E’ di oggi la notizia pubblicata su twitter e facebook che il Grupo Mango è in procinto di lanciare il nuovo album nel 2012.
La formazione attuale vede la presenza di:
Frank Márquez (timbal, direzione), Freddy Roldán (vibrafono), William Mora (congas), Charlie Guzmán (cantante), Argenis Carmona (basso), Isaac Narvaez (piano), e Marcial Istúriz (cantante).
Appena avremo maggiori informazioni le pubblicheremo sul nostro sito, intanto potete tenervi aggiornati con i seguenti siti web e social network:
Parte il nuovo tour mondiale 2012 di Ruben Blades intitolato: “Cantos y cuentos urbanos” e che inizierà a Marzo con tappe previste in America, Europa e Asia.
Appena ci saranno maggiori informazioni vi comunicheremo le date e il nome dell’orchestra di supporto.
Ritorna Frankie Martinez in Italia ospite del Bologna Salsa Festival 2012!
L’ottava edizione del prestigioso festival salsero che si terrà al Palacavicchi di Cento (BO) dal 16 al 18 Marzo 2012 segna il ritorno in Italia di Frankie Martinez, che sarà presente in tutte e tre le giornate con uno stage al giorno e con la sua presenza alle serate, oltre alla partecipazione di altri artisti di fama internazionale come Jhesus Aponte e i Tropical Gem.
Quest’anno poi ci sarà una novità con l’esibizione dal vivo la domenica sera alle ore 21, dell’orchestra Charanga Moderna, formazione italiana che qualcuno di voi avrà già avuto modo di apprezzare in diversi eventi LaSalsaVive e recentemente al Palacavicchi di Roma.
Per prenotare potete contattare Tommy al 392.1047764 e Max al 393.6048806 oppure potete inviarci un messaggio tramite il modulo di contatto.
Vi ricordiamo inoltre il codice promotore: “SALSA VIVE” (scritto in MAIUSCOLO) da inserire in alto nella pagina di prenotazione dei pacchetti presente all’indirizzo http://eztick.com/bsf12/
Stages + Serata + Hotel:
Pack A 255€ – codice promotore: “SALSA VIVE” (scritto in MAIUSCOLO)
Include:
2 Notti (Ven-Sab) presso Grand Hotel Bologna (In camera Doppia, Matrimoniale, Tripla o Quadrupla),
Cena Di Domenica offerta dall’organizzazione,
2 Cene presso Ristorante I Gabbiani,
2 Brunch (Sab-Dom),
3 Giorni di Stages
3 Serate! In vendita a questo prezzo solo fino al 31 gennaio 2012!
Pack B 165€ – codice promotore: “SALSA VIVE” (scritto in MAIUSCOLO)
Include:
1 Notte (Sab) presso Grand Hotel Bologna (In camera Doppia, Matrimoniale, Tripla o Quadrupla),
1 Cena Sabato presso Ristorante I Gabbiani,
Cena Di Domenica offerta dall’organizzazione,
1 Brunch Domenica,
2 Giorni di Stages (SAB-DOM)
2 Serate (SAB-DOM)! In vendita a questo prezzo solo fino al 31 gennaio 2012!
Pack C 145€ – codice promotore: “SALSA VIVE” (scritto in MAIUSCOLO)
Include:
Cena Di Domenica offerta dall’organizzazione,
3 Giorni di Stages
3 Serate! In vendita a questo prezzo solo fino al 31 gennaio 2012!
Workshops:
Full Stage 130€ – codice promotore: “SALSA VIVE” (scritto in MAIUSCOLO)
3 Giorni di Stages
In vendita a questo prezzo solo fino al 31 gennaio 2012!
Stage Venerdì 35€ – codice promotore: “SALSA VIVE” (scritto in MAIUSCOLO)
Stage della giornata di Venerdì
In vendita a questo prezzo solo fino al 31 gennaio 2012!
Stage Sabato 50€ – codice promotore: “SALSA VIVE” (scritto in MAIUSCOLO)
Stage della giornata di Sabato
In vendita a questo prezzo solo fino al 31 gennaio 2012!
Stage Domenica 50€ – codice promotore: “SALSA VIVE” (scritto in MAIUSCOLO)
Stage della giornata di Domenica
In vendita a questo prezzo solo fino al 31 gennaio 2012!
Serate:
– codice promotore: “SALSA VIVE” (scritto in MAIUSCOLO)
Recensione del concerto dei Lebron Brothers (Hermanos Lebron) Milano Festival LatinoAmericando 30 Giugno 2007
a cura di Tommy Salserofoto di Daikil
La paura di trovarsi in pochi, visto il poco tempo per la pubblicità, è stato scongiurato grazie al passaparola tra il pubblico colombiano che è accorso in massa, armati di bandiere e campane messe in bella mostra durante tutto il concerto, creando così il giusto interplay con i musicisti.
Circa 3-400 persone, in stragrande maggioranza appunto,colombiani, ha fatto da cornice a questo splendido ed inatteso concerto di un dei più storici ed importanti gruppi della storia della Salsa e del Latin soul: The Lebron Brothers!
Conosciuti anche come “Hermanos Lebron” questo gruppo si è presentato in questa unica data italiana, in sostituzione del compianto Tito Gomez, recentemente scomparso per un attacco di cuore. Avevo chiesto a Angel Lebron se era la prima volta che venivano in Italia e quando mi ha risposto che era la seconda e che la prima fu a Venezia nel 2006 (unico concerto italiano di quel tour) sono rimasto malissimo: ma come è possibile con i mezzi di comunicazione di oggi, non far sapere nulla di un concerto simile????
E poi dicono che si va poco ai concerti…..
In giro per l’Europa per il loro tour del 40° anniversario, si sono presentati in una formazione a nove!
Sezione fiati formata da due tromboni e 2 trombe, piano elettrico e sezione ritmica formata dai tre Leader:
Angel Lebron: Baby Bass, cori e voce solista. Carlos Lebron: bongo, campana, cori e voce solista. Frankie Lebron: congas
Mancava il leader più anziano del gruppo il pianista, compositore e arrangiatore Josè Lebron, ma il giovane pianista Nelson, si è assunto bene le sue responsabilità, suonando in modo molto melodico e mai sopra le righe, cosa che spesso si nota ahimè nei giovani pianisti ansiosi dal mettersi in mostra.
Il cantante che rappresentava con la propria voce queste leggende viventi è il grande sonero portoricano Efrain ‘Frankie’ Vasquez, ovvero uno dei migliori soneros della scena salsera odierna di New York, già cantante di un’innumerevole serie di gruppi come New Swing Sextet, Libre, Jimmy Bosch, Wayne Gorbea, Grupo Caribe, Spanish Harlem Orquesta, Soneros del Barrio, ecc.
La collaborazione con i Lebron non è nuova…. Frankie incise infatti il disco “Lo Mistico” del 1998 e seguì il gruppo per ben tre anni.
Una delle caratteristiche dei Lebron, oltre al fatto di essere autori dei loro brani, è sempre stato l’arrangiamento vocale, sopratutto i cori, ampiamente derivati dal doo-wop degli anni 50.
Queste armonizzazioni si sono fatte sentire durante il concerto anche se meno rispetto agli anni del Boogaloo.
Le voci inconfondibili dei due fratelli hanno caratterizzato tutti i brani proposti come un marchio indelebile.
Indimenticabili saranno i piccoli intermezzi tra un brano e l’altro eseguiti a cappella dai fratelli Lebron, aggiungendo così accenni di brani al già grandissimo repertorio proposto in questo bellissimo concerto.
