Tito Rodríguez – El Doctor De La Salsa

Le recensioni de LaSalsaVive

Tito Rodríguez – El Doctor De La Salsa

Attenzione, qui siamo davanti ad uno dei Capolavori della musica latina, eseguito da uno dei suoi maggiori interpreti newyorchesi oriundi boricua: Tito Rodríguez (Santurce, PR, 1923 – New York City, 1973).

El Doctor De La Salsa è il classico CD che non deve assolutamente mancare non solo nel raccoglitore dei Dj, ma anche e soprattutto in quello degli insegnanti di ballo; 10 canzoni tutte di splendida fattura e tutte decisamente ballabili: insomma, 18 eurini spesi benissimo! Musicalmente è uno dei dischi più “omogenei” che si possano trovare, 35 minuti che ti bevi come l’acqua (anzi, come il nettare) non solo perché – a parte un Cha Cha Chá – le rimanenti 9 tracce son tutte di salsa (di cui 7 Guaguancó e 2 Guaracha) ma anche e soprattutto perché le atmosfere qui create non si discostano molto tra un brano e l’altro; si è scritto su questo forum che Tito Rodríguez ha il velluto nella voce, e io aggiungo che il velluto ce lo mette anche in tutti gli altri strumenti, sia quelli che – come il sax – son preposti alla Melodia, e sia quelli che – come le percussioni – marcano il Ritmo: non c’è mai “rumore” nel timbro musicale di questo grande direttore d’orchestra, tutto è molto “suave”, in linea coi testi anch’essi romantici, e ciononostante tutto è molto energico e “istigativo” al ballo!

Non è casuale che questa opera fu prodotta nel ’69, ossia nel pieno della maturità artistica di questo cantante e percussionista che iniziò la sua carriera a 13 anni a Puerto Rico, per poi seguire suo fratello Johnny a New York quattro anni dopo, entrando nel Cuarteto Caney; Enrique Madriguera, Xavier Cugat, Noro Morales, Curbelo, Tito Puente, Chano Pozo, Arsenio Rodríguez e Miguelito Valdés furono i musicisti con cui collaborò fino al ’47, quando cominciò la carriera come direttore di una orchestrina subito abbandonata per poi formare nel ‘48 i Mambo Devils/Mambo Wolves/Tito Rodríguez And His Orchestra, conjunto che subito assunse la forma della Big Band e rivaleggiò al Palladium con Tito Puente nell’epoca d’oro del locale negli anni ’50: per dare un’idea del loro conflitto, basti pensare che i due non si rivolsero la parola per oltre 20 anni… per non parlare degli sfottò che Tito Rodríguez gli dedicava nelle sue canzoni tra cui la più nota fu “Avísale A Mi Contrario” fino all’ultima “Esa Bomba”, traccia 7 di questo album, una delle due Guaracha qui presenti.

A tí te han dicho payazo/ Que él que se va no hace falta/ Y tú sigues diciendo/ Que eres nomber one
Esa bomba/No la quieren en San Juan Esa bomba/No la quieren en San Juan
Pasan los años, los años, los años/Y tú, siempre lo mismo…

Dopo cover di successo come Cuando Cuando e Inolvidable (un bolero del pianista cubano Julio Gutiérrez il cui titolo divenne il suo nickname) e dopo collaborazioni con La Playa Sextet, Israel Cachao Lopez ed alcuni artisti jazz (in “Live At Birdland”), stressato dalla gestione operativa ed amministrativa di 14 orchestrali, Tito sciolse nel ‘66 il gruppo con l’intento di lavorare in tv e – dopo uno sfortunato intermezzo a Las Vegas – si trasferì nella sua terra natìa dove però “El Show De Tito Rodríguez” trovò l’ostilità di molti conterranei, i quali lo accusavano di “aver rinunciato alla sua cultura nativa abbracciando quella americana”; in seguito fece tappa in Florida per un altro programma in lingua spagnola, ma nel ’68 decise di tornare a New York, la sua vera casa, col progetto di fondare la sua discografica (la TR Records Inc.) e scoprendo amaramente di avere contratto la leucemia: dopo tre (o sei?) album autoprodotti (di cui l’ultimo con Louie Ramírez) e un mese dopo l’ultimo concerto tenuto con Machito al Madison Square Garden, Pablo Rodríguez Lozada – di padre dominicano e madre cubana – morì nell’inverno del ’73.
Tornando al disco, di cui non riesco a esprimere la mia canzone preferita (son tutte bellissime!), chiudo con alcune parole della traccia 2.

