canzoni e andarono fuori di testa. Siccome conoscevo bene Ruben, potevo vedere che lui era fortemente toccato dal caloroso responso del pubblico, ma continuò a cantare. Mi ricordo che arrivò di corsa Ralph Mercado, e pure Roberto Roena. Fu fenomenale. Ricordo che, una volta terminato lo spettacolo, Ruben si mise in piedi vicino a una delle uscite e strinse la mano di tutti quelli che uscivano. Ci vollero ore – ma ce la fece. Penso sia stata la volta in cui si rese conto che era sulla strada buona, e gli fece molto piacere. I fans di musica latina sono i più fedeli al mondo.
Ringraziamo Paula per la sua grande generosità, cordialità e buon umore; e per tutto il tempo e gli sforzi che ci ha dedicato durante l’intervista. Le siamo particolarmente grati per il suo interesse e appoggio a Maestravida.com.
COPYRIGHT 2007 MAESTRAVIDA.COM, Alison Weinstock, & Paula C–
Español
¿Quién es Paula C.? ¿De dónde eres? ¿Cuál es tu educación? ¿A qué te dedicas y a qué te dedicabas entonces?
Crecí en Boston, Massachussets, y soy descendiente de irlandeses en Estados Unidos. Mi madre fue maestra y mi padre doctor en medicina. Soy la menor de cinco hijos. Cuando era joven mis padres visitaban Cuba frecuentemente y solían traer discos y producciones musicales. Así que crecí escuchando aquellas fabulosas orquestas cubanas. El mambo era el ritmo de moda de entonces y mi familia solía bailar aquellos discos, alrededor de la sala principal de la casa, como locos. Creo que el gran Machito tiene una hija llamada Paula – algo que de niña me encantaba.
Acudí a la universidad y recibí una licenciatura en Literatura Inglesa y Filosofía para posteriormente mudarme a la ciudad de Nueva York. Originalmente me desempeñé como trabajadora social en el oeste del barrio Harlem, pero hacia el final de la década de los años 70 y principio de los años 80 trabajé para Liberty House, una cooperativa de manualidades que fue creada durante la época de mayor auge del movimiento de libertades civiles, en la década de los años 60. En ese entonces se vendían manualidades hechas por individuos que los activistas del movimiento conocían durante sus viajes por el sur de Estados Unidos. Las manualidades eran maravillosas pero en muchos casos necesitaban ser rediseñadas y mercadeadas para atraer a una mayor clientela, así que trabajábamos con los artesanos para lograrlo. Diseñé una línea de ropa femenina para la tienda, como parte de mi contribución hacia la cooperativa. Muchos famosos de la época fueron compradores de la tienda, incluyendo a John Lennon y Yoko Ono, Julie Christie y, el amor de nuestras vidas, el asombroso actor Raúl Julia. Mi Amiga Cathy Hawkins continúa al frente de la tienda como gerente, la cual ahora está localizada en el West 112th Street y Broadway.
Ahora trabajo para una firma de reclutamiento ejecutivo cuya base de clientes es conformada por empresas relacionadas con los medios de comunicación, publicistas para la industria del entretenimiento y la tecnología.
¿Cuándo y cómo conociste a Rubén? ¿Qué te pareció como artista y compositor? Siempre fue un artista ambicioso, ¿Fue tomado en serio por todo el mundo?