Già, che repertorio!
Sono stati eseguiti quasi tutti i classici del gruppo del periodo “salsa”, tralasciando completamente il repertorio degli anni 60 del Latin Soul.
Del resto non sarebbe stato possibile proporre tutto, anche se un medley dei boogaloo storici non sarebbe stato male… anzi!
Il concerto si apre subito con un impatto notevole (a parte qualche problema poi risolto con l’amplificazione dei cori), che pochi si aspettavano visto che di solito il primo brano è quello con cui ci si affiata… ed invece si parte subito in quinta marcia, a partire dal grande sonero Frankie Vasquez in splendida forma per tutta la sera!
Si inizia con “Dulzura”, un brano che mette in evidenza subito lo stile di arrangiamento dei Lebron, non appena entrano i fiati in tonalità maggiore, dopo il tema cantato in tonalità minore!
Questo bellissimo cambio di tonalità è rafforzato dalla splendida sezione fiati con due tromboni vigorosi dove spicca per potenza e fantasia quello del grande solista Charlie Garcia, che dimostra il proprio valore proprio in questo brano con il primo assolo del concerto.
Il secondo brano “Mi Morena” vede invece due momenti solisti, prima quello del trombettista Roberto Rodriguez e successivamente quello di Charlie Garcia, che in questo suo secondo solo riporta chiaramente le influenze del gigante del trombone, Barry Rogers!
Notevole lo swing che imprime il giovane pianista Nelson in questo pezzo, come impeccabile nel suo incedere ritmico tra mano destra e sinistra che mi ha ricordato il miglior Sergio George, il genio della “RMM” e grande innovatore nei “Guajeos” o tumbao di piano.
Seguono due classici come la splendida “Temperatura”, dove assistiamo ad un bel assolo di tromba di R.Rodriguez, e “Falta”, ritmicamente due “Son Montuno”, pezzi che hanno fatto la storia di questo gruppo.
Con i due brani successivi assistiamo ad un sistema molto raffinato per passare da un brano all’altro senza stacchi, cosa di solito rischiosa. L’ultimo “coro” viene già alterato nella tonalità del brano successivo, cosìcchè quando si passa a quello dopo non ci si accorge di nulla….
Questo accorgimento, vera e propria tecnica di arrangiamento, viene utilizzato nel mix tra “Disco Bailable” e la storica “Salsa y Control”!
“Disco Bailable” vede grandi citazioni da “Periodico de Ayer” a “Asi se Compone un Son” del grande Ismael Miranda, il tutto rivisto in chiave personale.
In questo pezzo troviamo uno spettacolare assolo di trombone (C.Garcia) che oltre alla citazione di “Periodico de Ayer” (grande!), improvvisa stacchi in controtempo all’unisono con piano e basso: un vero e proprio interplay tra musicisti lanciato durante il solo da Garcia.
Come nel migliore Jazz!
Utilizzando la tecnica sopracitata si passa al classico dei classici “Salsa y Control”, tripudio tra il pubblico, grande prestazione di Vasquez e del pianista che riarmonizza la parte del montuno sostituendo spesso i 5 gradi, dando un’ armonizzazione moderna a questo classico immortale!
I cori dei fretelli fanno il resto… salsa y control … el Son Montuno lo traigo Yo!
Quello che lascia sbalorditi è che il gruppo suona SENZA timbales!
E non ci si fa caso….. le figure ritmiche della campana sono completamente affidate a Carlos Lebron, che alterna continuamente la voce nei cori con suo fratello Angel, che si dimostra una macchina da ritmo suonando incessantemente il Baby Bass in modo impeccabile mentre canta e comanda i cambi del gruppo!!!
Nella successiva “Diez Lagrimas” si invertono i ruoli: Angel canta e suona il basso durante tutto il pezzo mentre Vasquez suona le Maracas e passa ai cori!
E pure nella successiva “Que Pena” vediamo questo cambio di ruolo, Vasquez ai cori e alla campana mentre l’altro fratello Carlos Lebron, il bongocero, interpreta questa splendida composizione.
Introduzione splendida per solo voce e congas su “Sin Negro no Hay Guaguancó”, brano rapido e incalzante splendidamente supportato dalla sezione fiati e dal pianista e che si pregia di un assolo di ottima fattura del trombettista Roberto Rodriguez.
Arriva anche il momento dell’ assolo di Frankie Lebron alle congas; a metà di questo riparte Frankie Vasquez con solo l’apporto delle congas e della clave che mette in mostra le sue qualità improvvisative.
Per finire con un bel richiamo all’isola di Puerto Rico con una trascinante salsa infarcita di plena… spettacolare… entra il coro che dice “llegaron los negros…llegaron los Lebron…” mentre la sezione fiati richiama una frase strumentale di un brano di Hector Lavoe…. da antologia!
Siamo quasi alla fine quando arriva “Saborea” che vede finalmente un bellissimo assolo del pianista Nelson, con forti richiami nella prima parte a Papo Lucca (con timbro di Fender Rhodes alla “Juan Pachanga”), mentre la seconda parte dell’ assolo viene eseguito con un timbro di pianoforte che ricorda Palmieri, terza parte nuovamente con il Fender Rhodes e quarte parte finale con il piano che richiama la melodia principale… splendido!
Siamo al bis finale con “Pena y Dolor” con un nuovo arrangiamento che richiama sopratutto per il piano e l’armonia lo stile “RMM” di Sergio George.
Come bis avrei preferito qualcosa di più “forte”, questo brano infatti pur nella sua bellezza lo trovo un pò troppo tranquillo per un finale di concerto, anche se arricchito nel finale dagli assoli a turno dei fiati!
Finisce così uno dei concerti più entusiasmanti degli ultimi anni… una leggenda che lascia senza fiato per la sua capacità, dopo 40 anni di onorata carriera, di far impallidire a tante orchestre di oggi.
Sperando di rivederli presto concludo dicendo: “Que viva Los Dinosaurios!”
Una bellissima notizia, sembra ormai ultimato il nuovo disco di Ruben Blades con Cheo Feliciano! Speriamo di riuscirvi a darvi maggiori informazioni quanto prima. Intanto godiamoci questo video…
La rumba ed in generale le espressioni folcloriche di origine africana a Cuba, domenica scorsa hanno sofferto della perdita di uno dei suoi principali esponenti, Gregorio Hernández Ríos, El Goyo, scomparso a 75 anni a La Habana a seguito di una malattia cerebrovascolare.
Fondatore del Conjunto Folclórico Nacional, animatore di numerosi progetti rumberi e di riscatto e promozione delle musiche di origine yoruba e bantú, el Goyo, oltre ad essere un eccellente percussionista, cantante e ballerino, si è distinto per un’intensa attività come docente presso l’Istituto Superiore di Arte e altri centri di educazione artistica a Cuba e all’estero.
Ha partecipato a varie produzioni discografiche come The spirit of Havana, insieme alla canadese Jane Bunnet, e al secondo volume del disco La rumba soy yo – Con sentimiento Manana, della Bis Muswic.
Uno dei principali contributi in questo campo è stato l’album La rumba es cubana – su historia editato dalla casa discografica Unicornio e nominato al Premio Cubadisco 2003 nella categoria musica folclorica.
La rumba y, en general, las expresiones folclóricas de origen africano en Cuba, sufrieron la pérdida ayer domingo de uno de sus más representativos exponentes, Gregorio Hernández Ríos, El Goyo, fallecido a los 75 años de edad, en la capital del país, a consecuencia de una afección cerebrovascular.