En El Balcón – (D.R)

Recuerdas tú/Aquella tarde gris/En el balcón, aquel/Donde te conocí Yo te miré/Y en un beso febril/Que nos dimos tú y yo/Sellamos nuestro amor Recuerdas tú/La luna se asomó/Para mirar feliz/Nuestra escena de amor Hoy ya no estás/Y lleno de dolor/Muy solo en el balcón/Sufrido por tu amor Hoy ya no estas/Y lleno de dolor/Muy solo en el balcón/Sufrido por tu amor Tu volverás/Lo dice el corazón/Porque te espero yo/Colmado de ansiedad Y me darás/Tu amor igual que ayer/En el balcón, aquel/La luna brillará Y me darás/Tu amor igual que ayer/En el balcón, aquel/La luna brillará Recuerdas tú/La noche que te ví Yo me acuerdo, Mi Cosa Rica/De aquel beso que te dí/Que te dí Recuerdas tú/La noche que te ví Que no me llores, no me llores Mi Mulatica/Tu sabes que yo soy de tí/De tí Recuerdas tú/La noche que te ví Yo quisiera, Mi Cosa Buena/Estar siempre junto a tí/Sólo a tí Recuerdas tú/La noche que te ví

Che altro aggiungere? Highly Recommended!

Track list:

  1. Buenas Noches Che Che
  2. En El Balcón
  3. El Doctor del Amor
  4. Hay Craneo
  5. El Hueso De María
  6. El Vive Bién
  7. Esa Bomba
  8. La Ley Del Guaguancó
  9. Llora Timbero
  10. Preludio En Ritmo

By Claudio “Claude”

Letto qualche vaccata? Correct any entry? Dillo al Claude

Ruben Blades – Paula C.

Ruben Blades – Paula C.

Traduzione di Cafè Caribe e Paola “Calleluna” Sampaolo

Paula C. con el silencio
se marcho sin contestar,
Y comprendi aquella noche
que ya nunca jamas,
olvidarias su querer,
Paula C. la madrugada me
envolvio en su oscuridad,
Y aunque paresca raro me
hizo ver con mas claridad,
lo que es amar a una mujer,
Ya tu regreso, de nuevo aquel beso
me hizo vibrar y asi volvi a sonar,
Y asi volvi a cantar, y con el llanto
volviste tembalando y te oi
murmurar,
Que yo era todo para ti y nada mas,
Paula C. hoy la distancia
nuevamente entre los dos,
Es la que anima y me inspira
por ti, esta cancion,
A la que me entrego
su amor a Paula C.
A la que me entrego
su amor a Paula C.
CORO:
Oye que triste quede,
cuando se fue Paula C.
Madrugada triste llega caramba,
y mi cama esta vacia,
Oye que triste quede,
cuando se fue Paula C.
Busco de noche, busco de dia,
busco en la tarde, a donde se iria,
Oye que triste quede,
cuando se fue Paula C.
Vivir sin un amor, no vale
nada,
no vale nada tu vez,
Oye que triste quede
cuando se fue Paula C.
Paula donde te has metido caramba,
donde te has ido a esconder,
Oye que triste quede,
cuando se fue Paula C.
Nueva York cuidad fria
muestrame tu corazon,
Y si estas aqui en Manhattan,
o estas halla en El Bronx,
Oye que triste quede,
cuando se fue Paula C.
Me paso la noche por la calle ochenta y dos
a ver si la encuentro asomada al balcon
Oye que triste quede,
cuando se fue Paula C.
De buscar por el barrio me canse,
busca, busca, y nunca la halle,
Oye que triste quede,
cuando se fue Paula C.
Oye pero que triste, pero que triste,triste,
triste quede cuando se fue Paula C.
Oye que triste quede,
cuando se fue Paula C.
Tristeza vete, vete lejos
para no perder la fe,
Oye que triste quede,
cuando se fue Paula C.
Oye que triste quede,
cuando se fue Paula C.
Busco de noche, busco de dia,
busco en la tarde, a donde se iria,
Oye que triste quede,
cuando se fue Paula C.
Pero que triste, triste, triste, triste,
triste quede cuando se fue Paula C.
Oye que triste quede,
cuando se fue Paula C.
Pero que vuelve nena,
pero que vuelve pronto, apurate,
Oye que triste quede,
cuando se fue Paula C.
Tristeza vete muy lejos,
para no perder la fe.

