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Le stelle della "Fania" venezuelana, Venezuelan Master

14 Agosto 2009: Le stelle della Salsa in Venezuela suoneranno insieme

Caracas 13 Agosto 2009

Comunicato Stampa

Nasce la “Fania venezuelana”

La “Fania venezuelana” farà storia in Venezuela

11:35 AM | Venezuelan Masters Orchestra è un’orchestra che nasce con l’idea di unire i più grandi rappresentanti della salsa venezuelana.

Questo gruppo ha ricevuto i migliori elogi all’estero, inclusa l’esibizione al festival “Toros y Salsa” presso il club DAX in Francia, dove per l’occasione è stato registrato un CD-DVD che sarà presentato durante la prima grande presentazione a Caracas, Venezuela, che si terrà domani, 14 agosto 2009, al Salón Venezuela del Circolo Militare alle 20:00

Il 14 agosto sarà una notte che resterà nella storia della salsa in Venezuela, questa data infatti vedrà la prima presentazione dell’orchestra Venezuelan Masters a Caracas. La banda sarà formata da Nelson Arrieta, Marcial Isturiz, Mauricio Silva, Cheo Valenzuela, Gerardo Rosales, Carlos Padrón, Robert Quintero, Prisca Dávila, Johnny Sedes, Ángel Flores, Ray Pérez, Teo Hernández, Gerson Aranda, Rafael Rey, Cheo Rodríguez, Adrian Suarez, Nicole de Zabala, Rafael González, Isaac Narváez y Luis González.

Questa formazione aveva già suonato con grande successo al festival Toros y Salsa in Francia, alla fiera di Cali in Colombia e al Festival di Salsa dell’isola Margarita (Venezuela). Ormai questa orchestra è identificata in varie città del mondo, dal pubblico e dalla critica, come “la Fania venezuelana.”

L’invitato speciale sarà niente meno che Alfredo Naranjo y su Guajeo. La presentatatrice sarà Lady Salsa, i Dj’s invitati sono Alfredo Lozada e Manolo Mariño.

“Questo evento è nato per dare un giusto riconoscimento al talento venezuelano e a tutti quei musicisti del mondo artistico salsero e del latin jazz, nel quale, con l’energia artistica di Alfredo Naranjo y su Guajeo e la fraternità, spinta, vitalità e esperienza della Venezuelan Masters, si cerca di mostrare tutta la maturità musicale di queste due bande e realizzare un percorso verso la buona rumba venezuelana, con arie di jazz, descarga, mambo, son montuno, cha cha chá, fra gli altri”, affermò la direttrice di Salseros con Clase, produttrice dello spettacolo.

“È un’opportunità per il pubblico di godere di un concerto catalogato come storico dalla stampa europea”, ha dichiarato Gerardo Rosales. “Io ho sempre cercato di riunire i nostri migliori esponenti per creare un gruppo come la Fania, però di stelle venezuelane. Venezuelan Masters è la realizzazione di questo sogno”, ha spiegato il percussionista.

Un repertorio di lusso

È importante ricordare che all’interno del repertorio dei Venezuela Master ci saranno canzoni che hanno fatto la storia della salsa venezuelana interpretate da alcuni dei suoi protagonisti. Questa notte potrete ascoltare alcuni temi del Trabuco Venezolano, Mango o Guaco. Inoltre il repetertorio del maestro Johnny Sedes gloria della salsa venezuelana che sviluppò la sua carriera a New York per 25 anni.

Ángel Flores renderà un meritato tributo a Carlos Quintana Tabaco; Ray Pérez e Teo Hernández ricordando i Los Dementes; Gerardo Rosales, Mauricio Silva, Nelson Arrieta e Cheo Valenzuela interpreteranno i loro successi mentre il sonero mayor della nuova generazione, Marcial Isturiz, interpreterà un sentito omaggio al “duro de la clave”: Joe Ruíz.

Per quanto riguarda il repertorio de El Guajeo, essi suoneranno canzoni originali tratte dai loro più recenti dischi, così come canzoni di Joe Cuba, Daniel Santos, fra gli altri. Per questa opportunità Alfredo Naranjo ha invitato il grande Rodrigo Mendoza uno dei soneri più famosi in Venezuela, che fece parte della Dimensión Latina, La Gran Banda de Venezuela, Los Satélites e Cesar Monje.

Nota de Prensa/ Cadena Global

Español

La “Fania Venezolana” hará historia en Venezuela

11:35 AM | Venezuelan Masters es una orquesta que nace con la idea de unir a los más grandes representantes de la salsa venezolana.

Esta agrupación ha recibido los mejores elogios en el exterior, inclusive su actuación en el festival “Toros y Salsa” en el club DAX de Francia, fue grabada para la edición de un CD-DVD que será bautizado durante su primera gran presentación en Caracas, Venezuela, que tendrá lugar el 14 de agosto en el Salón Venezuela del Circulo Militar a las 08:00 pm.

El 14 de agosto será una noche que quedará registrada dentro de la historia de la salsa en Venezuela, ya que será el día en que la Venezuelan Masters se presentará por primera vez en Caracas. La banda estará formada por Nelson Arrieta, Marcial Isturiz, Mauricio Silva, Cheo Valenzuela, Gerardo Rosales, Carlos Padrón, Robert Quintero, Prisca Dávila, Johnny Sedes, Ángel Flores, Ray Pérez, Teo Hernández, Gerson Aranda, Rafael Rey, Cheo Rodríguez, Adrian Suarez, Nicole de Zabala, Rafael González, Isaac Narváez y Luis González.

Esta agrupación viene de actuar con un éxito total en el festival Toros y Salsa de Francia, en la feria de Cali en Colombia y en el Festival de Salsa de Margarita. En varias ciudades del mundo a esta orquesta, tanto el público como la crítica la llaman “la Fania venezolana.”