Fundador del Conjunto Folclórico Nacional, animador de numerosos proyectos rumberos y de rescate y promoción de las músicas de procedencia yoruba y bantú, el Goyo, además de ser un excelente percusionista, cantor y bailador, se distinguió por una intensa actividad docente en el Instituto Superior de Arte y otros centros de la enseñanza artística en Cuba y el exterior.
Participó en varias producciones discográficas como The spirit of Havana, junto a la canadiense Jane Bunnet, y el segundo volumen del disco La rumba soy yo. Con sentimiento Manana, de Bis Muswic.
Una de sus más importantes contribuciones en ese campo fue el álbum La rumba es cubana. Su historia, del sello Unicornio, nominado al Premio Cubadisco 2003 en la categoría de música folclórica.
Ringraziamo per la collaborazione alle ultime due domande Enzo “Ciccio” Luoni
foto realizzate da Daikil
Vi ricordiamo di cliccare sul pulsante “avanti” per far partire il filmato
Milano 30 Giugno 2007
Come e quando nacque il gruppo musicale Lebron Brothers?
Cominciammo nel 1967 nella città di Brooklin, New York. All’inizio eravamo in quattro fratelli: José, io (Angel), Carlos e Pablo che aveva una sua orchestra che si chiamava La Sonora Arecibeña. Fummo contattati dalla casa discografica Ortiz per registrare un disco, formammo l’orchestra e da lì cominciò tutto. Il primo album si chiamava Psychedelic Goes Latin, era il 1967 e fu subito un successo.
Che importanza ha avuto la musica afro-americana e quali sono stati i cantanti e le orchestre che vi hanno maggiormente influenzato?
Principalmente fu nostro fratello Pablo che era il fratello maggiore e che aveva già una sua orchestra, poi Tito Puente che è stato un gran maestro e anche un grande amico che ci aprì tante porte, se non tutte le porte ai musicisti portoricani nel mondo.
Angel Lebron
Nella musica dei Lebron Brothers c’è una forte influenza soul, avete unito le radici afroamericane con quelle latine, quali musicisti vi hanno ispirato principalmente?
Infatti all’inizio della nostra carriera cantavamo musica americana in inglese, sicuramente James Brown, Los temptation, Marvin Gaye, Smockey Robinson and the miracles, sono state le orchestre/musicisti che che ci hanno influenzato maggiormente dal punto di vista della musica.
James Brown
Los temptation
Marvin Gaye
Smockey Robinson and the miracles
Parlando di latin soul e di boogaloo, quali sono stati i primi musicisti a proporli?
Penso che il primo a iniziare con il boogaloo fu Jhonny Colon, sicuramente fu il primo ad avere un certo successo, poi Pete Rodriguez e quindi noi. La nostra canzone di maggior successo fu Funky Blues, ed è grazie al boogaloo se a distanza di quarant’anni siamo ancora qui, perchè ci fece conoscere fra i bianchi, i latini e gli afroamericani.
Quali furono le cause che portarono alla fine del boogaloo? Ho sentito dire che furono quelli della Fania Records che boicottarono il boogaloo, è vero secondo lei? Qual è la sua opinione?
No, il boogaloo terminò da solo.Fu una cosa di due anni e non dipese dalla Fania. Arrivò la salsa che era più forte e portò alla fine del boogaloo. Così come adesso va di moda il reggaeton che tra un po’ passerà e la salsa tornerà al suo posto. Nessuno potrà mai far terminare il reggaeton, finirà da solo. I giovani vogliono sempre cose nuove, non si fermano mai ad un genere, però non abbandoneranno mai la salsa.
Frankie Lebron
La salsa è la tradizione, il reggaeton è la moda.
Sì, è la moda dei giovani.
I Lebron Brothers pensano di registrare salsa con reggaeton come hanno fatto Andy Montañez o Gilberto Salsa Rosa?
No, noi stiamo bene così come siamo. Tempo fa ho letto un’intervista negli USA dove c’era un rapper di sessant’anni e domandavano a dei giovani se gli sarebbe piaciuto andare a vederlo suonare. La risposta fu negativa, i giovani preferiscono veder rappare i loro coetanei. Per questo motivo non siamo interessati al reggaeton, stiamo bene così.
Carlos Lebron
Avete avuto un grande successo in Colombia, come è cominciato?
La nostra musica ha trovato un ottimo riscontro fra i colombiani, è stata una cosa incredibile. C’è anche da dire che loro sanno molto di musica. I pezzi che abbiamo registrato trent’anni fa oggi sono grandi successi in Colombia. E non solo in Colombia, anche in Perù e in tutto il mondo. Però tutto è cominciato in Colombia, perchè oggi la Colombia, in particolar modo Cali, è l’unico paese che appoggia la musica salsa.
Possiamo affermare che oggi la Colombia è il paese dove la salsa ha maggior successo?
Sì è vero, in Colombia la salsa è molto amata. Anche negli Stati Uniti si ascolta meno ma in Colombia no, loro vivono nella salsa.
Che importanza hanno avuto gruppi portoricani degli anni cinquanta come Cortijo per i Lebron Brothers?
Cortijo y su Combo
Rafael Cortijo, Kako, Ismael Rivera, sono stati tutti nostri amici. Quando noi cominciammo a suonare loro erano già famosi e noi eravamo dei ragazzini di 17 anni e non davamo ancora molta importanza alla loro musica. Poi con il passare degli anni ci siamo resi conto di quanto fossero grandi, erano dei re, dei geni della musica salsa.
Ismael Rivera
Che importanza ha avuto la musica cubana nel vostro stile musicale?
Molta, noi abbiamo avuto un grande successo con dolores, una pachanga, mi sembra fosse di Moon Rivera e Joe Cotto. La musica cubana è buonissima, Benny Moré, Celia Cruz, La Sonora Matancera.
Benny Moré
Che differenza c’è tra la salsa di ieri, degli anni sessanta e settanta, e quella di oggi?
E cosa ne pensa del rilancio della salsa dura a New York ma anche in Colombia?
La salsa di oggi come la salsa romantica, rispettando le persone a cui piace, non è salsa vera, non è salsa callejera (del popolo), non è salsa dura.
Si può dire che è pop con una base salsera?
E’ più una “balada”, fatta per i ballerini.
…magari con un cantante carino…
Sì, perchè la gente sia invogliata a ballare. La verità è che un ballerino di salsa, non vuole ballare questa musica ma vuole la salsa dura, la salsa di Eddie Palmieri, dei Lebron Brothers, di Papo Lucca e La Sonora Ponceña, questa è la salsa che piace.
Tutti gli spettacoli dei ballerini più famosi sono realizzati su salsa classica e grazie a questa cosa oggi molte persone si stanno avvicinando alla salsa degli anni sessanta/settanta, al punto che in questo periodo in Italia è aumentato l’ascolto di salsa classica, che per me è la migliore.
Infatti noi stiamo girando per molti congressi e festival di salsa, perchè la gente vuole la salsa dura, che è la musica che preferisce.
Nuove produzioni in vista?
Per il quarantesimo anniversario abbiamo realizzato una nuova produzione, adesso sta per uscire il secondo volume, dove ci sono diversi cantanti come Frankie Vasquez, Héctor Pichi Pérez, Luigi Texidor, Pupy Cantor, ce ne sono molti. E nel prossimo che uscirà ci sarà anche Cano Estremera.
Qual è la canzone dei Lebron Brothers che le piace di più e perchè?