Paula C. con il silenzio
se ne andò senza rispondere
E capii quella notte
che mai e poi mai
avrei dimenticato il suo amore
Paula C. l’alba mi
avvolse nella sua oscurità,
E anche se sembra strano
mi fece vedere con più chiarezza
cosa significa amare una donna
E al tuo ritorno nuovamente quel bacio
mi fece vibrare e così tornai a sognare
e così tornai a cantare e con il pianto
tornasti tremando e ti ascoltai mormorare
Che io ero tutto per te e nulla più
Paula C. oggi la distanza
nuovamente tra noi due
È quella che anima e mi ispira
questa canzone per te
A colei che mi donò
il suo amore, a Paula C
A colei che mi donò
il suo amore, a Paula C
CORO:
Ascolta come rimasi afflitto,
quando Paula C se ne andò
L’alba triste arriva, accidenti,
ed il mio letto è vuoto
Ascolta come rimasi afflitto,
quando Paula C se ne andò
Cerco di notte, cerco di giorno,
cerco di sera, per vedere dove sia
Ascolta come rimasi afflitto,
quando Paula C se ne andò
Vivere senza un amore,non serve a niente,
non serve a niente, lo vedi
Ascolta come rimasi afflitto,
quando Paula C se ne andò
Paula dove ti sei cacciata, accidenti,
dove ti sei andata a nascondere
Ascolta come rimasi afflitto,
quando Paula C se ne andò
New York, città fredda
mostrami il tuo cuore
e se sta qui a Manhattan
o se sta là nel Bronx
Ascolta come rimasi afflitto,
quando Paula C se ne andò
Passo la notte per la strada 82
a vedere se la incontro affacciata al balcone
Ascolta come rimasi afflitto,
quando Paula C se ne andò
sono stanco di cercarla nel quartiere,
cerca, cerca e non la trovo
Ascolta come rimasi afflitto,
quando Paula C se ne andò
Ascolta, ma che triste, ma che triste, triste,
triste rimasi quando Paula C. se ne andò
Ascolta come rimasi afflitto,
quando Paula C se ne andò
Tristezza vattene, vattene lontano,
per non perdere la fede
Ascolta come rimasi afflitto,
quando Paula C se ne andò
Ascolta come rimasi afflitto,
quando Paula C se ne andò
Cerco di notte, cerco di giorno,
cerco di sera per vedere dove sia
Ascolta come rimasi afflitto,
quando Paula C se ne andò
Però che triste, triste, triste,
triste rimasi quando Paula C se ne andò
Ascolta come rimasi afflitto,
quando Paula C se ne andò
Però torna piccola,
torna presto, sbrigati
Ascolta come rimasi afflitto,
quando Paula C se ne andò
Tristezza vattene lontano,
per non perdere la fede

Trascrizione e traduzione by www.lasalsavive.org

Ray Perez, Teo Hernandez e i Los Dementes de Italia, al Salsafestival 2015 di Zurigo

Salsafestival Zurigo: Grande successo per Ray Perez, Teo Hernandez e Los Dementes de Italia!

Si è concluso con un grande successo di pubblico e con tanti applausi e commenti positivi nei social network, il concerto di Ray Perez, Teo Hernandez e i Los Dementes de Italia al Salsafestival 2015 di Zurigo.
Gli organizzatori, Gianluca e Patricia Petrolo, hanno dato vita ad un congresso che ormai è diventato un punto di riferimento per tutte le persone che amano la salsa a livello mondiale.
Ed è grazie a loro se abbiamo potuto portare di nuovo Ray Perez, Teo Hernandez e i Los Dementes in Svizzera, dopo il primo congresso a Ginevra del 2009.

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“Sono stati 3 giorni incredibili, rivedere Teo Hernandez e Ray Perez assieme ai musicisti Los Dementes de Italia, in una cornice meravigliosa come quella del Salsafestival e della bellissima città di Zurigo! Voglio ringraziare a nome di tutta l’orchestra Gianluca Petrolo e Patricia Petrolo per la professionalità nonchè gentilezza con la la quale ci hanno trattato per tutto il periodo del festival. Organizzando anche io con mio fratello Max Chevere so cosa vuol dire e loro sono stati impeccabili.

