Intervista a cura di Tommy Salsero
Ringraziamo per la collaborazione alle ultime due domande Enzo “Ciccio” Luoni
foto realizzate da Daikil
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Milano 30 Giugno 2007
Come e quando nacque il gruppo musicale Lebron Brothers?
Cominciammo nel 1967 nella città di Brooklin, New York. All’inizio eravamo in quattro fratelli: José, io (Angel), Carlos e Pablo che aveva una sua orchestra che si chiamava La Sonora Arecibeña. Fummo contattati dalla casa discografica Ortiz per registrare un disco, formammo l’orchestra e da lì cominciò tutto. Il primo album si chiamava Psychedelic Goes Latin, era il 1967 e fu subito un successo.
Che importanza ha avuto la musica afro-americana e quali sono stati i cantanti e le orchestre che vi hanno maggiormente influenzato?
Principalmente fu nostro fratello Pablo che era il fratello maggiore e che aveva già una sua orchestra, poi Tito Puente che è stato un gran maestro e anche un grande amico che ci aprì tante porte, se non tutte le porte ai musicisti portoricani nel mondo.
Angel Lebron
Nella musica dei Lebron Brothers c’è una forte influenza soul, avete unito le radici afroamericane con quelle latine, quali musicisti vi hanno ispirato principalmente?
Infatti all’inizio della nostra carriera cantavamo musica americana in inglese, sicuramente James Brown, Los temptation, Marvin Gaye, Smockey Robinson and the miracles, sono state le orchestre/musicisti che che ci hanno influenzato maggiormente dal punto di vista della musica.
James Brown
Los temptation
Marvin Gaye
Smockey Robinson and the miracles
Parlando di latin soul e di boogaloo, quali sono stati i primi musicisti a proporli?
Penso che il primo a iniziare con il boogaloo fu Jhonny Colon, sicuramente fu il primo ad avere un certo successo, poi Pete Rodriguez e quindi noi. La nostra canzone di maggior successo fu Funky Blues, ed è grazie al boogaloo se a distanza di quarant’anni siamo ancora qui, perchè ci fece conoscere fra i bianchi, i latini e gli afroamericani.
Quali furono le cause che portarono alla fine del boogaloo? Ho sentito dire che furono quelli della Fania Records che boicottarono il boogaloo, è vero secondo lei? Qual è la sua opinione?
No, il boogaloo terminò da solo.Fu una cosa di due anni e non dipese dalla Fania. Arrivò la salsa che era più forte e portò alla fine del boogaloo. Così come adesso va di moda il reggaeton che tra un po’ passerà e la salsa tornerà al suo posto. Nessuno potrà mai far terminare il reggaeton, finirà da solo. I giovani vogliono sempre cose nuove, non si fermano mai ad un genere, però non abbandoneranno mai la salsa.
Frankie Lebron
La salsa è la tradizione, il reggaeton è la moda.
Sì, è la moda dei giovani.
I Lebron Brothers pensano di registrare salsa con reggaeton come hanno fatto Andy Montañez o Gilberto Salsa Rosa?
No, noi stiamo bene così come siamo. Tempo fa ho letto un’intervista negli USA dove c’era un rapper di sessant’anni e domandavano a dei giovani se gli sarebbe piaciuto andare a vederlo suonare. La risposta fu negativa, i giovani preferiscono veder rappare i loro coetanei. Per questo motivo non siamo interessati al reggaeton, stiamo bene così.
Carlos Lebron
Avete avuto un grande successo in Colombia, come è cominciato?
La nostra musica ha trovato un ottimo riscontro fra i colombiani, è stata una cosa incredibile. C’è anche da dire che loro sanno molto di musica. I pezzi che abbiamo registrato trent’anni fa oggi sono grandi successi in Colombia. E non solo in Colombia, anche in Perù e in tutto il mondo. Però tutto è cominciato in Colombia, perchè oggi la Colombia, in particolar modo Cali, è l’unico paese che appoggia la musica salsa.
Possiamo affermare che oggi la Colombia è il paese dove la salsa ha maggior successo?
Sì è vero, in Colombia la salsa è molto amata. Anche negli Stati Uniti si ascolta meno ma in Colombia no, loro vivono nella salsa.
Che importanza hanno avuto gruppi portoricani degli anni cinquanta come Cortijo per i Lebron Brothers?
Cortijo y su Combo
Rafael Cortijo, Kako, Ismael Rivera, sono stati tutti nostri amici. Quando noi cominciammo a suonare loro erano già famosi e noi eravamo dei ragazzini di 17 anni e non davamo ancora molta importanza alla loro musica. Poi con il passare degli anni ci siamo resi conto di quanto fossero grandi, erano dei re, dei geni della musica salsa.
Ismael Rivera
Che importanza ha avuto la musica cubana nel vostro stile musicale?
Molta, noi abbiamo avuto un grande successo con dolores, una pachanga, mi sembra fosse di Moon Rivera e Joe Cotto. La musica cubana è buonissima, Benny Moré, Celia Cruz, La Sonora Matancera.
Benny Moré
Che differenza c’è tra la salsa di ieri, degli anni sessanta e settanta, e quella di oggi?
E cosa ne pensa del rilancio della salsa dura a New York ma anche in Colombia?
La salsa di oggi come la salsa romantica, rispettando le persone a cui piace, non è salsa vera, non è salsa callejera (del popolo), non è salsa dura.
Si può dire che è pop con una base salsera?
E’ più una “balada”, fatta per i ballerini.
…magari con un cantante carino…
Sì, perchè la gente sia invogliata a ballare. La verità è che un ballerino di salsa, non vuole ballare questa musica ma vuole la salsa dura, la salsa di Eddie Palmieri, dei Lebron Brothers, di Papo Lucca e La Sonora Ponceña, questa è la salsa che piace.
Tutti gli spettacoli dei ballerini più famosi sono realizzati su salsa classica e grazie a questa cosa oggi molte persone si stanno avvicinando alla salsa degli anni sessanta/settanta, al punto che in questo periodo in Italia è aumentato l’ascolto di salsa classica, che per me è la migliore.
Infatti noi stiamo girando per molti congressi e festival di salsa, perchè la gente vuole la salsa dura, che è la musica che preferisce.
Nuove produzioni in vista?
Per il quarantesimo anniversario abbiamo realizzato una nuova produzione, adesso sta per uscire il secondo volume, dove ci sono diversi cantanti come Frankie Vasquez, Héctor Pichi Pérez, Luigi Texidor, Pupy Cantor, ce ne sono molti. E nel prossimo che uscirà ci sarà anche Cano Estremera.
Qual è la canzone dei Lebron Brothers che le piace di più e perchè?
Quella che mi piace di più?E’ difficile ce ne sono tante… (uno dei fratelli suggerisce Cucala e scoppia una risata generale)…Cucala è di Celia! No, quella che piace a tutti è Salsa y Control ed è stata la canzone che ci ha permesso di aprire le porte verso il mondo.
Ringraziamo la direzione del Festival Latino Americando per averci concesso la possibilità di realizzare questa intervista