Quella che mi piace di più?E’ difficile ce ne sono tante… (uno dei fratelli suggerisce Cucala e scoppia una risata generale)…Cucala è di Celia! No, quella che piace a tutti è Salsa y Control ed è stata la canzone che ci ha permesso di aprire le porte verso il mondo.
Ringraziamo la direzione del Festival Latino Americando per averci concesso la possibilità di realizzare questa intervista
Paco Zambrano comincia la carriera artistica come cantante nel 1961 in prestigiose orchestre fra le quali quella di Lucho Macedo e Ñiko Estrada.
Nel 1965 decide di studiare le percussioni alla ricerca di nuove opportunità, cosa che inizia a fare in alcune orchestre suonando la batteria anche se è con il bongo che trova le maggiori soddisfazioni suonando con numerosi artisti fra i quali ricordiamo Tania Libertad, Lucha Reyes, Rulli Rendo, Freddy Poland, Enrique Linch, Peter Dellis, Los Pakines, Agua Marina, Armonía 10, Iván Cruz, Los Shapis, Los Hnos Crasto.
Nel 1966 crea la sua prima formazione “Paco Zambrano y su Combo“.Al tempo stesso collabora anche con altri gruppi come Compay Quinto y Ribereños suonando il guiro.
L’anno successivo pubblica il suo primo disco a 45 giri con l’orchestra Paco Zambrano y su Combo, la canzone s’intitola “Bochinchosa” con la voce di Pablo Villanueva Branda, il grande Melcochita.
Lo stesso anno viene convocato dal Sig. Alberto Marabí per suonare con il gruppo “Los cuatro Gatos” di José Crobeto. Questo è il suo trampolino come bongocero e che gli permette di essere messo sotto contratto dal Sig. Marabí come direttore artistico per l’etichetta DINSA, registrando con “Manzanita y su conjunto”, “ Los Orientales”, “Los Rumbaney”.
Nel 1968 registra la canzone “MeshKalina” che è un grande successo e continua a collaborare con questa etichetta fino al 1970. L’anno successivo fonda “Paco Zambrano y sus Ratones”, formazione attiva fino al 1976, con canzoni di successo come: “El hueco” , “El queso”, “La trampita”.
El queso
Lo stesso anno diventa direttore artistico della Decibel e nel frattempo continua a portare avanti le collaborazioni con altri gruppi dove ottiene grandi consensi che lo portano, nel 1971, ad essere messo sotto contratto dall’etichetta FTA e a registrare “Bailando con Patricia”, canzone che diventa una hit a livello nazionale. Nel 1972 registra “Guajira son”. Due anni dopo, nel 1974, è la volta di “Yo vengo de la montaña” con l’etichetta Sono Radio e “Son seis cuadras”.
Prima di terminare il suo contratto con la Decibel, registra due dischi a 45 giri: “A Sarita” e “Baila mi Gaita” e nel frattempo continua a collaborare come bongocero per diversi artisti.
Nel 1977 viene entra a far parte dei “Los Pakines” con cui suona per dieci anni. Los Pakines
Dopo questo periodo, nel 1988 passa alla casa discografica MAG con “Paco Zambrano y su Orquesta”, lanciando sul mercato successi come “Divo yo” , “Estas Equivocado”, “Como podré disimular” e “Que tontos hemos sido” fino al 1992. Due anni dopo riprende nuovamente l’attività come autore e compositore con un CD che viene stampato in Argentina per la Sony Music. Nel 1997 inizia la collaborazione con l’etichetta MAG con l’orchestra Paco Zambrano Orquesta, con cui pubblica quattro dischi che gli permettono di raggiungere grandi successi, inclusa la registrazione con Anaís, canzoni come: “La Maleta” e “El baile del pingüino”, che sono trasmesse dalle catene HTV e Ritmoson Latino.
Nel 1999 registra con Marisela Puicón il successo “Sed de Amor” e sempre nello stesso anno incide con Maria Pía y Timoteo il brano “Hay que reír”.
Nel 2006 realizza alcuni arrangiamenti musicali come autore e compositore per alcune mini serie in televisione per il canale Frecuencia Latina.
Attualmente si sta preparando a rilanciare la sua formazione Paco Zambrano y sus Ratones, ben trenta anni dopo, con l’intento di suonare guarachas con son cubano. Sono già stati registrati alcuni brani promozionali intitolati Mix Ratones, con due canzoni di successo negli anni ottanta ma con arrangiamenti più moderni e un’altra canzone inedita intitolata Dejar de Pensar.
Se inicia como cantante en el año 1961, alternando con prestigiosas Orquestas, entre ellas, Lucho Macedo, Ñiko Estrada, entre otros.
Luego, tratando de salir adelante, se instruye en el área de percusión a inicios del año 1965. Es así que con la batería graba con orquestas y Grupos musicales de la Nueva Ola. Pero fue el bongó el instrumento que le dió muchas satisfacciones económicas, grabando con Orquestas, Grupos tropicales e Intérpretes melódicos, caben resaltar, Tania Libertad, Lucha Reyes, Rulli Rendo, Freddy Poland, Enrique Linch, Peter Dellis, Los Pakines, Agua Marina, Armonía 10, Iván Cruz, Los Shapis, Los Hnos Crasto, entre muchos.
En el año 1966 Forma su primera agrupación “Paco Zambrano y su Combo”. Asimismo graba con grupos tropicales con el Huiro, Entre ellos: Compay Quinto y Ribereños.
Al siguiente año graba su primer disco 45 RPM, como “Paco Zambrano y su Combo” el tema “Bochinchosa” con la voz de Pablo Villanueva Branda, el gran Melcochita. Fue convocado el mismo año por el Sr. Alberto Marabí para grabar con el grupo “Los cuatro Gatos” de José Crobeto. Ese fue su trampolín como bongocero, por que el mismo Sr. Marabí lo contrató como director artístico para el sello DINSA, grabando con “Manzanita y su conjunto”, “ Los Orientales”, “Los Rumbaney”, entre otros.
Graba como artista para DINSA, en el año 1968, el tema “MeshKalina” que fue un gran exito, continuando con este sello hasta el año 1970. Al año siguiente forma su agrupación musical, “Paco Zambrano y sus Ratones”, con quiénes estuvo vigente hasta el año 1976, entres sus exitos podemos mencionar : “El hueco” , “El queso”, “La trampita” .En ese año se convierte en director artístico de Decibel, mientras que a la par, seguía grabando con otros grupos. En entre estos años logra grandes avances, como el ser contratado en el año 1971 por el sello FTA con el nombre de su nueva agrupación y grabar el tema “ Bailando con Patricia” siendo un exito a nivel nacional. En 1972 Graba el tema “Guajira son” con la guitarra “ El Tres Cubano”. Dos años después, en 1974, graba con el sello “Sono Radio” los temas “ Yo vengo de la montaña” y “Son seis cuadras”.Antes de culminar su contrato con Decibel, graba dos discos 45 RPM “A Sarita” y “Baila mi Gaita”. Cabe resaltar que continuaba con sus grabaciones como bongocero para diferentes interpretes, esto hasta la actualidad.