Tommy Salsero con i Los Dementes de Italia, Ray Perez e Teo Hernandez
Tommy Salsero con i Los Dementes de Italia, Ray Perez e Teo Hernandez

Voglio ringraziare anche Luis Gutierrez che ci ha accompagnato in giro per Zurigo, anche lui persona squisita. E’ stato bello poi rivedere tanti amici dj da tutta Europa, con cui avevamo collaborato in passato (non faccio i nomi perchè non vorrei dimenticarne qualcuno) sappiate che Ray vi ringrazia tutti per l’amore che avete per la sua musica, e prossimamente avrà una grande sorpresa per tutti voi. Poi gli amici italiani che sono stati presenti in massa, un grande abbraccio da Ray per tutti voi. Un consiglio a tutti gli amanti della natura, visitate la Svizzera in treno, ne vale la pena…è una terra bellissima! Grazie per tutto quanto ed alla prossima! Dementes para siempre!”.

Tommy Salsero

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Moliendo Cafe, Ray Perez, Teo Hernandez y Los Dementes de Italia

“Rompelo” Ray Perez, Teo Hernandez e i Los Dementes de Italia – Salsafestival Zurigo 2015

“Vengo de Oriente” Ray Perez, Teo Hernandez e i Los Dementes de Italia – Salsafestival Zurigo 2015

Ricordiamo la formazione dei Los Dementes de Italia:

Ray Perez: Piano, voce
Teo Hernandez: voce
Horst Gasser: timbales
Tullio Sartori: congas
Davide Lanzarini: basso
Federico Guarneri: bongo
Renato Pignieri: trombone
Francesco Bucci: trombone

La stampa svizzera:

La notizia su Ray Perez pubblicata da "Ticino News".
La notizia su Ray Perez pubblicata da “Ticino News”.
Amor y Control, LaSalsaVive @ San Valentino, Don Chisciotte (Galliera - Bo), 14 febbraio 2015

Amor y Control, 14 febbraio 2015, Donky

Io e Max Chevere siamo rientrati alle 6 del mattino dal Don Chisciotte….abbiamo chiuso alle 4….e mi riprendo solo ora….volevo dire solo GRAZIE. Ora che viviamo al mare e siamo lontani dai nostri vecchi amici e amiche emiliani,ritornare è qualcosa di ancor piu’ speciale. Rivedere tutti voi è qualcosa che va al di la’ del semplice ballo. E poi tutti gli amici del Veneto,Toscana,Liguria,Lombardia, e scusate se dimentico qualcuno..Grazie ai due matti Andrea Melloni e Samuele Melloni detto vampiro, per l’accoglienza e le risate, e ai nostri due infaticabili DJ Fabio ElBarriodj Bindelli e Marco Angelo della Marca per la musica. Poi Una Nessuna Centomila cofondatrice de Lasalsavive ed Emanuela Tavano per il supporto continuo alla causa della salsa buena.

Tommy Salsero

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Ruben Blades con il figlio Joseph Verne Blades

Ruben Blades: “il 2014 mi ha portato un figlio ed una nipote”!

“Desidero fare una dichiarazione pubblica che, per quanto necessaria, mi riempie di gioia e soddisfazione, per varie ragioni che comprenderete facilmente una volta che avrete terminato di leggere questa nota”.
Comincia così la dichiarazione pubblicata sul sito di Ruben Blades dallo stesso artista che racconta una storia che potrebbe essere presa come spunto per un film natalizio.

Circa due anni fa, il giovane Joseph Verne, dichiarò pubblicamente che c’era la possibilità che io, Rubén Blades, fossi il suo padre naturale. Già in qualche altra occasione mi avevano parlato di questa cosa, ma non gli avevo mai dato credito.

Nel maggio del 2013, un mio familiare decise di fare una prova del DNA con il Sig. Verne, e anche se il risultato comprovava una chiara relazione di consanguineità fra di loro, non fui informato del fatto. Sei mesi più tardi, a dicembre 2013, mio padre ricevette una lettera a casa sua a Panama dove veniva informato dei risultati della prova del DNA.

In quel momento mi trovavo a Panama e mio padre mi fece leggere la lettera, che era indirizzata a lui e non a me. L’informazione contenuta nella lettera catturò immediatamente la mia attenzione, perchè sembrava avere un carattere scientifico e serio, pertanto al mio rientro a New York contattai un gruppo di avvocati di Portorico e gli diedi i dati affinchè si mettessero in contatto con il Sig. Verne per richiedere la prova di paternità che egli aveva già sollecitato nel passato.