El invitado especial será nada menos que Alfredo Naranjo y su Guajeo. La presentadora será Lady Salsa, los Dj’s invitados son Alfredo Lozada y Manolo Mariño. El Costo de la entrada será de 150 Bsf. Los puntos de ventas son los siguientes:

“Con la necesidad de impulsar el talento venezolano y dar reconocimiento a todas aquellas figuras destacadas en el mundo artístico salsero y de Latín Jazz nace este evento, en el cual, con la energía artística de Alfredo Naranjo y su Guajeo y la fraternidad, empuje, vitalidad y veteranía de la Venezuelan Masters, se busca mostrar toda la madurez musical de estas dos bandas y realizar un recorrido hacia la buena rumba venezolana, con aires de jazz, descarga, mambo, son montuno, cha cha chá, entre otros”, afirmó la directiva de Salseros con Clase, productora del show.

“Es una oportunidad para que el público disfrute de un concierto catalogado como histórico por la prensa europea”, declaró Gerardo Rosales. “Yo siempre había querido unir a nuestros mejores exponentes para crear un grupo como la Fania, pero de estrellas venezolanas. Venezuelan Masters es la realización de ese sueño”, explicó el percusionista.

Un repertorio de lujo

Vale destacar que dentro del repertorio de Venezuela Master se incluirán temas de la historia de la salsa venezolana interpretados por algunos de sus protagonistas. Esa noche podrán escuchar temas del Trabuco Venezolano, Mango o Guaco. También el repertorio del maestro Johnny Sedes gloria de la salsa venezolana quien hizo carrera en Nueva York durante 25 años.

Ángel Flores rendirá un merecido tributo a Carlos Quintana Tabaco; Ray Pérez y Teo Hernández recordando a Los Dementes, Gerardo Rosales, Mauricio Silva, Nelson Arrieta y Cheo Valenzuela interpretaran sus éxitos y el sonero mayor de la nueva generación, Marcial Isturiz, interpretara un sentido homenaje al “duro de la clave”: Joe Ruíz .

En cuanto al repertorio de El Guajeo, se expondrán temas originales de la orquesta tomados de sus más recientes discos, así como canciones del Joe Cuba, Daniel Santos, entre otros. Para esta oportunidad Alfredo Naranjo ha invitado al gran Rodrigo Mendoza unos de los soneros más renombrados de Venezuela, quien fue integrante de la Dimensión Latina, La Gran Banda de Venezuela, Los Satélites y Cesar Monje.

Nota de Prensa/ Cadena Global

Gloria Estefan in concerto a Milano. Il ritorno in Italia dopo 13 anni

La cantante sarà accompagnata sul palco del Forum di assago anche dalla figlia di 14 anni. Il sogno resta di poter suonare nella ‘sua’ Cuba, ma solo quando non ci sarà più il regime.

16 Luglio 2009

Foto tratta da Latino Americando Expo

Tredici anni lontana da Milano, ora felice di tornarci, nell’unica data italiana al Forum di Assago questa sera (ore 21.30, info 199301071) per Latinoamericando.
E quando le si chiede perché è mancata per così tanto, Gloria Estefan regala la risposta più normale, ma anche più imprevedibile, trattandosi di una popstar di livello mondiale, con alle spalle 24 album, 70 milioni di dischi venduti, due Grammy Award e un Latin Grammy Award vinti: «Dovevo pensare alla famiglia. Mia figlia Emily oggi ha quattordici anni, dovevo allevarla, e ho una mamma anziana. Ho quindi scelto sempre con cura i miei appuntamenti. Recentemente ho anche coronato il sogno di poter duettare con uno dei miei idoli di sempre, Carole King. É stato magico».

Questo è anche il motivo per cui Gloria Estefan – con il suo World Tour 2009 (un «monster tour», come lo chiama lei) – dà l’addio al palcoscenico. O meglio, agli interminabili tour mondiali. «D’ora in avanti, solo cose speciali che sento di dare a me stessa e al mio pubblico, dopo una vita di duri sacrifici”» E poi, prendendo a spallate tutto un mondo di showbiz, lustrini e riflettori puntati, la cantante di origini cubane se ne esce con un «d’altronde a cosa serve il successo se non per dare solidità alla famiglia, o costruirne una? Per noi la famiglia è tutto».

Vestita di bianco, in cima a un paio di tacchi che vorrebbero dribblare la non eccelsa altezza, Gloria Estefan si è presentata ieri mattina a Palazzo Marino, dove ha ricevuto dalle mani dell’assessore agli Eventi Giovanni Terzi una pergamena di riconoscimento «per aver saputo con la sua arte descrivere, integrare e unire culture e popoli diversi». La star è apparsa fedele alle sue parole: una donna dei Caraibi spontanea e determinata, affiancata dall’immancabile marito (ex dei Miami Sound Machine) Emilio Estefan.
E a proposito di famiglia, la Estefan ha annunciato la presenza sul palco questa sera della giovane figlia Emily: «É lei il vero talento di famiglia. Ha già suonato a Houston, Texas, con Carlos Santana. A sette anni suonava la batteria, a dodici si è buttata sulla chitarra, oggi fa cose che io ci ho messo dieci anni per fare. Non ha timore di nulla». Nello show di stasera non mancheranno i rimandi alla terra natale di Gloria, quella Cuba che, all’età di un anno, la futura popstar dovette abbandonare all’avvento del regime castrista, per andare a vivere libera negli Stati Uniti.
Su Cuba la Estefan parla col cuore: «Il mio sogno resta un concerto a Cuba il giorno dopo che l’isola avrà partecipato a libere elezioni. L’avvento di Raul Castro? Non cambia nulla: manca la libertà d’espressione, ci sono prigionieri di coscienza, e le piccole libertà concesse non sono praticabili: che se ne fa il cubano del permesso di avere un computer se non avrà mai i soldi per acquistarlo?».
Aggiunge il marito Emilio: «In Europa, purtroppo, manca una reale percezione sul dramma di Cuba: il “Che“ è un fenomeno di moda, che finisce sulle magliette. Per molti cubani lui era uno che ammazzava la gente, un terrorista». Infine, uno sguardo al futuro: l’assessore Terzi annuncia un progetto che – per il ventennale del Latinoamericando – dovrebbe vedere una data a San Siro, con alcune delle star più rappresentative dell’universo latino. Lei, Gloria, assicura due album prossimi venturi: «Uno di canzoni natalizie, con una serie di duetti nei quali vorrei coinvolgere anche Laura Pausini. E un album di inediti nel 2010».

