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Se dovessi descrivere il Latin Soul in due parole, lo definirei come una fusione tra due culture musicali: quella Afrolatina e quella Afroamericana.
La nostra storia inizia nei primi del novecento, quando i primi immigrati "latini" arrivarono negli Stati Uniti. Il primo incontro fu proprio agli albori del Blues e del Jazz. Questo incontro è comunemente definito nella storiografia del jazz come "The Latin Tinge" (in italiano possiamo tradurlo come "la tinta latina")che risale appunto agli inizi del secolo. Questa parte importantissima, sarà approfondita nella storia del Latin Jazz.
Ricordo che questo è il primo dei tre capitoli che compongono l'intero articolo, e che alla fine del terzo capitolo saranno riportate le varie fonti da cui ho attinte le notizie dell'epoca e la bibliografia completa.
Buona lettura.
PARTE UNO: Le origini del Latin Soul
Uno dei generi musicali più interessanti e importanti, precursore della musica latina di oggi, è sicuramente quello del Latin Soul.
Assieme al Latin Funk, quest'ultimo più strumentale e vicino al genere Funk-jazz anni 70, è diventato oggi motivo di studio da parte di molti musicologi, e di ricerca da parte di molti collezionisti di dischi e Dj.
All'interno di questo "multi genere" troviamo alcune etichette come il Latin Boogaloo, lo Shing A Ling, il Wobble Cha,l'Afroloo e tanti altri: ma di cosa si tratta?
E' una fusione di ritmi africani, portoricani e cubani, come Makossa, Afro 6/8, Pata Pata, Jala Jala, Guajira-Son, Son Montuno, Cha Cha Cha, con quelli afroamericani come il Rhythm and Blues, il jazz, il Soul, il Boogaloo e il Funk.
Il genere conta moltissimi artisti in gran parte portoricani e newricans che vivevano tra lo Spanish Harlem, più precisamente nell' East Harlem, zona conosciuta anche come "el barrio" e nella parte sud del Bronx, quartiere che invece era abitato nella parte nord dalla grande comunità afroamericana, oggi patria dell'Hip Hop.
Nonostante le due la grandi comunità (quella portoricana e quella afroamericana) non fossero mai andate troppo d'accordo, queste si erano comunque frequentate ballando negli stessi locali a cominciare in particolar modo dalla fine degli anni 40, grazie all'incontro tra il jazz e la musica afrocubana: il "Cu Bop".
I musicisti avevano intuito la grande origine che entrambe le comunità avevano in comune: l'Africa.
Come sempre i musicisti si lasciano influenzare da tutti i tipi di musica anche quelli più distanti, e non a caso il primo hit del genere conosciuto come "Latin Boogaloo", il celebre Bang Bang di Joe Cuba, vide la luce nel 1965 in un locale dove suonavano in genere band portoricane per un pubblico di afroamericani: il Palm Gardens ballroom.
Con questo brano si aprono le porte al Latin Soul che dominerà fino alla fine degli anni 60 le classifiche della musica latina, con un grande successo anche in Sud America e che genererà negli anni 70 il Boogaloo colombiano, nella città di Cali.
Ma per cominciare dall'inizio dobbiamo tornare indietro agli anni 40. La musica dello Spanish Harlem ribolliva di ritmi latini, generalmente cubani e portoricani, insieme al Blues al Jazz e ai grandi cantanti americani come Nat King Cole, Billy Eckstine, Frank Sinatra o Bing Crosby che facevano tendenza nei giovani latini.
Molta importanza ebbe la trasmissione radiofonica "Battle of the Baritones" del 1942 dove gli ascoltatori telefonando, votavano il loro cantante preferito. Il grande Nat King Cole era ad esempio l'idolo di Jimmy Sabater.
Questo decennio vide anche la diffusione dello Spanglish, una sorta di dialetto nato nella comunità portoricana fondendo il castigliano con l'inglese, e che diventerà parte integrante del lessico del Latin Soul.
Un evento importante e decisivo avvenne quando alcuni musicisti afroamericani, tra cui Charlie Parker e Dizzie Gillespie influenzati dalla musica Afrocubana di Mauro Bauzà e Machito,
crearono nel 1947 il Cu Bop, fusione di ritmi come il Mambo e la Rumba con la musica Jazz "Be Bop", dando vita al genere musicale che negli anni 60 grazie al boom della Bossa Nova brasiliana,venne ribattezzato Latin jazz, un'etichetta più corretta per via dell'inclusioni di altri ritmi latinoamericani come Samba, Bossa Nova, Tango, Joropo, Bomba,etc.
Un cambio importante ci sarà a partire dal 1952, quando Willie Torres e Nick Jimenez incisero il primo pezzo di successo in lingua inglese tra la comunità latina (precedentemente il portoricano Pupi Campo nel 1947 aveva registrato una Guaracha in inglese chiamata Mary Ann), il Mambo I've Got You Under My Skin.
Sempre nel 1952 Tito Puente incise per la Tico Records il brano Tonight I am in Heaven cantata in inglese dalle "Castro Sister" lanciando una moda che ripresero anche Machito ed Josè Curbelo assieme ad altre Big Band dell'epoca.