Es así como en 1977 es contratado por el grupo “Los Pakines” por 10 años. Luego de este lapso, en el año 1988, grabó para discos MAG como “Paco Zambrano y su Orquesta”, entre sus exitos estan “Divo yo” , “Estas Equivocado”, “Como podré disimular” y “Que tontos hemos sido” hasta 1992. Dos años después retoma nuevamente su condición de Autor y Compositor. En ese mismo año graba un CD que fue editado en Argentina, para el sello Sony Music. Como: “A bailar” con la Paco Band. En el año 1997, graba musica salsa para el sello MAG como “Paco Zambrano y Orquesta”, logrando culminar 4 discos ; este año estuvo lleno de logros, incluyendo la grabación que realizó junto con Anaís, temas como: “La Maleta” y “El baile del pingüino”, temas emitidos por las cadenas HTV Y ritmoson Latino. En el año 1999 graba con Marisela Puicón el éxito “ Sed de Amor”, y también grabó en ese mismo año para Maria Pía y Timoteo el tema “Hay que reír”.
En el año 2006, como Productor Musical y Compositor, hizo Arreglos Musicales y también cedí temas como Autor y Compositor para las mini series de Frecuencia Latina, siendo convocado primero, por la productora Susana Bamonde, para la mini serie, Vírgenes de la Cumbia, donde incluyeron 10 temas de su autoría y después, Camino a casa, con Camote y Paquete, donde incluyeron 9 temas de su autoría, ya después ese mismo año fue convocado por la Sra. Michelle Alexander, para Virgenes de la Cumbia 2, donde también cedió12 temas, sigue trabajando con ambas productoras, donde hizo musica para Miniseries: por Sarita, Pide un Milagro, Fuerza Fenix, Dina Paucar 2, y temas principales en : Aventura de Navidad, El profe y Chapulín el Dulce.En el 2008, fue Director Musical del Programa Sábados Tropicalesm con Karen y Lizet, siendo el tema de cortina, de su autoría.
En la actualidad esta presto a reaparecer con su Agrupación Musical, Paco Zambrano y sus Ratones, después de 30 años, haciendo guarachas con son cubano. Ya han grabado para reaparecer, dos Temas Promocionales de Títulos: Mix Ratones, con dos temas que fueron éxitos en los 80’s, ahora con arreglos más modernos y el tema Dejar de Pensar, tema inédito y de su autoría.
Sono quasi trentamila le copie di cd e dvd dedicati a Tite Curet Alonso vendute nelle filiali del Banco Popular di Puerto Rico e tutto questo in un solo mese dalla sua presentazione.
Davvero un risultato molto positivo se si considera anche che il disco ha venduto più di molte altre produzioni in vendita in questo periodo, cosa che ha soddisfatto i produttori di “Sonó, sonó… Tite Curet“, lo speciale natalizio dedicato al più grande compositore portoricano di salsa di tutti i tempi.
Per celebrare questo successo e come regalo per l’Epifania, il Banco Popular permetterà al pubblico di scaricare gratuitamente dal sito internet Sonosono.com la canzone “Tristeza encantada” interpretata dalla giovane cantante Kiani Medina.
Tutto questo sarà possibile solo il giorno 6 Gennaio.
Una volta iniziai a leggere qualcosa riguardo l’esimio tresero, compositore ed arrangiatore cubano Andrés Echeverría – noto come “El Niño Rivera“, e mi imbattei nel concetto sempre azzeccato del musicista, ricercatore e scrittore – anch’esso Cubano – Leonardo Acosta, che in riferimento al tresero scrisse: “… dopo la sua morte “El niño Rivera” seguitò ad essere il più sconosciuto, il “grande dimenticato” tra i geni musicali cubani, uno di quei musicisti rispettati ed ammirati dai propri colleghi ma praticamente ignorato dagli impresari e dal grande pubblico”.
Jorge Millet insieme a Roberto Roena - foto cortesia del sito herencialatina.com
Le seguenti righe son dedicate a un musicista che – proprio come “El niño Rivera“, non è più tra noi e che anch’esso – una volta scomparso – continua ad essere il “grande dimenticato tra i geni musicali portoricani”, un gigante tra i giganti, un musicista tra i musicisti; ammirato da tutti i suoi colleghi e da pochi conoscitori e ricercatori, ma ignorato dai promotori e dalla massa.
* Le sue attività: pianista, produttore, compositore, arrangiatore, direttore musicale e grafico
* I suoi soprannomi: Mr. Melody e La Maravilla
* Il suo nome: Jorge Millet
Sebbene l’affetto e l’ammirazione per il pianista si limitano a una manciata di musicisti e ai più fedeli e affezionati fans salseri, Jorge Millet va ricordato come uno dei pianisti e arrangiatori piu rappresentativi e melodici della storia della salsa. “Mr. Melody”, un nome giustamente attribuito, si è sempre distinto per il suo alto senso estetico quando arrangiava od orchestrava un brano, tenendo sempre presente il tipico sabor della musica caraibica ed rimanendo sempre fedele al vigore salsero, caratteristiche che si trovano in molti dei suoi agguerriti ed elettrizzanti assoli di piano.
Fu così importante il lavoro di Jorge Millet, che orchestre notevoli come gli Afrocubans di Frank Grillo alias “Machito” affidarono alle sue mani ed al suo talento di pianista la responsabilità della conduzione di alcune loro sessioni di registrazione.
La qualità e il professionismo del maestro però non si produssero solo con queste importanti formazioni, ma anche in tante altre di piccole dimensioni ed ancora intente a farsi un nome, tanto avantaggiate dal talento di questo grande musicista che sembrava avere il dono speciale di scoprire tesori musicali nascosti nell’immenso scenario dell’industria discografica.
A supporto e completamento di quanto esposto, mi permetto di riportare il pensiero del giornalista portoricano Miguel López Ortiz su “Mr. Melody”: “Tutti i grandi artisti, così come i più fervidi appassionati di salsa, concordano sul fatto che Jorge Millet fosse tra i migliori orchestratori che ebbe questa musica al proprio apice: gli incandescenti anni 70. La sua qualità, sotto tale ruolo, lo rese degno di riconoscimento a New York, Venezuela, Perù, Panamà e naturalmente la sua nativa Puerto Rico. Qui la rivista Farandula gli conferì il premio DIPLO come miglior arrangiatore nel 1976. Egli fu poi particolarmente orgoglioso della Palma D’Oro che ricevette a Lima nel Gennaio 1977, dato che questo riconoscimento lo premiava per la sua attività come compositore. In sintesi, fu premiato come compositore ed arrangiatore”.
Lasciatemi sottolineare, amabili lettori, che i premi ricevuti come pianista e come compositore sono un riconoscimento molto importante nonché alcuni dei passi più importanti della carriera di Jorge Millet.
Ricordiamoci che nell’anno 1979 “La Maravilla” (Jorge Millet) fece parte dello staff di arrangiatori della poderosa orchestra del maestro Tito Puente, a fianco ad altre eminenti figure del calibro dei maestri Marty Sheller, Luís Cruz, Edy Martínez (di Pasto, Colombia) e dello stesso Tito Puente nell’album “Homenaje a Beny Vol. I”, album che grazie ai suoi arrangiatori fece guadagnare un Grammy al Rey del Timbal.
D’altra parte furono molte le composizioni create da Jorge Millet, in una attività e una costanza che lo appassionavano e lo riempivano di soddisfazione; alcune delle sue creazioni sono: “TAMBÓ”, “ES TARDE” e “MR. WELCOME“ registrata dai Los Hijos del Rey.