Gli avvocati trovarono il Sig. Verne e prepararono tutto affinchè lui, sua madre ed io potessimo fare la prova del DNA in un laboratorio.
Queste prove furono fatte nel febbraio del 2014 e i risultati furono i seguenti: Joseph Verne, uomo di 39 anni, è il mio figlio biologico. La convinzione di Joseph è risultata essere vera, ed io, di conseguenza, mi ero sbagliato nel considerare che questa possibilità non esistesse.

Ruben Blades con il figlio Joseph Verne Blades
Ruben Blades con il figlio Joseph Verne Blades

Anche se nulla potrà mai placare la mia vergogna nei suoi confronti e con me stesso, ci siamo riuniti nel mese di marzo del 2014 e da allora abbiamo mantenuto una comunicazione ottima, inclusa mia nipote, una brillante ragazzina di 13 anni.

Ad agosto del 2014 li ho portati a Panama affinchè conoscessero, il mio paese, i miei amici e le mie origini, che in qualche modo sono anche le loro. Adesso stiamo ultimando il processo di normalizzazione della situazione, per quanto possibile, dal punto di vista personale e legale, anche perchè ci attende un percorso che durerà fino alla fine dei nostri giorni.

Ruben Blades con il figlio e la nipote
Ruben Blades con il figlio e la nipote

Ancora mi risulta difficile crederci e assimilare quanto accaduto e anche se mi tormenta continuamente l’idea di non aver potuto assumermi prima le mie responsabilità di padre, il rapporto che abbiamo instaurato e che continua a migliorare con il passare dei giorni, ci ha portato a considerare quanto la nostra vita ci dia subito la possibilità di rimediare agli errori del passato.

Ruben Blades con il figlio e la nipote
Ruben Blades con il figlio e la nipote

Mi rimane il resto della vita per cercare di apprendere, per quanto possibile, tutto quello che hanno fatto fino ad oggi, e subito dopo, contribuire alla crescita e alla formazione di mia nipote.
Di conseguenza in questo modo potrò migliorare anche la mia stessa formazione e carattere, con le esperienze che solo questo tipo di relazioni possono offrire ad un essere umano.

Da parte di tutti noi, tanti auguri per un prospero 2015!

Rubén Blades

31 dicembre, 2014

Mai come questa volta possiamo affermare: “la vita te da sorpresas, sorpresas te da la vida”…

Declaración Pública

Deseo hacer una declaración pública que, aparte de necesaria, me complace y satisface, por varias razones que comprenderán fácilmente una vez que terminen de leer esta nota.

Hace un par de años, el joven Joseph Verne declaró públicamente que existía una posibilidad de que yo, Rubén Blades, fuese su padre natural. Ya en alguna otra ocasión anterior se me había abordado acerca del tema, pero nunca le di crédito alguno.

En mayo del 2013, sin embargo, un familiar mío accedió a realizarse una prueba de ADN con el Sr. Verne, y aunque el resultado parecía evidenciar una clara relación de consanguinidad entre ambos, no fui notificado de ello. Seis meses más tarde, en diciembre de 2013, se recibió una carta en el hogar de mi padre en Panamá, informándole del hecho.

En ese momento me encontraba en Panamá y mi padre me dio a leer la carta, que estaba dirigida a él y no a mi. La información contenida en la carta captó inmediatamente mi atención, pues parecía tener carácter científico y serio, por lo que a mi regreso a New York contacté a un grupo de abogados en Puerto Rico. Les di los datos necesarios para que comunicaran al Sr. Verne mi propósito de realizarme la prueba de paternidad que ya él había solicitado previamente.

Los abogados localizaron al Sr. Verne y se hicieron los arreglos logísticos para que tanto él, como su madre y yo, concurriésemos a un laboratorio a realizarnos una prueba de ADN. Esas pruebas se lograron en Febrero del 2014 y los resultados fueron concluyentes: Joseph Verne, varón de 39 años de edad, es mi hijo biológico. La convicción de Joseph resultó ser verdad y yo, desde luego, estaba equivocado al haber considerado que no existía esa posibilidad.

Aunque nada podrá jamás aplacar mi vergüenza con él y conmigo mismo, nos reunimos en marzo del 2014 y desde entonces hemos mantenido una comunicación óptima incluyendo a mi nieta, una brillante joven de 13 años.

En agosto de este año los llevé a Panamá, para que conocieran a mi padre, mi país, mis amigos y mis orígenes, que de alguna manera son también los de ellos. Estamos en el proceso de normalizar en lo posible la situación, en lo personal y legal, entendiendo que es una tarea que durará hasta el día de nuestra muerte.