Ma furono Willie Torres e Nick Jiménez, (in futuro entrambi suoneranno nella formazione di Joe Cuba come come cantante e pianista) che registrarono i primi grandi successi con pezzi latini in lingua inglese, tra cui si distinsero oltre alla già citata I' ve Got You Under My Skin, la celebre Mambo of the Times, e la stupenda ballad To Be With You, (incisa successivamente anche da Joe Cuba)che divenne il piu' importante successo discografico e la prima canzone latina in inglese ad essere accettata da entrambe le culture presenti a New York.
In quel periodo erano molti gli artisti latini che suonavano musica americana: in particolare Doo Wop e Rock, come Tony Rojas, Bobby Marín, Tony Pabon o Fernando Rivera, noto con lo pseudonimo di King Nando.
Molti di loro cominciarono a fondere le due tradizioni, come I "The Drifters" o King Nando, che ammise di aver latinizzato i suoi arrangiamenti musicali di R&B e Doo Wop, dopo aver ascoltato Tito Rodriguez al Palladium nel 1959.
Tra l'altro, alcuni gruppi arrivati da Puerto Rico avevano avuto un grande successo nei generi doo-wop, rock-and-roll e R&B, come gli Harptones o i Teenagers, o come il grande Johnny Colón che si era formato proprio con una band di Doo-Wop, i "The Sunset", prima di diventare uno dei più importanti musicisti sia di Boogaloo, con Boogaloo Blues che di salsa con Merecumbè.
Tutto questo incrementò l'interesse reciproco tra le due comunità, che darà i suoi frutti musicali migliori con il Latin Soul, il Latin Funk e oggi dopo piu' di 30 anni, con il Latin Hip Hop e con la Timba cubana, anche se con quest'ultima i riferimenti sono solo da un punto di vista strettamente musicale.
La musica dei primi anni 60 vedeva il trionfo da una parte del Rock con i Beatles e i Rolling Stones e dall'altra il successo della musica nera, in particolare il R&B e il Soul della Motown, la celebre casa discografica di Chicago.
I musicisti latini dopo la fine del successo del Mambo e del Cha Cha Cha, si dovettero confrontare con le nuove forme musicali e ne furono ovviamente influenzati.
I primi musicisti che incorporarono le nuove influenze in maniera creativa furono:
Ray Barretto y la Charanga Moderna "Viva Watusi!" |
Eddie Palmieri y la Perfecta "Azucar" |
Cal Tjader "Soul Sauce" |
Joe Cuba "Steppin Out" |
Mongo Santamaria "Watermelon Man" |
William Correa conosciuto come "Willie Bobo" "Un Dos Tres" |
Henry Lee Brown conosciuto come "Pucho and his Latin Soul Brothers" |
Se i gruppi di Mongo Santamaria, Willie Bobo, Pucho, Cal Tjader, erano famosi per le loro sessions strumentali, tra jazz e funk, anticipando cosi' il Latin funk dei 70, gli ingredienti del Latin Boogaloo li possiamo già sentire nelle produzioni dei primi anni 60, sopratutto in quelle di Ray Barretto e Joe Cuba.
In particolare El Watusi di Ray Barretto,nel 1962(Top 20 nelle classifiche americane, e suo più grande successo) fu il brano che anticipò il boom del Latin Soul.
Qui si trovano i classici "handclap" ovvero i battiti di mani sul secondo tempo musicale in stile R&B, le voci del barrio, e una certa struttura piuttosto libera e aperta della canzone, tutte cose che ritroveremo nel Latin Boogaloo.
Il brano sfruttò anche il successo della canzone del 1961 The Watusi dei Vibration, che fece conoscere l'omonimo ballo arrivato anche in Italia, anche se musicalmente parlando non aveva nulla a che fare con quello di Ray Barretto.
L'altro gruppo che diede un certo sviluppo al nuovo movimento musicale, sopratutto per l'uso dei fiati in stile R&B del trombonista Barry Rogers fu La Perfecta di Eddie Palmieri. La sua orchestra La Perfecta registra nel 1965 il brano Azucar, dedicato proprio ai ballerini afroamericani che affollavano spesso i suoi concerti.
Una delle caratteristiche e degli aspetti più interessanti del Latin Soul è lo Spanglish, ovvero un felice mix tra spagnolo e inglese: questa era infatti la lingua delle nuove generazioni portoricane, il linguaggio del barrio era pieno di frasi a metà tra le due lingue.
Il Latin Soul è più di un genere musicale, è anche la cultura a metà tra quella USA e quella delle numerose famiglie portoricane immigrate a New York dalla "isla de l'encanto" , in pratica il primo genere interamente Newricans.
I testi delle canzoni non avevano molta importanza, piuttosto era presente "el ruido del barrio", le frasi, le parole, i suoni, quei modi di dire assolutamente incomprensibili per chi non era avvezzo a quel linguaggio.
Questo crea una analogia con altre forme musicali nate ai margini delle società, dove il linguaggio diventa una forma di appartenenza sociale, come la Salsa, l'Hip Hop o la Timba cubana.
Attraverso quelle frasi che si ascoltano nel Latin Soul c'è un modo di essere latini finalmente compatibile con il paese che li aveva accolti: gli Stati Uniti.
by Tommy Salsero
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