Il compositore e fondatore dell’orchestra La Selecta, Raphy Leavitt, è scomparso questa mattina 5 agosto 2015 a Miami, aveva 66 anni.
Le cause sono dovute ad un’infezione alla protesi dell’anca che gli avevano impiantato molti anni prima a seguito di un incidente d’auto.
Nato a San Juan di Portorico il 17 settembre del 1948, Leavitt fonda la sua prima orchestra nel 1966 e la chiama “Los Señoriales“.
Successivamente l’orchestra cambierà nome e diventerà “La Banda Latina“.
Ma è solo nel 1970 che decide di cambiare lo stile dell’orchestra con un nuovo concetto musicale (con i tromboni e quel suono aggressivo reso popolare da Willie Colon ma anche con le trombe per rendere la melodia più dolce) ed un messaggio sociale per il popolo latino.
Grazie a queste innovazioni nel 1971 vede la luce l’orchestra “La Selecta” il cui primo cantante sarà Sammy Marrero.
Ed è sempre nel 1971 che La Selecta occuperà per ben 12 settimane di seguito la prima posizione in classifica nella hit parade di Portorico con il bolero montuno “Payaso”, composizione originale di Leavitt che diede il titolo alla sua prima registrazione discografica.
Oltre a Payaso fra i maggiori successi di Leavitt e della Selecta ricordiamo: La Cuna Blanca, Jíbaro Soy, Soldado, Mi Barrio, El Solitario e Parranda Selecta.
Uno dei principali riconoscimenti ricevuti dall’artista nella sua carriera fu quello di aver utilizzato musica tipica di Portorico come la décima, la bomba e los aguinaldos, integrandoli nella salsa.
Attualmente La Selecta stava registrando il nuovo disco.
Tanti auguri a Ruben Blades il poeta della salsa che oggi compie 67 anni!
E per chi volesse approfondire la conoscenza del cantante famoso per aver scritto e interpretato brani diventati veri e propri inni della salsa (uno fra tutti el cantante, poi reso famoso da Hector Lavoe) ecco alcuni video tratti da un programma girato qualche anno fa sul web… El show de Ruben Blades
GRAZIE! Io e mio fratello Max Chevere siamo strafelici che la nostra grande passione per i castelli…e le sue corti piacciano a così tante persone. Non avevamo dubbi quando con Oscar Raggini , Marco Angelo della Marca pensavamo fosse la location da urlo per il nostro nuovo evento al mare. Un posto da favola con musica da favola per persone che si fanno tanti kilometri per una notte. Ma anche per un week end! Grazie allo staff dell’Hostaria del Castello, a Duilio Bianchi e Manuela, ai tanti maestri, ballerini/e , ai DJ che hanno suonato e a quelli che hanno partecipato come ballerini, grazie Fabio el Barrio,Stefano La Esencia Malavolta, Davide Mantellini che ci hanno permesso con la loro presenza di presentare Venerdi’ 14 Agosto: Una notte a Castello 3 – FLUO edition!
E’ uscito da qualche settimana Titanes del Trombon, il nuovo disco di Doug Beavers, trombonista che ha potuto realizzare il suo progetto di produrre e arrangiare un album con alcuni fra i suoi “miti” viventi del jazz latino.
E possiamo dire che il suo “sogno” è stato realizzato nel migliore dei modi grazie a una line-up che comprende una linea “fiati” di primissimo livello con Conrad Herwig, Luis Bonilla, Rey David Alejandre, Reynaldo Jorge, oltre allo stesso Beavers, proseguendo con George Delgado alla tumbadora, Oscar Hernández al piano, Luques Curtis al basso e Vince Cherico alla batteria.
Al tempo stesso nel resto della registrazione, realizzata fra New York, California e Florida, troviamo aristi come Dafnis Prieto, Luisito Quintero, Edsel Gomez e Eddie Montalvo, oltre ai cantanti Frankie Vasquez, Carlos Cascante, Marco Bermúdez, Jorge Maldonado e Héctor Aponte.
Un disco pieno di sorprese con alcuni brani dedicati ad artisti come Eddie Palmieri con “Tu no sabes” o con la bellissima “Boranda”, famosa composizione di Edu Lobo resa popolare nella salsa da La Sonora Ponceña.