Todavía me resulta difícil creer y asimilar lo ocurrido y aunque me continúa atormentado el hecho de no haber asumido antes la responsabilidad que me correspondía en esta situación, el contacto que tenemos y que hemos ido aumentando tanto en tiempo como en intensidad nos ha llevado a considerar con regocijo las nuevas posibilidades que nos ofrece este súbito giro en nuestras vidas.

He querido esperar hasta ahora para hacer este anuncio, porque deseaba un tiempo de tranquilidad para nosotros, que nos permitiera establecer la necesaria y deseada conexión entre ambos. No quise hacer un anuncio público sin haber establecido la base para una relación real entre los dos. Como comprenderán, la situación no resulta fácil de administrar para nadie.

Tal como siempre he manejado mis cosas, considero que este es un asunto personal que será atendido de forma privada, como corresponde, especialmente cuando se trata de un hecho ocurrido hace 39 años, con la dificultad que conlleva el manejo de memorias distintas y la imposibilidad de probar adecuadamente cualquiera de las versiones existentes.

Por otro lado, no voy a contribuir al desarrollo de ninguna acción ajena a nosotros, que vaya a incomodar a mi esposa, a mi nieta, a Joseph, a su madre, al Sr. Verne ni a nuestras familias, participando en programas o entrevistas que solo buscan satisfacer morbos y obtener así ventajas comerciales. No pienso hacer ninguna otra declaración pública sobre el tema. Joseph y yo consideramos que este anuncio público es claro y suficiente.

En el plano íntimo, pretendo hacer todo lo que sea necesario para mitigar las consecuencias adversas de un hecho acontecido hace muchos años, y que por mi terquedad y aprehensiones no fue atendido de la manera correcta. Creo que nunca es tarde para corregir un error. Así lo establecí también a través de una comunicación personal con la señora madre de Joseph, incluyendo al Sr. Verne, quienes le criaron y cuidaron de una forma muy correcta. A ellos les debo mi agradecimiento eterno y mi absoluta expresión de vergüenza, por no haber considerado posible lo que ahora ha sido demostrado. La crianza de mi hijo la debí compartir con ellos.

Me queda el resto de vida que tengo para tratar de complementar, en lo posible, lo que ellos han hecho y desde luego, contribuir a la crianza y formación de mi nieta. Con ello también voy a mejorar mi propia formación y carácter, con las experiencias que solo este tipo de relación puede ofrecer a un ser humano.

De parte de todos nosotros, felicidades y que tengan un próspero 2015!

Rubén Blades

31 de diciembre, 2014

Charlie Aponte

Charlie Aponte lascia il Gran Combo di Puerto Rico.

Fu un’interpretazione di “Vamos“, nella sala da ballo Lomas del Sol, quella che valse a Charlie Aponte il suo ingresso per la porta principale nell’orchestra salsera più importante di Portorico: il Gran Combo.
Da quel momento il cantante ha apportato il suo timbro vocale all’orchestra e mostrato le sue qualità come sonero in canzoni come “Brujería“, “Amor brutal“, “Camino de amapolas“, “Compañera mía“, “Patria” e canzoni natalizie come “Desenfunda“, “El arbolito” e “No hay cama pa’ tanta gente“, fra tanti altri.
Quarantun anni dopo il suo ingresso nel gruppo, Aponte ha comunicato che lascerà il Gran Combo.

Charlie Aponte
Charlie Aponte

Riteniamo quindi importante fare un breve riepilogo della storia di questo grande interprete portoricano.
Nel 1973 Pellín Rodríguez, all’epoca una delle voci principali del gruppo, abbandonò l’orchestra per lanciarsi come solista, e Rafael Ithier, direttore dell'”Universidad de la Salsa”, iniziò a cercare un sostituto.

Per alcuni mesi quel posto venne occupato da Marcos Montañez, fratello di Andy Montañez, poi grazie al sassofonista Eddie “la Bala” Pérez, uno dei fondatori del Gran Combo, il direttore arrivò fino a Caguas, dove Carlos Juan Aponte Cruz, nome completo di Charlie Aponte, aveva iniziato a cantare per passatempo a metà degli anni sessanta.
In quel periodo, quando Ithier si presentò per proporgli di entrare nell’orchestra, Charlie si era già esibito con l’orchestra di Carli Soto, con quella di Moncho Rodríguez, e aveva già registrato un disco con Héctor Santos y su orquesta.
Durante una prova di fronte a Ithier nella famosa sala da ballo Lomas del Sol, Aponte interpretó “Vamos”. Quattro giorni dopo stava viaggiando con l’orchestra a Miami per la sua prima presentazione insieme al Gran Combo de Puerto Rico.
Secondo quanto affermato dalla Fondazione Nazionale per la Cultura Popolare, dopo l’uscita di Pellín e Andy Montañez molti dubitarono che Charlie e Jerry Rivas, che si unì successivamente all’orchestra, potessero riempire lo spazio lasciato da questi grandi artisti, però molto presto questi dubbi si sarebbero dissipati con la registrazione di “El Gran Combo en Las Vegas”, album vincitore del Disco d’oro nel 1978, e che conteneva canzoni come “Aquí no ha Pasado Nada“, interpretate appunto da Charlie Aponte.