Fonte: Il Giornale

25 Giugno 2009: Michael Jackson muore a Los Angeles

25 Giugno 2009: Michael Jackson muore a Los Angeles

Los Angeles 25 Giugno 2009

Secondo quanto riferisce Fox News, Michael Jackson sarebbe deceduto a seguito di un attacco cardiaco.
Aveva 50 anni.

La notizia è stata confermata anche dai principali organi informativi in tutto il mondo.

WASHINGTON – Michael Jackson e’ morto: la celebre popstar era stata colpita da arresto cardiaco nella sua abitazione. Quando l’ambulanza è giunta nella abitazione del cantante a Los Angeles, riferisce il sito TMZ, il cuore della popstar aveva smesso di battere. Il cantante è stato portato d’urgenza all’ospedale UCLA. “Abbiamo appena appreso che Michael Jackson è morto. Il cantante ha sofferto un arresto cardiaco e l’ospedale paramedico non è riuscito a rianimarlo”. “Quando Jackson è giunto in ospedale non aveva più un battito cardiaco”, afferma TMZ. La notizia del decesso e’ stata confermata da diversi media Usa.

LOS ANGELES – L’annuncio della morte di Michael Jackson data dal sito Tmz si e’ diffusa in un batter d’occhio a Los Angeles, e nel giro di pochi minuti sia davanti alla clinica dela Ucla Medical center di los Angeles, sia davanti alla villa di Jackson nell’area di Beverly Hills si sono radunate piccole folle di fotografi, giornalisti e fans. Alla clinica e’ gia’ giunta la madre del cantante, uno dei fratelli, il legale di famiglia e altri parenti. Il fratello di Jackson, Ransy, ha riferito che Jackson e’ collassato all’improvviso in casa. E’ stata subito chiamata l’ambulanza, ma non e’ stato precisato quanto tempo sia passato dal momento in cui Jackson e’ stato colto da malore al momento in cui gli e’ stato effettuato il massaggio cardiaco. I paramedici hanno continuato nel tentativo di rianimazione anche al di fuori della villa del cantante. L’ipotesi piu’ accreditata in questo momento e’ quella dell’infarto, anche se non ci sono conferme da parte dell’ospedale.

(ANSA) – LOS ANGELES, 26 GIU – Michael Jackson e’ una figura talmente popolare in America che pochi minuti dopo la notizia del suo malore gruppi di persone via via sempre piu’ numerosi si sono radunati spontaneamente in attesa di avere notizie piu’ precise. Davanti all’ospedale della UCLA a Los Angeles, ma anche a Times Square a New York cosi’ come davanti alla villa del cantante, a Beverly Hills, sono state a centinaia le persone che si sono radunate spontaneamente. La Cnn ha sospeso il flusso di ogni altra notizia per dedicare l’intera serata delle sue trasmissioni alla figura di Jackson, ”Per gli Stati Uniti e’ una notizia molto triste che lascia tutti scioccati” ha detto il conduttore, Wolf Blitzer. A decine le persone intervistate. Che, tanto a New York quanto a Los Angeles, hanno sempre commentato allo stesso modo: ”Michael Jackson era un genio. Un’icona della pop music. Un simbolo americano”.

Doveva tornare sul palcoscenico a meta’ luglio a Londra, Michael Jackson. Il re del pop, 50 anni,, aveva organizzato un addio alla grande, nell’arena O2 della capitale britannica, seducendo centinaia di migliaia di fans, che si erano precipitati per acquistare i biglietti appena sono stati disponibili. I concerti, una cinquantina in tutto, avrebbero dovuto svolgersi in due tornate: una prima tra la meta’ di luglio e i primi di agosto; una seconda all’inizio dell’anno prossimo. Le prenotazioni erano andate alla grande (in un primo tempo i concerti previsti erano una decina soltanto), ma il cantante, dopo le difficolta’ di questi ultimi anni legate al suo processo per pedofilia, non aveva piu’ la forma degli anni precedenti. Le prove, a Los Angeles, si sono svolte tra mille difficolta’, con un Jackson non piu’ all’altezza della sua reputazione: erano queste le voci che giravano con insistenza nella metropoli sud-californiana, dopo la decisione del cantante di far slittare la ‘prima’ londinese di alcuni giorni. Jackson e’ passato alla storia con l’album Thriller del 1982, ancora oggi il piu’ venduto di tutti i tempi. Complessivamente i dischi venduti dal re del pop sono oltre 750 milioni, piu’ dei Beatles secondo il Guinness dei record.