La versione originale di Boranda
Per maggiori informazioni sul nuovo disco e per ascoltare in anteprima tutti i brani:
Il compositore venezuelano, Hugo Blanco, compositore di Moliendo Café, canzone resa famosa fra gli altri da Ray Perez, è morto oggi a Caracas per cause ancora da specificare, anche se il musicista soffriva di cuore e di diabete.
La canzone “Moliendo Café”, una delle sue composizioni più conosciute, fu lanciata il 19 dicembre del 1960.
Fra le altre canzoni lanciate da questo autore ricordiamo “Mi burrito sabanero”.
Tratto dalla pagina di:
Omar Lorenzo Joleanes Vizcaino
El compositor venezolano Hugo Blanco, creador de la mundialmente famosa canción “Moliendo Café”, falleció hoy en Caracas a la edad de 74 años por razones que aún no se han especificado, aunque se sabe que el músico era diabético y sufría del corazón.
El tema “Moliendo Café”, una de sus composiciones más emblemáticas, fue lanzada el 19 de diciembre de 1960. “Mi burrito sabanero” fue otro de los temas de su autoría.
E’ uscito il nuovo disco di Charlie Aponte, ex voce del Gran Combo di Puerto Rico, che ha recentemente intrapreso una nuova carriera come solista.
Il disco si chiama “Una nueva historia” (una storia nuova) ed è già disponibile nei principali siti online in formato “solido” (cd) e “liquido” (mp3).
E’ il primo lavoro come solista di quello che è un vero e proprio emblema della salsa di Puerto Rico e contiene le seguenti canzoni:
1. Así es Puerto Rico
2. Para Festejar
3. Gracias Salsero
4. Buscaré
5. Cuando No estés
6. Sabes Una Cosa
7. Sin Condición Alguna
8. Bonito
9. El Corazón No Mientes
10. Nuestro Amor una producción de Sergio George (RV *****)
E sono otto!
Sembra ieri quando decidemmo di fare il primo evento dedicato interamente al periodo storico del Palladium di New York nel mitico Vallereno di Bologna e invece sono già passati otto anni…
Eppure l’atmosfera che si vive ogni volta è sempre la stessa.
Sarà la voglia di stare insieme a tante altre persone (che poi con gli anni diventano amici, come in una grande famiglia), unita alla passione per la musica e, perchè no, al desiderio di passare una notte diversa dal solito, eppure ogni volta rivedo gli stessi sorrisi e alla fine quando arriva il momento dei mitici cornetti caldi con il cappuccio, bè, ti rendi conto che anche questa volta il sogno sta per finire.
Un sogno che ti porta per una notte indietro nel tempo e nonostante tutto ti permette di dimenticare i problemi a cui la vita ci sottopone ogni giorno.
Il segreto del successo è tutto qui.
Unire queste persone, questi amici, con la musica che desiderano e che nessuno potrà MAI portargli via, di sicuro non fino a quando ci saranno veri e propri pazzi disposti a fare 600 chilometri per questi eventi!
Pertanto non posso far altro che ringraziare tutti voi, i protagonisti di queste folli notti.
E subito dopo quei due signori, Andrea e Samuele, che da anni ci danno la possibilità di organizzare questi incontri.
Ma se non fosse per l’ultimo ingrediente, ovvero per la musica dei nostri dj, bene, l’alchimia non si potrebbe mai creare.
Quindi grazie anche a Salsa Claude e David Rings da Milano, al Titone el Cachimbo da Ferrara e a Fabio El Barrio da Bologna!
Dopo un’attesa di ben 48 anni il prossimo 11 maggio, 2015 sarà messo in vendita The Nitty Gritty Sextet.
La formazione vedeva alcuni artisti fra i più quotati del periodo come:
Willie Torres, Rudy Calzado, Bobby Marin: voce; Jimmy Sabater: timbales e coro; Louie Ramirez: arrangiamenti e vibrafono; Charlie Palmieri, Ricardo Ray: piano; Ozzie Torrens: congas; Bobby Rodriguez: basso; Tito Puente: percussioni;
E scusate se è poco…
1.Something New
2.Nitty Boo Boo
3.Would You Believe Me?