http://youtu.be/qeE73hbuHGs

Español

Fue una interpretación de “Vamos”, en el salón de baile Lomas del Sol, la que le valió a Charlie Aponte su entrada por la puerta grande en 1973 a la agrupación salsera más importante del país: El Gran Combo.
Desde entonces, ha aportado su sello como vocalista a la agrupación y desplegado su capacidad como sonero en temas como “Brujería”, “Amor brutal”, “Camino de amapolas”, “Compañera mía”, “Patria” y temas navideños como “Desenfunda”, “El arbolito” y “No hay cama pa’ tanta gente”, entre tantos otros.
Cuarenta y un años después de ingresar a la agrupación, hoy se conoce la noticia de que Aponte dejará El Gran Combo. Conviene entonces hacer un repaso a una trayectoria importante como uno de los principales vocalistas de la agrupación con que le dio la vuelta al mundo.
Fue en 1973 cuando Pellín Rodríguez, entonces una de las voces principales de la agrupación, abandonó la orquesta para lanzarse como solista, y Rafael Ithier, director de la “Universidad de la Salsa”, se dio a la tarea de buscar a un sustituto.
Por varios meses, Marcos Montañez, hermano de Andy Montañez, cantó al frente del conjunto, en lo que Ithier realizaba la búsqueda. Pero, por referencia del saxofonista Eddie “la Bala” Pérez, uno de los fundadores de El Gran Combo, el director llegó hasta Caguas, donde Carlos Juan Aponte Cruz, nombre completo de Charlie, había comenzado a cantar diversos ritmos como un pasatiempo desde mediados de los 60 hasta los 70.
Para cuando Ithier se presentó ante él con la posibilidad de hacerlo parte de “Los Mulatos del Sabor”, Charlie ya había integrado la orquesta de Carli Soto, la de Moncho Rodríguez, y grabado con Héctor Santos y su orquesta.
Durante un ensayo frente a Ithier en el famoso salón de baile Lomas del Sol, Aponte interpretó “Vamos”. Cuatro días después, estaba viajando con la orquesta a Miami, Florida, para su primera presentación con El Gran Combo de Puerto Rico.
Según destaca la Fundación Nacional para la Cultura Popular, tras la salida de Pellín y Andy Montañez muchos dudaron que Charlie y Jerry Rivas, quien se unió posteriormente a la orquesta, pudiesen llenar el espacio dejado por estos dos grandes artistas, pero muy pronto se disiparon las dudas con la grabación de “El Gran Combo en Las Vegas”, álbum ganador del Disco de Oro en 1978, y que contenía temas como “Aquí no ha Pasado Nada”, que interpreta Charlie.

Fuente: http://www.primerahora.com/

Ray Perez, Teo Hernandez e i Los Dementes italianos al Zurigo Salsafestival il 20 febbraio 2015!

Un grande ritorno in Europa per Ray Perez il prossimo 20 febbraio 2015 durante il Salsafestival di Zurigo.
Con lui ci sarà anche il mitico Teo Hernandez, storica voce dei Los Dementes, e tutto il gruppo dei Los Dementes italianos per un concerto assolutamente imperdibile!