Nato a Gary, in Indiana, il 29 agosto 1958, la spettacolare carriera di Michael inizia in famiglia, con i Jackson Five. A quei tempi, il giovane Jackson aveva un aspetto decisamente diverso rispetto a quello degli ultimi tempi, dopo una serie di operazioni plastiche che ne hanno definitivamente modificato il viso, oltre a schiarire il suo colore della pelle. La sua carriera e’ definitivamente tramontata nel 2005, quando si e’ celebrato un processo per pedofilia contro il cantante. Jackson era stato ripetutamente accusato di avere abusato di minorenni, talvolta addirittura con la complicita’ delle madri, nel suo ranch californiano di Neverland, una sorta di costosissima Disneyland in miniatura, che ha dovuto vendere l’anno scorso.

Jackson e’ stato assolto dalle accuse, ma l’esito del lungo processo ha lasciato molti dubbi. Pieno di debiti, praticamente rovinato nonostante possedesse il catalogo delle canzoni dei Beatles, il cantante lascia gli Stati Uniti nell’estate del 2005 insieme ai tre figli e si installa per un certo periodo a Bahrein, sul Golfo Persico. Era tornato recentemente, tra Las Vegas e Los Angeles, per le prove di questo concerti di addio che non si terranno mai.

Ci lascia Frank El Pavo Hernandez

Ci lascia Frank El Pavo Hernandez

Caracas 16 Giugno 2009

Frank El Pavo Hernández con Ray Perez e Cocolia – foto cortesia di www.rayperez.it

El Pavo Frank, conosciuto percussionista venezuelano che ha ottenuto i suoi successi sulla scena della musica latina, è scomparso questa mattina a 74 anni.Il musicista aragüeño, il cui nome era Francisco Antonio Hernández Valarín, iniziò la sua carriera musicale prendendo lezioni di batteria con Germán Suárez, quando aveva solo 12 anni.
A 15 anni si unì all’orchestra di Manuel Ramos. I suoi compagni gli assegnarono il soprannome con il quale sarebbe stato riconosciuto per tutto il resto della sua vita: El Pavo Frank.Un ritmo indiavolato nelle mani e nel cuore. Una descarga dell’anima che trasferì nei timbales e nella batteria. Adesso, una leggenda. Se diciamo Francisco Antonio Hernández Valarín, non diciamo molto. Se diciamo el Pavo Frank è come se parlassimo di salsa, del jazz, della Onda Nueva.

Nel 1953 faceva già parte dell’orchestra di Aldemaro Romero, e dopo, in una carriera brillante, potè accompagnare giganti come Jesús ‘Chucho’ Sanoja, Luis Alfonso Larrain, Tito Puente, ‘El Rey del Timbal’; Dámaso Pérez Prado ‘El Rey del Mambo’; Mongo Santamaría, Machito, Dizzie Gillespie e Chick Corea, massimi esponenti del jazz latino.

Fu un grande percorso che ebbe il suo punto più alto negli anni 70, con la Onda Nueva, stile musicale riconosciuto in tutto il mondo e ancora vigente, il cui cuore ritmico fu ideato e sviluppato da el Pavo Frank per Aldemaro Romero, che la descrisse in questa maniera: ‘la Onda Nueva non è altro che la sostituzione di una orchestrazione per un’altra. Al posto di un’arpa, cuatro e maracas; piano, basso e batería: il trio ideale per suonare musica jazz’. Questo inconfondibile colpo di batteria fu la creazione immortale del Pavo, il suo maggiore contributo artistico.

Però gli anni non perdonano e le malattie nemmeno. Gli ultimi anni lo constrinsero al ritiro forzato. Tre incidenti celebrovascolari lo allontanarono dai palcoscenici. Successivamente subentrarono altri problemi che lo portarano alla quasi cecità.

È impossibile dire che ha smesso di suonare. Adesso la batteria e il timbal del Pavo inizieranno a suonare in tutto il mondo. Adesso queste percussioni vibreranno con sabor e genialità.

Fonte Ag.Abn

Español

El Pavo Frank, conocido percusionista venezolano que se destacó en la escena de la música latina, falleció durante la madrugada de este martes a los 74 años.El músico aragüeño, cuyo nombre de pila era Francisco Antonio Hernández Valarín, comenzó su carrera musical al tomar clases de batería con Germán Suárez, cuando tenía sólo 12 años.
A los 15 se unió a la orquesta de Manuel Ramos. Sus compañeros le asignaron un apodo por el que sería reconocido durante el resto de su vida: El Pavo Frank.Un ritmo endiablado en las manos y el corazón. Una descarga del alma que estalló en los timbales y la batería. Ahora, una leyenda. Si decimos Francisco Antonio Hernández Valarín, no decimos mucho. Si decimos el Pavo Frank suena a salsa, a jazz, a Onda Nueva.

El más destacado percusionista venezolano de las últimas décadas murió este martes a los 74 años. Salió de su natal Villa de Cura, estado Aragua, a los 12 años, edad suficiente para tomar clases de batería. Ya a los quince estaba debutando en la orquesta de Manuel Ramos donde lo bautizaron como el Pavo, apodo que ahora se lleva a la eternidad.

Para 1953 ya formaba parte la orquesta de Aldemaro Romero, y luego, en una carrera brillante, pudo acompañar a gigantes como Jesús ‘Chucho’ Sanoja, Luis Alfonso Larrain,Tito Puente, ‘El Rey del Timbal’; Dámaso Pérez Prado ‘El Rey del Mambo’; Mongo Santamaría, Machito, Dizzie Gillespie y Chick Corea, máximos exponentes del jazz latino.

Fue un largo camino recorrido que tuvo su punto más alto en los años 70, con la Onda Nueva, estilo musical reconocido en todo el mundo y todavía vigente, cuyo corazón rítmico fue ideado y desarrollado por el Pavo Frank para Aldemaro Romero, quien la describió de esta manera: ‘la Onda Nueva no es otra cosa que la sustitución de una orquestación por otra. En vez de arpa, cuatro y maracas; piano, bajo y batería: el trío ideal para tocar música de jazz’. Ese inconfundible golpe de batería fue la creación inmortal del Pavo, su más célebre contribución artística.