4.Rice And Beans
5.Dixie’s Mambo
6.Fun City Hippy 02:47
7.Say Listen
8.A Fool Like Me
9.Papel De Bambú
10.Shingaling Now, Boogaloo Later
Siamo a Ponce, Portorico, quando nel 1944 un musicista oriundo di Yauco, però residente in questa città, Enrique “Quique” Lucca Caraballo, decide di formare un gruppo musicale. La prima formazione viene chiamata “Orquesta Internacional” ed è formata da due trombe, percussioni e voci e viene costituita nella sua totalità da musicisti di Ponce.
Dieci anni più tardi il sogno di Lucca, ovvero quello di ottenere qualcosa di trascendentale, inizia a sfumare. Ormai stanco delle feste nei saloni da ballo e dei contratti domenicali decide di sciogliere il conjunto. Il suo desiderio era qualcosa di più di un quintetto, come quelli che andavano di moda in quel periodo, inoltre cercava l’occasione per aumentare gli introiti per migliorare la qualità della vita della sua sposa Angélica e dei suoi tre figli: Zulma, Enrique e Wanda.
Però aveva la musica nel sangue e poco tempo dopo, nel Febbraio del 1954, ricostituì di nuovo l’orchestra. Don Enrique crea un nuovo conjunto, più grande del precedente e con un suono più potente. Per farlo decide di puntare verso un repertorio di temi popolari composti da Arsenio Rodríguez (verso il quale provava una profonda ammirazione), dalla Sonora Matancera e dal Conjunto Casino dei due Roberto: Faz e Espí. Il nome ufficiale della fiammante orchestra sarà: “La Sonora Ponceña“!
I primi dischi della “Ponceña” nonostante il successo commerciale e l’eccellente strumentazione, avevano qualcosa di strano, considerando che si facevano chiamare “Sonora”, avevano il formato dell’Orchestra e suonavano come un Conjunto. E la ragione era evidente; si trovavano ancora sotto l’influenza del “Cieco Meraviglioso”, Arsenio Rodríguez, il terzo cubano il cui stile musicale era parte indissolubile dei conjuntos del tempo. All’inizio La Sonora Ponceña e La Perfecta di Eddie Palmieri (orchestra di New York) erano molto simili, con l’eccezione che la sezione dei fiati di quest’ultima era incentrata sui tromboni.
Sono tre i fatti che determinano il consolidarsi dello stile della Sonora Ponceña. Il primo è la nascita nel 1946 di Enrique Arsenio, oggi internazionalmente conosciuto come “Papo”, un bambino prodigio che farà il suo debutto professionale nel programma televisivo della popolare cantante portoricana, Ruth Fernández, suonando il piano e accompagnato dall’orchestra fondata da suo padre. Il secondo è l’acquisto da parte di Jerry Masucci (proprietario della Fania Records) dell’etichetta “Inca”, il quale aveva già ascoltato la Sonora in vari concerti durante la sua visita a New York. In questo modo darà l’opportunità all’orchestra di farsi conoscere presso tutto il bacino caraibico. Il terzo è l’individuazione da parte di Papo dell’opera musicale del pianista Oscar Peterson, considerato uno dei migliori esponenti di Jazz, il cui stile si ascoltava nei suoi assoli di piano.
La storia della crescita e dell’eventuale successo del piccolo Enrique è piena di piacevoli e strani aneddoti. Come quando nella sua prima presentazione professionale nel programma di Fernández, si rende conto di non essere in grado di raggiungere i pedali dell’immenso piano nero che gli avevano dato. Aveva 11 anni e siccome fisicamente era ancora molto minuto, da seduto non riusciva a raggiungere i pedali mentre se provava a suonare in piedi quasi non riusciva a vedere la tastiera. Arriva il papà Don Quique, che nel consolare il figlio gli dice di non preoccuparsi perchè non avrebbe mai permesso di fargli perdere l’opportunità di suonare professionalmente per la prima volta in quel pomeriggio e gli prepara un’estensione per le sue scarpe che gli permette di raggiungere i pedali del pianoforte.