“VACILA Y GOZA” composta per il Conjunto Universal. “LOS TAMBORES“ per i Puerto Rico All Stars. “SONERO” e “TIBURÓN DE AGUA DULCE” cantate da Marvin Santiago. “ESA QUE YO CONOCÍ“ registrata da Willie Rosario. “MALQUERIDA” e “SIEMPRE ESTARÉ CONTIGO” – Con l’Orchestra di Pedro Conga. “EN MIS ROSALES” e “HERENCIA RUMBERA”, condividendo con Angélica López la composizione di queste due tracce destinate all’orchestra “Apollo Sound” di Roberto Roena. Jorge Luís MIllet nacque nella pittoresca Santurce, Puerto Rico, nel Marzo 1939; fin da giovanissimo s’interessò alla musica, imparando a suonare il piano come autodidatta per poi passare – con l’ausilio di amici musicisti – allo studio del solfeggio che gli permise di perfezionarsi e assumere le basi fondamentali per la successiva carriera di arrangiatore e direttore d’orchestra.
Nel 1964 forma una piccola orchestra che si scioglie nel 1969; in quell’epoca Jorge Millet si occupa di disegno grafico presso un’agenzia pubblicitaria. Alla fine degli anni ’60 il pianista lavora con molte piccole orchestre presenti sulla scena portoricana, però all’inizio degli anni ’70 – considerati i più brillanti della storia salsera – il pianista decide di trasferirsi negli Stati Uniti per frequentare il Chicago Music College e quindi ampliare le sue conoscenze in tema di armonia ed orchestrazione.
Ritornato a Puerto Rico, arricchito di teoria e pratica musicale, viene ingaggiato da diversi autorevoli musicisti salseri che vedevano nelle doti del maestro un inestimabile valore, un genio che avrebbe conferito apporti fondamentali in ciascuna delle loro orchestre: figure del calibro di Rafael Cortijo, Tommy Olivencia, Willie Rosario, Roberto Roena, Ismael Miranda (tra i tanti) contavano sulle capacità di “La Maravilla” nel creare brani, suonare il piano e dirigere gli orchestrali.
Nel 1976 il maestro Jorge Millet viene ingaggiato come produttore musicale dell’etichetta TH Records, la grande compagnia venezuelana fondata a Puerto Rico dall’esimio produttore nato in repubblica Dominicana, ma portoricano d’adozione, José Francisco Torres Cruz, meglio conosciuto nell’ambiente come Frank Torres.
Con quell’etichetta il pianista ha l’opportunità di supervisionare e collaborare ad un’infinità di registrazioni di salseri portoricani della stessa scuderia; di quell’ondata ricordiamo, tra gli altri, Paquito Guzman, Orquesta La Solución, Andy Montanéz, Marvin Santiago.
Grazie a questo legame si verifica un fatto che considero fondamentale nella storia della salsa e che evidenzia una volta in piu le doti del maestro Jorge Millet sia sul piano artistico che su quello umano.
Questo succede a fine anni ’70 quando “Mr Melody” riscopre e rilancia “El Sonero Del Pueblo” Marvin Santiago, che in quell’epoca era praticamente inerte e fuori dal giro musicale a causa dei suoi gravi problemi di dipendenza dalla droga.
Ecco, Jorge Millet esorta il sonero a continuare la sua carriera e a proporsi come solista, lo presenta alla TH Records, forma il gruppo musicale e crea le copertine dei dischi; oltre agli arrangiamenti, Millet compone alcuni brani per Marvin, ottendo così il recupero di un Gran Sonero ma soprattutto di un Essere Umano. Il noto collezionista colombiano nonché promotore della musica afro-antillana Gary Domínguez, in alcune fra le sue più importanti conferenze commentò così questo splendido episodio della storia dei due musicisti: “Tra il ’78 e il ’79, quando Santiago si ritrova virtualmente ritirato dalla scena artistica a causa della droga, uno dei musicisti più interessanti e rispettati di Puerto Rico – Jorge Millet “La Maravilla” – concentra tutta la sua attenzione sul potenziale che si stava dissipando in Marvin e lo esorta a proporsi come solista. Jorge Millet lo presenta alla TH, gli fa gli arrangiamenti, la grafica, le composizioni e degli assoli di piano che si convertiranno in classici non solo di Santiago ma della stessa musica portoricana”; continua Domínguez: “Millet vide in Marvin la possibilità di “costruire” una figura di “Sonero del Pueblo” di grande traino popolare, capace da sé di diventare personaggio e istituzione”.
Come diceva Gary, il nostro Millet fu uno dei musicisti più riconosciuti e rispettati tanto in Puerto Rico che a New York, e ciò è dimostrato dalla sua lunga militanza in orchestre e conjuntos che apprezzavano il potenziale e l’immenso talento del maestro, il quale contraccambiava questo affetto con un lavoro musicale e grafico di grande valore artistico.
Nel nostro spazio radiofonico “El Lenguaje Del Son” ci demmo il compito di elencare tutte le orchestre, conjuntos e combos in cui il maestro Millet lasciò la sua impronta personale, sia al piano che negli arrangiamenti, sia nella produzione che nel disegno delle copertine; il risultato fu sorprendente perché ne uscirono 57 formazioni diverse (inclusa la sua, battezzata “A Magic Dream”, per la TH Records), le quali possono anche non esser tutte ma che comunque son già così tante che giustificano quanto detto su “Mr Melody”.
Esse sono:
* ORQUESTA LA CRIOLLA
* ORQUESTA LA CONQUISTADORA
* CONJUNTO UNIVERSAL
* CONJUNTO BORINCUBA
* ORQUESTA MUNDO
* ORQUESTA NATER
* CONJUNTO DE RAFAEL CORTIJO
* ORQUESTA LA COMPAÑÍA
* ORQUESTA DE MARVIN SANTIAGO
* PUERTO RICO ALL STARS
* ORQUESTA DE JUSTO BETANCUR
* ORQUESTA DE BOBBY VALENTÍN
* APOLO SOUND DE ROBERTO ROENA
* ORQUESTA HOMMY DE JESÚS CEPEDA
* LOS AFROCUBANOS DE MACHITO
* ORQUESTA LA SALSA MAYOR
* ORQUESTA DE ISMAEL MIRANDA
* ORQUESTA DE WILLIE ROSARIO
* ORQUESTA DE NACHO SANABRIA
* ORQUESTA DE LOUIE RAMÍREZ
* ORQUESTA DE JOE QUIJANO
* ORQUESTA DE RAFAEL “CHULETA” DE JESÚS
* ORQUESTA DE ROBERTO ANGLERÓ
* ORQUESTA DE “CHIVIRICO” DÁVILA
* ORQUESTA DE CHEO FELICIANO
* ORQUESTA LA SELECTA DE RAPHY LEAVIT
* ORQUESTA DE TITO PUENTE
* ORQUESTA DE PAQUITO GUZMÁN
* ORQUESTA DE RAFY DÍAZ
* ORQUESTA DE TOMMY OLIVENCIA
* ORQUESTA LOS KIMBOS
* ORQUESTA INTERNACIONAL DE PEDRO “CONGA” LÓPEZ
* ORQUESTA ROBERTO Y SU NUEVO MONTUNO
* ORQUESTA DE OSWALDO VALENTÍN
* ORQUESTA LA TRÓPICA
* ORQUESTA DE NELSON DE JESÚS
* ORQUESTA DE ADALBERTO SANTIAGO
* ORQUESTA DE JOHNY EL BRAVO
* ORQUESTA DE FAUSTO REY
* ORQUESTA DE LUIGUI TEXIDOR
* ORQUESTA BORINQUEN
* LOS HIJOS DEL REY
* GRABACIÓN DE TITE CURET ALONSO
* ORQUESTA MULENZE
* ORQUESTA DE RAY PÉREZ (Musicista portoricano)
* GRABACIONES DE MILLI QUEZADA
* CHAMACO RIVERA
* TABACO Y SUS METALES
* ORQUESTA DE LARRY HARLOW
* GRABACIONES DE DANNY RIVERA
* ORQUESTA LA GRANDE (DI PORTORICO)
* GRUPO BOMBAZZO DE SAMY AYALA
* ORQUESTA SALSA FEVER
* ORQUESTA DE TONY YANZ
* GRABACIONES DE JOSÉ NOGUERAS
Secondo le nostre ricerche l’ultimo lavoro di Jorge Millet fu agli arrangiamenti per chitarra dell’album “Respirar” del cantautore Wilkins; questa sarebbe la sua cinquantasettesima produzione. Come si è detto piu volte nella storia, la maggior parte dei grandi personaggi e genii muoiono giovani e “La Maravilla” non fece eccezione; il 1 Luglio del 1981 a Santurce, la terra che gli diede i natali appena 42 anni prima, morì Mr Melody lasciandoci un patrimonio musicale che ancora deve essere scoperto e proposto alle nuove generazioni: un’eredità che ci ha permesso di scoprire e di godere della maestosità di un Genio Maravilloso e Melodico.