Pero los años no perdonan y las enfermedades tampoco. Los últimos años el Pavo se vio forzado al retiro. Tres accidentes cerebrovasculares lo alejaron de las pailas. No pudo continuar caminando derecho porque perdió el equilibrio. Todo dificultó más su ya precaria existencia porque desde hacía mucho tiempo fue perdiendo la vista hasta quedar completamente ciego. Sus necesidades sin embargo estaban medianamente cubiertas porque era pensionado de Venezolana de Televisión, tenía su pensión del Seguro Social y recibía también una cantidad por haber sido declarado Patrimonio Viviente.

Imposible decir que dejó de tocar. Ahora es cuando la batería y el timbal del Pavo Frank sonarán en todo el mundo. Ahora es cuando esas pailas vibrarán con sabor y genialidad.

Fuente Ag.Abn

KRAZY LOVE: Ruben Blades in tour con sua moglie Luba Mason

Ruben Blades con Luba Mason

25 Maggio 2009

Apprendiamo dal sito di Ruben Blades che il 3 Giugno inizierà un nuovo tour chiamato, Krazy Love, con una banda stellare che include Ruben Blades, Luba Mason (la moglie di Ruben), Jimmy Haslip (bassista del gruppo Yellowjackets), Russell Ferrante (Yellowjackets), Dario Eskenazi (del gruppo di Paquito D’Rivera), Sandro Alvert e Marco Costa.

Il tour vedrà la presentazione dell’ultimo disco di Luba Mason KRAZY LOVE, con intime e acustiche sonorità brasiliane.

Luba Mason con Rubén Blades – E Com Esse Que Eu Vou vm

Queste le date previste:

Giugno 3, Dakota Jazz Club, Minneapolis, MN
Giugno 5, Hoover-Leppen Theatre, Chicago, IL
Luglio 7, Yoshi’s, Oakland, CA
Luglio 8 & 9, Catalina’s Jazz Club, Los Angeles, CA
Luglio 13, Blue Note, New York City, NY
Luglio 14, Blues Alley, Washington, D.C.
Luglio 15, World Cafe, Philadelphia, PA
Luglio 16, Regatta Bar, Boston, MA

Altri concerti previsti:

Giugno 4, The Acorn Theater, Three Oaks, Michigan
Giugno 6, Lakeshore Salon Series, Chicago, IL
Luglio 19, Castle on the Hudson, Tarrytown, NY

Luba Mason • Making Krazy Love from rubenblades

Español

Hola amigos,

Estoy lista para iniciar la gira KRAZY LOVE con una banda estelar que incluye a mi esposo, Rubén Blades, Jimmy Haslip (bajista del grupo Yellowjackets), Russell Ferrante (Yellowjackets), Dario Eskenazi (del grupo de Paquito D’Rivera), Sandro Alvert y Marco Costa. Esta gira incluye ciudades de Norteamérica como New York, Los Angeles, San Francisco, Chicago, Filadelfia, Minneapolis y otras que anunciaré pronto…

Espero verlos.

Luba

Luba Homepage:
lubamason.com
Fechas de la gira KRAZY LOVE:

Junio 3, Dakota Jazz Club, Minneapolis, MN
Junio 5, Hoover-Leppen Theatre, Chicago, IL
Julio 7, Yoshi’s, Oakland, CA
Julio 8 & 9, Catalina’s Jazz Club, Los Angeles, CA
Julio 13, Blue Note, New York City, NY
Julio 14, Blues Alley, Washington, D.C.
Julio 15, World Cafe, Philadelphia, PA
Julio 16, Regatta Bar, Boston, MA

Otras presentaciones:

Junio 4, The Acorn Theater, Three Oaks, Michigan
Junio 6, Lakeshore Salon Series, Chicago, IL
Julio 19, Castle on the Hudson, Tarrytown, NY

Ismael Miranda festeggia 40 anni di carriera musicale

“El Niño Bonito” ha cantato con ognuno dei suoi invitati.New York – Il salsero Ismael Miranda, “El Niño Bonito” delle leggendarie Stelle della Fania, ha celebrato l’altra notte le sue quattro decadi nella musica con un concerto a New York, dove ha iniziato la sua carriera e ha raggiunto la fama, come una delle voci più importanti di questo genere.


Andy Montañez si esibisce con alcuni ballerini durante il concerto dedicato ai 40 anni di carriera di Ismael Miranda. – foto tratta da nytimes.com

Durante il concerto al Teatro United Palace, nel cuore della comunità dominicana a Manhattan, Miranda ha conversato con il pubblico, presentando i suoi invitati e cantando insieme ad essi.

Il sonero portoricano ha interpretato tutti i suoi maggiori successi: dall’inizio della sua carriera professionale con l’orchestra del famoso pianista Larry Harlow nel 1967, della sua orchestra Revelación fondata nel 1973, dell’epoca delle Estrellas de Fania, con Willie Colón e come solista.

Oltre a esibirsi insieme al pianista Harlow, al trombonista e interprete Colón, Miranda ha potuto contare sulla presenza dei cantanti Cheo Feliciano, Tito Nieves, Andy Montañez, José Alberto “El Canario” e di Johnny Pacheco, fondatore del marchio Fania y las Estrellas de Fania.
All’ora buona per “El Jíbaro Aguadeño Que Si Sabe Del Montuno”. Spero che facciano quanto prima il dvd di questo concerto per i portoricani che come me e Ismael sono di Aguada.