Un altro aneddoto si registra quando aveva cinque anni. Il bambino stava suonando la clave con grande abilità e uno dei divertimenti preferiti di suo padre era quello di vederlo suonare con il gruppo. Un pomeriggio, mentre il Conjunto Internacional provava, Papo si siede dietro ad una tumbadora molto più grande di lui e comincia a suonare “Ran Kan Kan”, il mambo descarga che rese famoso Tito Puente, con una tale precisione che i membri dell’orchestra anzichè interromperlo decidono di accompagnarlo. Qualche giorno dopo, Don Quique parla con un buon amico, Francisco Alvarado, e con il suo aiuto iscrive il piccolo Papo presso la Escuela Libre de Música Juan Morel Campos di Ponce dove i professori gli insegnavano le regole di giorno e Don Quique le rinforzava di notte.
Nel Novembre del 1957 il bambino diventa l’attrazione principale della Sonora Ponceña durante un ballo nella città di Bayamón. I familiari, gli amici, i musicisti ed il pubblico in generale rimangono incantati con la presentazione e anche se in questa notte non si parlerà molto del piccolo pianista, per Don Quique, il suo congiunto aveva ormai iniziato il cammino che aveva sempre desiderato. L’anno successivo tre dischi a 78 giri materializzano il suo sogno. Specialmente l’ultimo di questi, dove la Sonora Ponceña con Papo Lucca al piano, accompagna ai boleristi Felipe Rodríguez e Pedro Ortíz Dávila, “Davilita”. Si ripete di nuovo lo stratagemma delle estensioni alle scarpe per fargli raggiungere i pedali del pianoforte.
Durante gli anni sessanta, Papo diventa il simbolo della Sonora Ponceña e gli impresari cominciano a richiedere nei loro contratti la partecipazione del ragazzino. Ormai ad ogni presentazione tutti gli sguardi si fissano verso Papo e non solo per la sua giovane età quanto per il suo innegabile talento. Verso la metà di questa decade il giovane diventa non più l’orgoglio di suo padre ma di tutta la sua città.
Il rappresentante dell’etichetta Inca, Pedro Páez, interessato alla Sonora Ponceña, offre a Don Quique un contratto che firma subito senza alcun dubbio, con canzoni composte dagli integranti del gruppo e altre tratte dal repertorio di Arsenio Rodríguez. La Sonora Ponceña registra così il primo disco di larga durata intitolato “Hacheros Pa’ Un Palo” ed i cui arrangiamenti vengono curati dal giovane Papo.
Il disco ed in particolare il tema che ne dava il nome, diventa un incredibile successo nelle radio di New York. La stessa cosa succede con la seconda registrazione “Fuego en el 23” del 1969 dove fra i musicisti si ricordano oltre a Don Quique e Papo Lucca, i cantanti Luigi Texidor e Tito Gómez, il bassista Tato Santaella, il timbalero Edgardo Morales, il conguero Félix Torres, il bongosero Francisco Alvarado ed i trombettisti Carmelo Rivera, José Rodríguez, Delfín Pérez e Ramón Rodríguez.
Papo Lucca riuscì a conciliare questa influenza con quella di Lili Martínez Griñan, il pianista e arrangiatore del Conjunto de Arsenio Rodríguez, raggiungendo uno stile molto proprio e che piano piano diventerà la base di tutto il gruppo; anche quando questo cambiamento non è ancora presente nelle prime registrazioni con la Fania. Il primo disco per questa etichetta fu “Navidad Criolla”, album che si ricollega con una gran parte delle tradizioni dell’aguinaldos e parrandas portoricane. I successivi tre dischi “Prende el Fogón”, “Sonora Ponceña” e “Sabor Sureño”, ritornano nuovamente allo stile di Arsenio e Palmieri. E’ solo nel 1975 con il disco “Tiene Pimienta” che Papo Lucca incorpora diverse sonorità con una tastiera elettronica, fatto che si consolida l’anno dopo con l’album “Conquista Musical”. La ragione: il cambio del produttore. Per questo disco la casa discografica rimpiazza Larry Harlow con Louie Ramírez che inoltre si associa con Papo.