Conocí a Rubén en Liberty House. Para entonces, la tienda estaba localizada sobre Broadway y West 84th Street y él vivía en West 86th Street. La tienda estaba ubicada en un edificio que tenía un estacionamiento en una calle lateral. Una de mis amigas, Karen (hija de un campeón de la Rumba, debo agregar), también trabajaba en la tienda y en esa época ella salía con un bajista de la orquesta de Mongo Santamaría. Mongo estacionaba su van y algunas veces entraba a la tienda, ya que entonces vendíamos también una maravillosa colección de instrumentos musicales africanos. Nos divertíamos mucho cunado Mongo entraba a la tienda, tenía mucho entusiasmo y generalmente tocaba los instrumentos para después ponerse a coquetear con todas. Estacionar la van de Mongo era, algunas veces, el trabajo de su amigo Ralphie, un buen muchacho y, además, todo un personaje. Cuando Ralphie estacionaba la van usualmente golpeaba la pared, haciendo que toda nuestra mercancía saliera volando desde los anaqueles o estantes, así que nos tocó conocer a Ralphie bastante bien. Fue Ralphie quien me preguntó si había escuchado alguna vez al cantante panameño Rubén Blades – le respondí que no. Me preguntó si alguna vez había ido al club local de Salsa Barney Google and the Corso y le contesté que no. Aproximadamente dos semanas después de eso Rubén visitó la tienda para conocer a la ‘muchacha italiana de nombre Paula’ de la cual Ralphie le había hablado y comentado que se trataba de ‘una de sus más grandes admiradoras’. Creo que sucedió en 1975. Para ese entonces Rubén cantaba con Raymond [Barretto] y, como artista, trataba de mantenerse musicalmente activo al mismo tiempo que debía mantenerse económicamente. Escribió una gran cantidad de música, hizo coros para grabaciones y realizó presentaciones para poder ganarse la vida. No se trataba de ambición sino de la claridad en cuanto a sus metas y la confianza de que sería exitoso en su carrera. Ese fue su enfoque. Trabajó muy duro. Cuando lo conocí me dijo que iba a ser un cantante famoso y que después iría a Hollywood para actuar en películas. Recuerdo haber pensado que tal vez él estaba enloqueciendo.
Una de las cosas que hizo, desde el principio con Fania, fue componer para que artistas ya consagrados como Ismael Miranda grabaran sus canciones. Asi que, antes de ser reconocido como cantante, ya era apreciado como compositor dentro de la empresa disquera. Fue su calidad como compositor lo que le permitio ser reconocido por Fania. Recuerdo en particular que fue Ismael Miranda el primero en reconocer, y dar credito publicamente, a Rubén por sus composiciones. Rubén nunca lo olvido. Simpre crei que Rubén es un compositor que tambien canta, en vez de un cantante que tambien es compositor. Constantemente recibia llamadas de gente diciendo “necesito una buena tonada”. Eso fue lo que precisamente ocurrio con “El Cantante”. Willie lo llamo porque Héctor habia sido hallado con una sobredosis dentro de un auto y necesitaba una “buena cancion o tonada” para ayudarle a regresar a la escena. Inicialmente Rubén no quiso darle la cancion a Héctor, pero lo convenci de que lo hiciera. Me encantaba Héctor Lavoe y la broma mas grande entre Rubén y yo era que Héctor fue mi cantante favorito (lo sigue siendo). Cada vez que Héctor se presentaba me aseguraba de ir a escucharlo En una oportunidad, durante un concierto de Fania All Stars en el Madison Square Graden de Nueva York, Rubén vino hasta donde yo estaba sentada en medio de la audiencia y me llevo tras bastidores –lo que yo odiaba- Sin pronunciar palabra me condujo hasta donde Héctor estaba, recostado sobre una de las puertas. Al llegar justo al frente de Héctor me pregunto: ‘quien es tu cantante favorito?’ y le conteste ‘ Héctor Lavoe’. Héctor se sonrió sin saber exactamente lo que ocurría y fue cuando Rubén dijo: ‘ Héctor, sabes quien es ella? Es mi novia Paula’. Héctor entonces rió a carcajadas. Al principio me molesto un poco pero después entendí que se trato de un gesto muy generoso de Rubén. El y Héctor eran, para ese entonces, rivales musicales.
Cuando Rubén llego a Nueva York ya era reconocido, como cantante, en su natal Panamá. Su madre, Anoland, también músico, desaprobaba la inclinación de Rubén por la música y, en su lugar, siempre trato de que Rubén finalizara sus estudios. Siempre supo lo difícil que era la vida de un músico. En una oportunidad, durante un carnaval, me dijo que Rubén estuvo de acuerdo con no cantar mientras estuviera en la universidad. Pero un día, mientras manejaba hacia su trabajo en la zona del canal, vio una pancarta gigantesca que anunciaba la presentación de Rubén durante el carnaval. Me dijo que se enojo tanto que casi perdió el control del vehículo. Resulto que la presentación de Rubén debía mantenerse como un secreto para Anoland. Uno de los hombres, responsable de remover la pancarta por las mañanas antes de que Anoland pasara por el lugar y colgarla de nuevo después de eso –lo mismo ocurría por las tardes, al regreso del trabajo- se quedo dormido y Anoland enfureció al ver la pancarta. Ella reía a carcajadas cuando me contó esta historia. Fue una mujer excepcional, en realidad la extraño.