L’ingresso di Miranda sul palco è stato preceduto da un video di diversi momenti della sua incredibile carriera, per iniziare subito dopo con “Como mi pueblo” alla quale hanno fatto seguito “Abran Paso” e “Señor Sereno” con Harlow al piano, che Miranda ha ringraziato pubblicamente per avergli aperto le porte del successo nella salsa e con cui ha registrato diversi dischi.

Dopo l’intervento del “Canario”, con cui ha cantato “Cuándo llegaré”, Miranda ha portato sul palco il pianista Oscar Hernández, il famoso timbalero Nicky Marrero e Carlos de León alla tromba, che facevano parte della sua Orchestra Revelación, per dare inizio a “Así se compone un son” e “Ahora sí”.

La presentazione di Miranda, che conserva una potente e chiara voce, è stata intercalata da vari invitati, i quali hanno interpretato i propri successi.

Con Andy Montañez, insieme al quale Miranda ha registrato tre dischi, ha interpretato “Sufro”, nel frattempo Cheo Feliciano e Willie Colón – entrambi integranti delle Stelle della Fania – hanno ricevuto un’ovazione con il pubblico tutto in piedi.

L’interpretazione di Montañez del suo successo “Un verano en Nueva York” ha poi coinvolto il pubblico in un ballo al ritmo della sua canzone.

Un verano en Nueva York

Successivamente si sono esibiti Cheo Feliciano (che l’anno passato ha celebrato i suoi 50 anni di carriera) con “El día que me quieras” e “Anacaona” e Willie Colon, con cui Miranda ha cantato “No me digas que es muy tarde”.

Miranda ha quindi reso omaggio a Ralph Mercado, recentemente scomparso, che è stato l’impresario più importante della musica latina e che ha prodotto tutti i concerti delle Stelle della Fania.

La festa si è conclusa con “Quítate tú pa’ ponerme yo”, tema delle Stelle della Fania, mentre Pacheco dirigeva l’orchestra.

Quítate tú pa’ ponerme yo

Secondo il pianista Hernández, esiste la possibilità di portare questo concerto in tourneè.

Fonte Ag.Efe

Español

Durante el concierto en el teatro United Palace, en el corazón de la comunidad dominicana en Manhattan, Miranda conversó con el público, presentó a sus invitados y cantó con cada uno de ellos.El sonero puertorriqueño interpretó todos sus éxitos desde que comenzó su carrera profesional con la orquesta del conocido pianista Larry Harlow en 1967, de su propia orquesta Revelación que fundó en 1973, de su época con las Estrellas de Fania, con Willie Colón y en solitario.

Además de compartir con el pianista Harlow y con el trombonista y también intérprete Colón, Miranda contó con la presencia de los cantantes Cheo Feliciano, Tito Nieves, Andy Montañez, José Alberto “El Canario” y de Johnny Pacheco, fundador del sello Fania y las Estrellas de Fania. En hora buena para “El Jíbaro Aguadeño Que Si Sabe Del Montuno”. Espero que saquen un DVD de este concierto para los Boricuas como yo que tambien soy de Aguada como Ismael.

La entrada de Miranda al escenario estuvo precedida por un vídeo de diferentes momentos de su exitosa carrera, para de inmediato comenzar con “Como mi pueblo”, al que le siguieron “Abran paso” y “Señor Sereno” con Harlow al piano, de quien dijo le abrió las puertas al éxito y con cuya orquesta grabó varios discos.

Tras la intervención de “El canario”, con quien cantó “Cuándo llegaré”, Miranda trajo al escenario al pianista Oscar Hernández, el famoso timbalero Nicky Marrero y a Carlos de León en la trompeta, quienes fueron parte de su orquesta Revelación, para dar paso a “Así se compone un son” y “Ahora sí”.

La presentación de Miranda, que conserva una potente y clara voz, fue intercalada por sus invitados, quienes interpretaron sus propios éxitos.

Con Andy Montañez, junto al cual Miranda grabó tres discos, interpretó “Sufro”, mientras que Cheo Feliciano y Willie Colón -estos últimos dos integrantes de las Estrellas de Fania- fueron recibidos por una ovación con el público puesto de pie.

La interpretación de Montañez de su éxito “Un verano en Nueva York” hizo que el público bailase al ritmo de su contagioso tema.

Le siguió Cheo Feliciano, que el año pasado celebró sus 50 años en la música, con “El día que me quieras” y “Anacaona”.
El turno fue luego para Willie Colón, a quien Miranda se unió con “No me digas que es muy tarde”.

Miranda rindió homenaje al recientemente fallecido Ralph Mercado, el empresario más importante de la música latina, quien produjo todos los conciertos de las Estrellas de Fania.

El fin de fiesta concluyó con “Quítate tú pa’ ponerme yo”, tema de las Estrellas de Fania, mientras Pacheco dirigía la orquesta.

Según el pianista Hernández, existe la posibilidad de llevar este concierto a otros escenarios.

Fuente Ag.Efe

Cano Estremera e Bobby Valentin di nuovo insieme?

di Jaime Torres Torres


Cano Estremera

“El Dueño del Soneo” (Il padrone del Soneo) ed el “Rey del Bajo” (il Re del Basso) si sono trovati per parlare della loro riunione per un concerto e la produzione di un disco.

Bobby Valentin e Carlos “Cano” Estremera nonostante non si siano ancora stretti la mano per formalizzare la loro collaborazione per la realizzazione del concerto che vorrebbero fare quest’anno, presso il Colosseo di Porto Rico José Miguel Agrelot, hanno concordato che la loro unione è imminente e si profila come l’evento necessario per rilanciare la salsa.