Su consiglio di Louie la Ponceña inizia un tour per i caraibi e internazionalizza la propria musica interpretando e registrando temi come “La Pollera Colorá”, del colombiano Wilson Choperena e bombas, merengues, boleros-feeling, guaguancós e sones. Alla fine degli anni settanta la Sonora Ponceña registra un disco con Celia Cruz, “La Ceiba”. Questo disco rappresenta il cambio definitivo. In quel periodo erano già stati incorporati nella formazione i cantanti portoricani Miguel Ortíz e Yolanda Rivera che vengono scelti proprio a causa delle caratteristiche così diverse che avevano, cosa che al contrario di quel che molti pensavano, anzichè creare scompensi ottiene l’effetto contrario.
https://youtu.be/b_Z1vCD85Q8
Nel 1980 Papo registra uno dei dischi più conosciuti della Sonora, “New Heights”, registrazione che propone un nuovo concetto, l’illustrazione della copertina. Questa illustrazione e quelle successive li avvicinano ancor più al pubblico e li avvicinano ad un nuovo gruppo di fans, a quelli affezionati alla loro musica si aggiungono i collezionisti di copertine. Inoltre, con questo disco, iniziano a intitolare le registrazioni in inglese, cosa che rinforza il carattere internazionale dell’orchestra e che mostra ancor più una produzione a livello visuale.
Nella metà degli anni 80 la Sonora Ponceña era già conosciuta come l’orchestra più importante di salsa a Portorico ed i Lucca erano padroni e signori della sonorità, al punto che quando contrattano un nuovo e sconosciuto sonero, lo scomparso Toñito Ledée, in meno di due diventa un idolo popolare.
Parallelamente la Ponceña presenta due nuove novità. La prima, la tenace registrazione di canzoni di musica moderna cubana, specialmente quelle di Adalberto Alvarez e di Pablo Milanés. Il primo infatti essendo direttore di “Son 14”, consegna a Papo due inattesi successi: “Soledad” e “Cuestiones”; ed il secondo, ogni volta sempre più lontano dalla “nueva trova” che gli avrebbe portato fama e fortuna, gli concede “Canción”, tema basato su una poema di Nicolás Guillen, e “Sigo Pensando en Tí”. La seconda novità fu la loro incursione nel Latin Jazz, cosa che li obbligò a modificare la sezione dei fiati ed il loro suono basato anche negli arrangiamenti che ogni volta avevano maggiori elementi di Jazz, rendendoli sempre più brillanti.
Con una discografia di più di 30 dischi, uno di quelli che rispecchia maggiormente la storia ed il monumentale contributo che Papo e La Sonora Ponceña hanno dato alla musica popolare caraibica, è quello registrato dal vivo il 19 Febbraio del 2000 presso l’Anfiteatro Tito Puente di Portorico, per celebrare in forma ufficiale il loro 45° anniversario. Un impeccabile registrazione dove sono presenti molte delle figure che presero parte all’orchestra ed un repertorio che include, fra gli altri, i classici “Boranda”, “Timbalero”, “Fuego en el 23”, e “Ahora Sí”. Alcune in versione allungata giustificate solo perchè mostrano il virtuosismo del proprio direttore.
Negli anni successivi, anche se non tornarono a registrare fino al 2004, La Sonora Ponceña continuò a suonare tanto a Portorico come all’estero. Realizzarono innumeverevoli presentazioni nell’Isla del Encanto (Portorico), così come a New York, in Florida, a Washington, Connecticut, Philadelphia, Chicago, New Jersey, Venezuela, Panamá, Perú, Colombia, Ecuador, Francia, Inghilterra, Svizzera e Italia.
L’anno 2004 risultò essere molto importante per Don Quique, Papo Lucca e La Sonora Ponceña. Da un lato celebrarono a tutto campo i 50 anni nella musica, mentre lanciavano sul mercato una nuova proposta musicale: “Back to the Road” sotto l’etichetta Pianissimo, di proprietà del Maestro Papo Lucca.