Era Rubén tomado en serio por la gente?
Rubén es hombre extremadamente inteligente y bien educado. Claramente articulaba su visión de como creía que las cosas deberían darse, trabajaba duro y tenia interacción increíble con la audiencia. No se cual sea la situación ahora, pero en ese entonces realmente apreciaba al publico que se deleitaba con su música y que siempre, en retorno, lo aprecio. Rubén nació para contar historias. Siempre fui gran admiradora de lo que consideré el genio de Willie Colon y siempre motivé a Rubén para que cantara y colaborara con la banda de Willie. Y hablando de los seguidores de su música, cuando el disco “Siembra” salió a la luz en 1978, Jerry Masucci le dijo a Rubén que el disco era un buen álbum pero no se estaba vendiedo bien. El edificio donde estaba nuestro apartamento estaba justo al frente de muchos otros en un vecindario predominantemente Latino y podíamos escuchar, a todo volumen, los reproductores de música con las canciones del álbum –no creí que Jerry estuviera diciendo la verdad-. El primer concierto en Puerto Rico, donde se interpretaron las canciones del álbum, fue titulado ‘Roberto Roena y su Apollo Sound’ pero cuando Willie y Rubén comenzaron a tocar y cantar el público entero cantó las canciones y enloqueció. Yo sabía que Rubén estaba emocionado con la abrumadora respuesta del público –yo lo conocía muy bien-. Recuerdo que Ralph Mercado y Roberto Roena salieron corriendo. Era fenomenal. Rubén se paró en una de las puertas de salida y estrechó las manos de todo el que salió. Fueron horas las que pasaron mientras lo hacía. Creo que fue allí cuando supo que triunfaría y aquello (estrechar manos) fue un gesto de su apreciación. Los seguidores de la música Latina son los más fieles del mundo”.
Agradecemos a Paula su gran generosidad, cordialidad y buen humor; y por todo el tiempo y esfuerzo que nos dedicó durante la entrevista. Estamos especialmente agradecidos por su interés y apoyo a maestravida.com.
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English
Who is Paula C? Where are you from, what education, what work do you do, and did you do then?
I was raised in Boston Massachusetts and I am Irish American. My mother was a teacher and my father was a medical doctor. I am the youngest of four children. When I was young my parents frequently visited Cuba and they brought back records. So I grew up with listening to those fabulous Cuban bands. The mambo was the dance craze at the time and my family used to dance around our living room like maniacs to those records. I think the great Machito has a daughter named Paula – a fact I loved as a kid.
I went to college and received a degree in English Literature and Philosophy, and then moved to New York City. Originally I was a social worker in West Harlem but in the late 1970-early 1980’s I worked for Liberty House- a craft cooperative, which was formulated during the 1960s civil rights “freedom” rides. At that time, they sold American crafts made by individuals the freedom riders met during their time in the South. The crafts were wonderful but in many instances needed to be redesigned and marketed to attract a broader retail base, so we worked with the craftsmen to do this. I designed a line of women’s clothing for the store as part of the cooperative. A lot of famous people shopped there including John Lennon and Yoko Ono, Julie Christie and the love of all of our lives – the amazing actor Raul Julia. My friend Cathy Hawkins still runs the store, which is now located at West 112th Street and Broadway.
Now I work for an executive recruitment firm that has a client base of media, entertainment publishers and technology companies.
When and how did you meet Ruben? How did he seem to you then, as an artist and writer? He was always an ambitious artist, did everyone take him seriously?
I actually met Ruben in Liberty House. At that time the store was located on Broadway and West 84 Street and he was living on West 86th Street. The store was in a building that had a parking garage on the side street. A friend of mine Karen (the daughter of a Rumba champion I might add) also worked in the store and she was dating the bass player for Mongo Santamaria. Mongo parked his van in the garage and sometimes would come into the store as we also sold a wonderful collection of African instruments. It was great fun when Mongo came in – he was a cheerful soul and he would play all the instruments and then flirt with everyone. The parking of Mongo’s van usually fell to his road guy Ralphie, who was a sweet person and real character. When Ralphie parked the van he usually hit the wall and all of our merchandise went flying off the shelves, so we got to know Ralphie really well. It was Ralphie who asked me if I had ever heard of the Panamanian singer Ruben Blades – I told him “no.” He asked me if I ever went to the local salsa clubs, like Barney Googles and the Corso? I told him “no.” About two weeks later Ruben came into the store to meet the “Italian girl named Paula” that Ralphie told him was “a big fan of his.” I guess that was about 1975.