“Spero che ci siano le condizioni, dato che potrebbe essere una buona possibilità per il rilancio di questo genere. Si tratta di un invito. Intendiamo animare la parte tradizionale del genere. Il nostro successo è basato sulla qualità del prodotto. Se ci penso mi sorprendo di come sia stato possibile arrivare verso mercati esteri come Colombia e Panama, senza alcun appoggio da parte della logistica aziendale internazionale.” ha detto Estremera dalla California, dove si è recato lo scorso fine settimana a suonare nel club di San Francisco e Roccapulco Proud Bird a Los Angeles.

Il tempo non si può fermare, e prima o poi, gli interpreti de “La boda de ella” dovranno riunirsi, come aveva affermato la “Promotores Latinos” oltre un decennio fa.
“E ‘un incontro che il pubblico vuole vedere, come quelli fra Harlow e Miranda, Andy, Palmieri e Quintana con El Gran Combo. A me come produttore discografico interessa registrarlo. Abbiamo parlato di farlo non solo a Portorico, ma anche nel Centro e Sud America e in varie città degli Stati Uniti. Possibilmente quest’anno a ottobre o novembre”, ha detto Valentin.

Gli accordi tra Bobby Valentin e Cano Estremera includono il concerto, un album dal vivo, un altro registrato in studio, un DVD e una serie di concerti in Perù, Venezuela, Panama e New York.

Gli artisti si incontreranno alla fine di giugno per coordinare il piano di lavoro. Nonostante le loro differenze, parlano e lavorano insieme in armonia.

“Abbiamo deciso di fare piazza pulita delle incomprensioni perché è meglio ricordare i risultati positivi che abbiamo ottenuto in campo musicale e cancellare gli aspetti negativi. Questo è positivo per entrambi” ha detto Valentin.

Il Re del Basso conserva nel suo archivio gli arrangiamenti di canzoni come: “La boda de ella”, “Manuel García”, “El muñeco de la ciudad”, “El caimán”, “Canta mi gallo”, “Si me caso mejoro”, “El compromiso”, “La novia automática”, “La gringa” e altri successi.

Bobby Valentin, canta Cano Estremera – Canta Mi Gallo

Bobby Valentin, canta Cano Estremera – El caimán

“La mia famiglia, mia moglie ed i miei figli mi hanno detto che è un bene che si sia fatto, che è molto positivo e che dobbiamo lasciare le differenze da una parte perchè abbiamo il desiderio e l’energia per farlo”, ha detto Valentin, che custodisce gelosamente diverse canzoni inedite per Cano.

Al sonero albino, l’orgoglio della zona residenziale Fray Bartolomé de las Casas nel Barrio Obrero, l’idea di riprendere la sua carriera con Valentin (che si estese dal 1978 al 1982) lo esalta.

“Io sono disposto a fare l’evento perché non dobbiamo continuare a rinviarlo. Vorrei andare al di là dei rancori personali che ci sono stati nel farlo. Dobbiamo lavorare, non essere amici. E sarà Cano con l’orchestra di Bobby Valentin, senza altri cantanti invitati “, ha detto il sonero.

Estremera prese il posto di Luigi Texidor nella banda di Valentin, che pianificava il suo lancio come solista per la sua etichetta Bronco dopo l’uscita dell’LP “En acción”.

I termini però non convinsero Estremera che scelse di lasciare il suo maestro in modo non molto amichevole.

Fonte elnuevodia.com

Español

El Dueño del Soneo y el Rey del Bajo ya conversan sobre su reunión en un concierto y la producción de un disco.

Bobby Valentín y Carlos “Cano” Estremera aún no se han estrechado las manos para formalizar su sociedad en la producción del concierto que esperan celebrar este año en el Coliseo de Puerto Rico José Miguel Agrelot.

Ambos, sin embargo, coincidieron en que su junte es inminente y perfila como el evento que se necesita para levantar la salsa.
“Espero que se den las condiciones y sería una buena base para que el género vuelva a despertar. Es una cuestión de convocatoria. Vamos a animar la parte tradicional de lo que es el género. Nuestro éxito fue a base de la calidad del producto. Cuando lo analizo es increíble porque sin logística corporativa internacional llegamos a otros mercados, como Cali, en Colombia y Panamá”, dijo Estremera desde California, a donde viajó el pasado fin de semana para tocar en los clubes Roccapulco de San Francisco y Proud Bird en Los Ángeles.

El tiempo no se detiene y, tarde o temprano, los intérpretes de “La boda de ella” se debían reunir, como lo cristalizó Promotores Latinos hace más de una década.

“Es un encuentro que el público quiere ver, como los de Harlow y Miranda, Palmieri y Quintana y Andy con El Gran Combo. A mí, como disquero, me interesa grabarlo. Hemos hablado de hacerlo no sólo en Puerto Rico, sino en Centro, Suramérica y varias ciudades de Estados Unidos. De hacerse este año, sería para octubre o noviembre”, indicó Valentín.

La negociación entre el Dueño del Soneo y el Rey del Bajo incluiría el concierto, un disco en vivo, otro de estudio, un DVD y una serie de presentaciones por Perú, Venezuela, Panamá y Nueva York.

Los artistas se reunirán a finales de junio para coordinar su plan de trabajo. A pesar de sus diferencias y asperezas, conversarán y colaborarán en armonía.

“Será borrón y cuenta nueva porque mejor es recordar lo positivo que hubo en lo musical. Los tragos amargos no los debemos mencionar. Esto debe ser beneficioso para ambos”, sostuvo Valentín.

El Rey del Bajo conserva en su archivo los arreglos de “La boda de ella”, “Manuel García”, “El muñeco de la ciudad”, “El caimán”, “Canta mi gallo”, “Si me caso mejoro”, “El compromiso”, “La novia automática”, “La gringa” y otros éxitos.