FONTI CONSULTATE:
ACOSTA, Leonardo. Notas acerca de “El Niño Rivera”
LÓPEZ ORTIZ, Miguel. – Jorge Millet Fundación Nacional para la Cultura Popular. Puerto Rico
DOMÍNGUEZ, Gary. Audiciones Taberna Latina
PROGRAMMA RADIO “EL LENGUAJE DEL SON” Emisora Cultural Universidad de Antioquia – Sistema de Radio Educativa, 1 410 A.M. Sabato e giorni festivi dalle 17 – Venerdì alle 21
En algún momento, cuando me interesé por leer algo sobre el eximio tresero, compositor y arreglista cubano Andrés Echeverría, conocido como “El niño Rivera”, me tope con el concepto siempre acertado del músico, investigador y escritor, también cubano, Leonardo Acosta, quien anotaba lo siguiente refiriéndose al tresero: “…después de su muerte “El niño Rivera” continuó siendo el más desconocido, el “gran olvidado” de los genios musicales cubanos, uno de esos músicos respetados y admirados por sus colegas, pero prácticamente ignorado por los promotores y el gran público”.
Las siguientes notas están dedicadas a un músico, que al igual que “El niño Rivera”, ya no está entre nosotros y quien también, después de muerto, continúa siendo “el gran olvidado de los genios musicales boricuas”, un gigante entre los gigantes, un músico entre los músicos; admirado por todos sus colegas y algunos conocedores e investigadores, pero ignorado por los promotores y el gran público:
* Sus oficios: Pianista, productor, compositor, arreglista, director musical y diseñador gráfico.
* Sus apelativos: “Mr. Melody” o “La Maravilla”.
* Su nombre: Jorge Millet.
Pero aunque el cariño y la admiración por el pianista se limitan a un puñado de músicos y a los más fieles y fervorosos seguidores y gozadores de la expresión salsera, a Jorge Millet lo debemos recordar como uno de los pianistas y arreglistas más representativos y melodiosos en la historia de la salsa.
“Mr. Melody”, un apelativo justamente otorgado, siempre se destacó por su alto sentido estético a la hora de arreglar u orquestar una pieza musical, teniendo siempre presente el sabor típico de la música del caribe y siendo fiel a la bravura salsera, características que se reflejan en muchos de sus solos de piano aguerridos y electrizantes.
Fue tan importante el trabajo de Jorge Millet, que bandas tan notables como “Los Afrocubanos” de Frank Grillo “Machito”, depositaron en las manos y el talento del pianista la responsabilidad de la conducción de algunas de sus sesiones de grabación.
Pero no sólo en estas bandas de amplio recorrido quedó plasmada la calidad y el profesionalismo del maestro, también muchas agrupaciones pequeñas, las cuales buscaban hacerse a un nombre, fueron apoyadas por el talento de ese gran músico quien pareciera tener un don especial para descubrir tesoros musicales escondidos en la gran maraña de la industria discográfica.
Para ampliar y respaldar lo anteriormente dicho, permítanme recoger el concepto del cronista boricua Miguel López Ortiz refiriéndose a “Mr. Melody”: “Todas las grandes figuras, así como los más fervorosos seguidores de la salsa, coinciden al calificar a Jorge Millet entre los mejores orquestadores que tuvo esta música durante su etapa cumbre: los candentes 70. Su calidad en tal faceta, lo hizo acreedor a importantes reconocimientos en Nueva York, Venezuela, Perú, Panamá y, naturalmente, su natal Puerto Rico.
Aquí la Revista Farándula le concedió el premio Diplo correspondiente al mejor arreglista del año 1976. Sin embargo, siempre sintió particular orgullo por La Palma de Oro que recibió en Lima en enero de 1977, ya que dicho galardón también abarcaba su faceta de autor. En otras palabras, se le seleccionó mejor Compositor y Arreglista”.
Déjenme destacar amables lectores, a propósito de los premios recibidos por el pianista y de su faceta como compositor, un reconocimiento bien importante y algunas de las páginas de la cosecha de Jorge Millet.
Recordemos que en el año 1979 “La Maravilla” hizo parte del Staff de arreglistas de la poderosa orquesta del maestro Tito Puente, al lado de de otras figuras destacadas como los maestros Marthy Sheller, Luís Cruz, Edy Martínez de Pasto, Colombia y el propio Tito Puente en el álbum “Homenaje a Beny Vol. I”, el cual, y gracias a los aportes de estos eximios arreglistas, le merecieron un premio Grammy al “Rey del Timbal”. De otro lado, fueron muchas las piezas compuestas por Millett, en un ejercicio y una disciplina que lo apasionaban y lo llenaban de satisfacción; algunas de sus creaciones son:
“TAMBÓ”, “ES TARDE” y “MR. WELCOME” Grabadas por Los Hijos del Rey.
“VACILA Y GOZA” Lograda por el Conjunto Universal.
“LOS TAMBORES” Puerto Rico All Stars.
“SONERO” y “TIBURÓN DE AGUA DULCE” Vocalizados por Marvin Santiago.
“ESA QUE YO CONOCÍ” Grabada por Willie Rosario.
“MALQUERIDA”, “SIEMPRE ESTARÉ CONTIGO” – Con la Orquesta de Pedro Conga.
“EN MIS ROSALES” y “HERENCIA RUMBERA”, compartiendo la autoría de estas dos obras con Angélica López y las cuales fueran logradas por el “Apolo Sound” de Roberto Roena. Jorge Luís Vélez Millet, nació en la pintoresca población de Santurce, Puerto Rico, en marzo de 1939; desde muy joven se interesó por la música, aprendiendo a tocar el piano en forma autodidacta, para luego y gracias a la colaboración de algunos amigos músicos, aprender solfeo, lo que lo llevó a perfeccionarse y a obtener una herramienta fundamental para su posterior carrera como arreglista y director musical. En 1964 forma una pequeña agrupación, la cual se desintegra en 1969; para aquella época Jorge Millet se desempeñaba como diseñador gráfico en una agencia de publicidad.
Finalizando la década del 60 el pianista trabajó con muchas orquestas pequeñas en el escenario artístico de Puerto Rico, pero comenzando el siguiente decenio, el de los 70, considerado el más brillante en la historia salsera, el pianista decide viajar a Estados Unidos para ingresar al Chicago Music Collage y así ampliar sus conocimientos en Armonía y Orquestación.