At that time Ruben was singing with Raymond [Barretto] and as an artist – he was trying to be a working musician and support himself. He wrote a great deal of music, sang coro on recordings and performed to earn his living. It wasn’t that he was so ambitious as much as he was clear about his goals and confident that he would be successful – and he single-mindedly pursued that. And he worked very hard. He told me when I first met him that he was going to be a famous singer and then go to Hollywood and make movies. I remember thinking that he may be delusional.
One thing he did right from the start at Fania was to give the major artists at the time like Ismael Miranda some of his songs to record, so before he was really known as a singer he was appreciated as a composer within the company. It was his composing that got him taken seriously by Fania. I remember about Ismael in particular because he was the first singer who gave Ruben public credit for the song when he performed and Ruben never forgot that. I have always felt that Ruben was a composer who sang – rather than the other way around. People constantly called saying “I need a good tune.” That’s exactly what happened with El Cantante, Willie called him because Hector had been found OD in a car and needed a “good tune” to help him with a comeback. Ruben at first didn’t want to give him that tune – but I convinced him to do it. I adored Hector and it was a big joke between us because in fact Hector Lavoe was my favorite singer – still is. Whenever he performed I made sure I went to see him.
One time when the All Stars were at Madison Square Garden, Ruben came and got me from the audience and brought me back stage – which I hated – what a scene! Without a word, he marches me over to where Hector was leaning against a door. When we get there he says to me “who is your favorite singer”? I respond Hector Lavoe. Hector smiles slightly not knowing what’s going on and then Ruben says “Hector – do you know who this is – this is my girlfriend Paula.” Then Hector really started to laugh his head off. I was mortified but in retrospect, it was a very generous gesture by Ruben. He and Hector were rivals in the business at that time.
By the time Ruben came to New York he already was a well known singer in Panama. His mother Anoland, a musician herself, didn’t approve of his singing and was always pushing him to finish his degree. She knew all too well how difficult a musician’s life could be. One year during Carnival – she told me that as far as she knew Ruben had agreed not to sing while he was at the University. But one day while driving to her job in the Canal Zone – there was this huge banner over the street announcing his appearance during Carnival. She told me she got so mad she nearly drove her car off the road. As it turned out – his performance was being kept a secret from Anoland. Some guy was responsible for removing the banner in the morning before Anoland drove by and then hanging it back up after she passed by. He would repeat this process when she was about to drive home at night. But that particular morning he overslept and Anoland saw the banner and was furious. When she told me this story though, she laughed and laughed. Anoland was a wonderful woman and I miss her.
Did people take him seriously?
Well Ruben is extremely intelligent and was well educated. He clearly articulated his vision of what he thought should happen and he worked hard and had an incredible rapport with the audience. I don’t know about now – but then he truly appreciated the fans who loved his music and this encouraged him. Ruben is a born storyteller.
I was a great admirer of what I consider to be the genius of Willie Colon and really pushed Ruben to sing with his band and to collaborate with him. Speaking of the fans – when Siembra first came out in 1978, Jerry Masucci told Ruben that it was a good album but that it wasn’t selling. Our apartment building faced several others in our Latino neighborhood. I could hear the album being played at top volume all the time – so I didn’t think Jerry was telling the truth. The first time the album was performed in Puerto Rico soon after the release – the headliner was Roberto Roena y Su Apollo Sound. When Willie and Ruben started playing everyone in the arena sang along and they went absolutely nuts. Because I knew Ruben so well, I could see he was touched deeply by the overwhelming response but he kept singing. I remember Ralph Mercado came running out, as did Roberto Roena. It was phenomenal. What I remember is that after the performance was over – Ruben stood by one of the exits and shook hands with everybody as they left. It took hours – but he did it. I think it was then that he knew he was on his way and he appreciated it. Latin music fans are the most loyal fans in the world.
We wish to thank Paula for her great generosity, kindness and humor, and for all the time and effort she put in for this interview. We are especially grateful for her interest and support for maestravida.com.
COPYRIGHT 2007 MAESTRAVIDA.COM, Alison Weinstock, & Paula C–