Salsafestival Zurigo 2015, venerdì 20 febbraio 2015 Ray Perez, Teo Hernandez e i Los Dementes italianos
Salsafestival Zurigo 2015, venerdì 20 febbraio 2015 Ray Perez, Teo Hernandez e i Los Dementes italianos

Spanish Harlem Orchestra: uscito il nuovo disco

Lo scorso 16 settembre è uscito il nuovo disco della Spanish Harlem Orchestra già disponibile presso Itunes.
L’album comprende i seguenti brani:

1.Latinos Unidos 4:56
2.Caribe Soy 5:03
3.Escucha Mi Son 6:03
4.Bravo Yo Soy 5:16
5.Canción 5:24
6.Boogachason 5:45
7.This Is Mambo 5:18
8.Así Se Vive 5:48
9.Dulce Compañera 5:44
10.La Princesa 6:37
11.Que Linda Son las Latinas 5:14
12.You and the Night and the Music (feat. Chick Corea & Joe Lovano) 5:20

Latinos Unidos:
https://www.youtube.com/watch?v=AHC4ur4um1g

Dall’anteprima si percepisce un lavoro veramente molto interessante ed in particolar modo la seconda canzone dell’album “Caribe Soy” si preannuncia come una hit nelle sale da ballo.
Tutti i brani sono stati scritti da Oscar Hernandez  già conosciuto come pianista, arrangiatore e direttore musicale di Ruben Blades oltre che per aver collaborato con alcune fra le più famose stelle del panorama salsero come Tito Puente e Celia Cruz.

Molto interessanti i lavori del dietro le quinte dalla regia mixer:

https://www.youtube.com/watch?v=d-wPUwFMsuM

Per finire ricordiamo i musicisti che compongono l’orchestra:

Oscar Hernandez – piano
Ray de la Paz – voce
Marco Bermudez – voce
Carlos Cascante – voce
George Delgado – congas
Luisito Quintero – timbales
Jorge Gonzalez – percussioni
Gerardo “Jerry” Madera – basso
Mitch Frohman – sax / flauto
Reynaldo Jorge – trombone
Doug Beavers – trombone
Hector Colon – tromba
Manuel “Maneco” Ruiz – tromba

spanish_harlem_orchestra_1

 

LaSalsaVive: 11 anni e non sentirseli…

10 settembre 2004 … sembra ieri ma in realtà sono già passati 11 anni.

Sabato 13 settembre 2014 abbiamo festeggiato per l’undicesima volta il nostro compleanno e da quella prima volta tante cose sono cambiate ma una è rimasta sempre immutata in tutti noi: la voglia di condividere una grandissima passione per la musica e per il ballo.
Ogni volta le emozioni sono indescrivibili, la tensione affiora fino all’ultimo secondo ma appena parte la musica tutto diventa facile, quasi scontato.

I volti sorridenti delle persone che arrivano da ogni angolo d’Italia e anche dall’estero sono la miglior risposta ad ogni dubbio che inevitabilmente ti prende ogni qual volta devi organizzare un evento di questa portata.
Per questo dopo undici anni abbiamo ancora tanta voglia di fare con tante idee da mettere in pratica, perchè la cosa più bella di tutto questo è proprio il veder volti felici e soddisfatti che ti chiedono di sbrigarti a fare un nuovo evento!

Il compleanno al Don Chisciotte è diventato un appuntamento fisso per tutti gli appassionati di MUSICA e di BALLO, indipendentemente dai generi musicali proposti che spesso vengono etichettati in una sbrigativa e generica descrizione: “salsa classica”.
C’è chi ama il GUAGUANCO, chi la GUAJIRA, chi il MAMBO, chi la SALSA, chi il CHACHACHA, chi la GUARACHA e potremmo andare avanti a lungo, alla fine quel che conta è che tutti siano felici per aver potuto vivere una notte che è fatta di musica di grandissima qualità ma anche di emozioni, di persone, di amici, di voglia di condivisione di un grande amore per il ballo.

Tutto questo per noi è LASALSAVIVE e se ogni anno siamo qui lo dobbiamo solo a tutti questi “ingredienti” che ci permettono di far vivere questo sogno che nasce nel 2003 con un forum e che inizia a prendere forma nel settembre del 2004.

Per finire i ringraziamenti: non potrei nominare le tante persone che ci hanno sostenuto in questi anni perchè sono tante e non vorrei MAI dimenticare qualcuno, tanto loro lo sanno, anche perchè erano in gran parte presenti sabato scorso, poi i mitici Andrea e Samuele del Don Chisciotte, persone grazie alle quali tutti questi progetti sono potuti diventare una splendida realtà, e per finire due angeli custodi che hanno creduto in questo progetto e con i quali abbiamo dato vita al forum dal quale è nato tutto: La Chica e il fratellone Tommy Salsero.

Arrivederci al 12 compleanno LaSalsaVive… settembre 2015.

Ecco i primi video:

Ecco alcune foto:

Clicca qui per vedere tutte le foto dell’evento:

https://www.lasalsavive.org/portale/foto/lasalsavive-org/