Al regresar a la Isla, cargado de experiencia y fortalecido académicamente, es contratado por varios de los músicos representativos de la expresión, quienes vieron en el maestro una joya de un incalculable valor, un genio que haría aportes fundamentales para la consolidación de cada una de sus agrupaciones; figuras del calibre de Rafael Cortijo, Tommy Olivencia, Willie Rosario, Roberto Roena, Ismael Miranda, entre muchos otros, contaron con la sapiencia de “La Maravilla” en la confección de las piezas, en la ejecución del piano y en la dirección musical de sus bandas.
En 1976, el maestro Jorge Millet es contratado como Productor Musical de la etiqueta TH Récords, la magnífica compañía venezolana establecida en Puerto Rico por el eximio productor nacido en República Dominicana, pero puertorriqueño por adopción y cariño, José Francisco Torres Cruz, más conocido en el ambiente como Frank Torres.
Con el sello el pianista tuvo la oportunidad de participar y de coordinar un sinnúmero de grabaciones de los salseros boricuas afiliados a éste; de aquella camada destacamos a: Paquito Guzmán, Orquesta La Solución, Andy Montañez, Marvin Santiago, entre otros. Gracias a esta vinculación se da un hecho que considero fundamental en la historia de la salsa y que avala nuevamente las dotes del maestro Jorge Millet, tanto en el campo artístico, como en el humano.
La historia se escenifica a finales de la década de 1970 cuando “Mr Melody” ayuda y re-descubre a “El Sonero del pueblo” Marvin Santiago, quien por aquella época estaba prácticamente derrotado y fuera de escena debido a sus profundos problemas de drogadicción.
Pues bien, Jorge Millet anima al sonero a continuar su carrera y a lanzarse como solista, y es así como lo inscribe en la compañía TH, forma la orquesta y hace los diseños de las carátulas; además de los arreglos, Millet compone algunos temas para las producciones de Marvin, dando como resultado la recuperación de un gran sonero, pero más que ello, la recuperación de un Ser Humano.
El destacado coleccionista colombiano e impulsor de la música afro antillana Gary Domínguez, comentó así en alguna de sus importantes audiciones este hecho valioso en la historia de los dos músicos: “Entre 1978 y 1979, cuando Santiago estaba virtualmente retirado del medio artístico debido a la drogadicción, uno de los músicos más interesantes y respetado de la Isla, Jorge Millet, “La Maravilla”, vuelca toda su atención hacía el potencial que se estaba desperdiciando en Marvin y lo anima a presentarse ya definitivamente como solista. Jorge Millet lo presenta al sello TH, hace los arreglos, logotipos, composiciones y unos “solos” de piano que se convertirían en temas clásicos, no sólo del repertorio de Santiago, sino de la salsa misma de Borinquen”; y continúa Domínguez: “Millet vio en Marvin la posibilidad de “crear” un sonero de pueblo de gran arraigo popular que podía por sí solo, convertirse en personaje e institución”.
Como lo anotaba Gary, nuestro invitado a estas notas fue uno de los músicos más reconocidos y respetados, tanto en Puerto Rico, como en Nueva York, y esto quedó demostrado en su amplio recorrido por bandas y conjuntos que apreciaban el potencial y el inmenso talento del maestro quien correspondió a este cariño con un trabajo musical y pictórico de un fuerte potencial artístico.
En nuestro espacio radial “EL LENGUAJE DE SON”, nos dimos a la tarea de hacer una compilación de orquestas, conjuntos y combos en las cuales el maestro Millet dejó su sello personal, tanto en el piano y los arreglos, como en la producción y diseño de carátulas; el resultado de esta investigación sorprende, pues organizamos un listado de 57 agrupaciones (incluida su producción como solista bautizada: “A Magic Dream”, bajo la etiqueta TH Récords), que pueden ser más, pero de todas maneras consideramos que es un número alto que respalda todo lo dicho acerca de “Mr. Melody”. Estas agrupaciones son:
* ORQUESTA LA CRIOLLA
* ORQUESTA LA CONQUISTADORA
* CONJUNTO UNIVERSAL
* CONJUNTO BORINCUBA
* ORQUESTA MUNDO
* ORQUESTA NATER
* CONJUNTO DE RAFAEL CORTIJO
* ORQUESTA LA COMPAÑÍA
* ORQUESTA DE MARVIN SANTIAGO
* PUERTO RICO ALL STARS
* ORQUESTA DE JUSTO BETANCUR
* ORQUESTA DE BOBBY VALENTÍN
* APOLO SOUND DE ROBERTO ROENA
* ORQUESTA HOMMY DE JESÚS CEPEDA
* LOS AFROCUBANOS DE MACHITO
* ORQUESTA LA SALSA MAYOR
* ORQUESTA DE ISMAEL MIRANDA
* ORQUESTA DE WILLIE ROSARIO
* ORQUESTA DE NACHO SANABRIA
* ORQUESTA DE LOUIE RAMÍREZ
* ORQUESTA DE JOE QUIJANO
* ORQUESTA DE RAFAEL “CHULETA” DE JESÚS
* ORQUESTA DE ROBERTO ANGLERÓ
* ORQUESTA DE “CHIVIRICO” DÁVILA
* ORQUESTA DE CHEO FELICIANO
* ORQUESTA LA SELECTA DE RAPHY LEAVIT
* ORQUESTA DE TITO PUENTE
* ORQUESTA DE PAQUITO GUZMÁN
* ORQUESTA DE RAFY DÍAZ
* ORQUESTA DE TOMMY OLIVENCIA
* ORQUESTA LOS KIMBOS
* ORQUESTA INTERNACIONAL DE PEDRO “CONGA” LÓPEZ
* ORQUESTA ROBERTO Y SU NUEVO MONTUNO
* ORQUESTA DE OSWALDO VALENTÍN
* ORQUESTA LA TRÓPICA
* ORQUESTA DE NELSON DE JESÚS
* ORQUESTA DE ADALBERTO SANTIAGO
* ORQUESTA DE JOHNY EL BRAVO
* ORQUESTA DE FAUSTO REY
* ORQUESTA DE LUIGUI TEXIDOR
* ORQUESTA BORINQUEN
* LOS HIJOS DEL REY
* GRABACIÓN DE TITE CURET ALONSO
* ORQUESTA MULENZE
* ORQUESTA DE RAY PÉREZ (MUSICO PUERTORRIQUENO)
* GRABACIONES DE MILLI QUEZADA
* CHAMACO RIVERA
* TABACO Y SUS METALES
* ORQUESTA DE LARRY HARLOW
* GRABACIONES DE DANNY RIVERA
* ORQUESTA LA GRANDE (DE PUERTO RICO)
* GRUPO BOMBAZZO DE SAMY AYALA
* ORQUESTA SALSA FEVER
* ORQUESTA DE TONY YANZ
* GRABACIONES DE JOSÉ NOGUERAS
De acuerdo con las investigaciones el último trabajo de Jorge Millet, fueron los arreglos para cuerdas del álbum “Respiraré” del cantautor Wilkins; esta sería la producción Nº 57. Como se ha repetido a lo largo de la historia, la mayoría de los grandes personajes y genios, mueren jóvenes y “La Maravilla” no fue la excepción; el 1º de julio de 1981 en Santurce, la tierra que hacía apenas 42 años lo había visto nacer, muere “Mr. Melody”, dejando para la historia de la salsa, un legado que aún sigue esperando ser develado y presentado a las nuevas generaciones; una herencia que nos ha permitido gozar y descubrir, a quienes nos hemos interesado en ella, toda la majestuosidad de… un GENIO MARAVILLOSO Y MELÓDICO.