“Back to the Road” è un classico disco della Sonora Ponceña, dove si mostra quello che ha fatto diventare questa Orchestra una vera istituzione, dimostrando che non hanno mai dormito sugli allori e sui passati successi e inviando un chiaro messaggio del fatto che Papo Lucca continua ad essere un musicista visionario come pochi. Questo lavoro discografico dimostra la qualità della Ponceña, sempre nella linea attuale ma mantenendo la tradizione ed il suono incomparabile. Include, fra gli altri brani, “Caprichosa”, “El Alacrán”, “Con Tres Tambores Batá”.
Durante il “Jubileo de Oro” che si celebrò il 21 Febbraio del 2004 presso il Colosseo Rubén Rodríguez di fronte a 12 mila persone, La Sonora Ponceña riaffermò la propria posizione come uno dei gruppi più famosi di Portorico. Fu una festa come tante altre che si formano quando la Ponceña è sul palco. L’orchestra che dirigevano Don Quique e Papo Lucca propose solo le proprie specialità, la migliore salsa sul mercato ed un album musicale riempito di nostalgia che incluse alcune pagine gloriose del repertorio ballabile afroantillano.
La Camera dei Rappresentanti e la Legislatura di Portorico, così come le istituzioni ed i gruppi relazionati con la cultura e l’arte portoricana, hanno riconosciuto il grande merito a Don Quique e a Papo Lucca, per l’apporto che questi due artisti hanno dato alla musica popolare a Portorico e nel mondo intero durante i passati 50 anni.
Il 16 Marzo del 2004 gli hanno dedicato il 23° “Día Nacional de la Salsa”, che è il più importante ricoscimento salsero a Portorico, celebrato nella città di Carolina.
Nella città di Ponce, la loro città d’origine, hanno ricevuto il riconoscimento dal Sindaco, On. Rafael “Churumba” Cordero (QEPD), che ha nominato una delle vie della città “Enrique Lucca Carballo”, in onore di Don Quique Lucca.
Durante una votazione unanime, la giunta dei Direttori del “Día Nacional de la Parada Puertorriqueña” a New York, ha designato la Sonora Ponceña, nel suo 50° anniversario, come l’orchestra invitata d’onore alla nuova sfilata annuale celebrata il 13 Giugno del 2004.
Prima che terminasse il 2004, il 4 Settembre ebbero il grande onore di inaugurare, insieme all’“Apolo Sound” di Roberto Roena e a Richie Ray y Bobby Cruz, uno degli scenari più importanti di Portorico e dei Caraibi, il Colosseo José Miguel Agrelot.
La Sonora Ponceña è attualmente formata da: Don Quique Lucca, Fondatore e Direttore; Papo Lucca, Pianista, Arrangiatore e Direttore Musicale; Edwin Rosas, Daniel Dávila, Héctor L. Pérez e Fernando L. Colón, Cantanti; Delfín Pérez, Efrén Camacho, Mario Marcucci e Alfredo del Valle, Trombettisti; Alexander Rosas al Basso; Wilfredo López alle Congas; Domingo Gutierrez al Bongó e Jessie Colón e Manolito Rodríguez al Timbal.
Grazie per la bellissima serata di ieri sera all’Adelayde, tutto pieno per la serata con la Charanga Moderna pur essendo Pasqua!
Grazie a tutte le persone, amici, amiche che sono venute da tante regioni, vicine e lontane, siete davvero una grande “familia”!
Il viaggio con mio fratello Max Chevere e la super Jessica Sichetti, che è venuta da Chieti e ci ha accompagnato fino a Copparo, è stato uno spettacolo…già da li avevamo iniziato bene!
Il resto lo avete fatto voi con il vostro entusiasmo e con la vostra passione.
Grazie a Stefano e suo fratello dell’Adelayde per l’ottima organizzazione e per aver scelto ancora la musica dal vivo. Grazie a Tito el Cachimbo per la musica e a tutta la mia orchestra che anche senza Valentino Negri ( a letto con 40 di febbre) hanno cercato di sostituire le sue parti improvvisandone di nuove.
Stasera metteremo le foto!
Alla prossima il 23 Maggio al Don Chisciotte con Una Notte Al Palladium 8!