“Mi familia, mi esposa y mis hijos me ha dicho que es bueno que se haga, que es muy positivo y debemos dejar las diferencias a un lado porque tenemos el deseo de hacerlo y las energías”, añadió Valentín, quien guarda con celo varias canciones inéditas para el Cano. Al sonero albino, orgullo del residencial Fray Bartolomé de las Casas en Barrio Obrero, le ilusiona la idea de retomar su carrera con Valentín, que se extendió de 1978 a 1982.

“Estoy dispuesto a hacer el evento porque uno no debe seguir posponiendo esto. Yo iría por encima de la rencilla personal que hubo para hacerlo. Vamos a trabajar, no a ser amigos. Y será Cano con la orquesta de Bobby Valentín, sin otros cantantes invitados”, dijo el sonero.
Estremera sustituyó a Luigi Texidor en la banda de Valentín, quien planificaba su lanzamiento como solista con su sello Bronco después de la edición del elepé “En acción”.

Los términos no convencieron a Estremera, quien optó por separarse de su maestro de manera poco amigable.

Fuente elnuevodia.com

Los Dementes al Salsa Vintage Festival 2009

Le recensioni de LaSalsaVive

Salsa Vintage Festival, Ginevra 1 Maggio 2009 con Ray Perez, Teo Hernandez e i Los Dementes italiani

A cura della Redazione LaSalsaVive

1 Maggio 2009

È stata un’esperienza fantastica! Gli organizzatori del Salsa Vintage Festival di Ginevra hanno realizzato un vero capolavoro e grazie alla loro passione per la musica hanno reso possibile un piccolo miracolo: il primo concerto di Ray Perez con Teo Hernandez e i Los Dementes italiani in Svizzera.
Abbiamo ancora negli occhi i volti felici e sorridenti (nonchè le lacrime di gioia) dei ragazzi che assistevano alle prove.
Il ricordo corre alla prima volta che Ray Perez suonò al compleanno de LaSalsaVive: allora le scene furono esattamente identiche.
Questo a dimostrazione del fatto che la passione per la salsa classica e per quella di Ray Perez non ha barriere geografiche.
Ringraziamo tutta la redazione del Salsa Vintage e gli organizzatori (Alfonso Julio per primo)per averci dato la possibilità di vivere 3 giorni veramente splendidi.

Ecco le foto dell’evento!

E i video!


Rio Manzanares


Pa’ Puerto Rico


Vengo de Oriente


Mi salsa llego


La cinta verte

Addio Joe Cuba

15 Febbraio 2009, muore a New York Joe Cuba

Joe Cuba insieme alla sua sposa María in una foto dell’anno 2006. (AP / Julie Jacobson) – foto tratta da Primerahora.com

Muore il percussionista portoricano Joe Cuba

domenica, 15 febbraio 2009
Laura N. Pérez Sánchez / Prensa Asociada

Il famoso percussionista portoricano Joe Cuba è morto oggi, domenica, a New York, per complicazioni legate a un infezione batteriologica. Aveva 78 anni. Il cantante Cheo Feliciano ha confermato che il musicista è morto alle 5 del pomeriggio ora di Puerto Rico, nell’ospedale Monte Sinaí di New York, il giorno dopo che i medici hanno staccato i macchinari che lo tenevano in vita artificialmente.

Joe Cuba lottava da diversi anni contro questa infezione che aveva contratto durante un intervento dove gli era stata messa una protesi a seguito di una caduta.

Feliciano che si trovava a Portorico per preparare un concerto in Svizzera, ha raccontato di aver chiesto il permesso alla famiglia di telefonargli per dargli l’ultimo saluto.

“Gli ho detto che Dio ha una missione con tutti noi e che quando sta arrivando la fine di questa missione dobbiamo tornare nel posto da dove veniamo, che dobbiamo ringraziare Dio per tutte le opportunità che ci ha dato e che doveva sentirsi sereno e prepararsi per il passaggio”.

Feliciano, che debuttò come cantante nel 1957 con il Sexteto di Joe Cuba, ha approfittato dell’occasione per ringraziare il musicista, il cui vero nome era Gilberto Calderón, per avergli dato l’opportunità che avrebbe segnato la sua carriera per sempre.

Ha inoltre ricordato che il Sexteto di Joe Cuba si era caratterizzato per la forma d’interprezione della salsa per tutto il decennio degli anni sessanta.

In quel periodo la maggior parte dei conjuntos di successo erano orchestre, mentre Joe Cuba lanciò un sestetto che incorporava tre cantanti che allo stesso tempo suonavano strumenti di percussione e ballavano seguendo degli schemi, “un po’ come fa adesso El Gran Combo”.

“È stato il gruppo più dinamico che ci sia stato. Tutti i gruppi latino americani che suonavano erano orchestre. Poi nacque il sestetto con il suono di un vibrafono e questo portò una grande euforia perchè era qualcosa di nuovo”, continua Feliciano, che insieme al Sexteto lanciò temi come “El ratón”, “El pito” e “A las seis”.

Socorro “Cocó” Prieto, sposa di Feliciano, ha detto alla Stampa Associata che il feretro di Cuba resterà per due giorni a New York e dopo sarà portato per le strade dove nacque e visse il musicista, nato nella Grande Mela nel 1931.

Il suoi resti saranno cremati in questa città, dove risiede tutta la sua famiglia che è originaria di Naguabo.

Fonte: Primera Hora

Español

El afamado percusionista puertorriqueño Joe Cuba murió hoy, domingo, en Nueva York por complicaciones relacionadas a una bacteria que se le había alojado en el cuerpo. Tenía 78 años.

El cantante Cheo Feliciano confirmó que el músico murió a eso de las 5:00 de la tarde, hora de Puerto Rico, en el hospital Monte Sinaí de Nueva York, un día después de que los médicos desconectaran las máquinas que lo mantenían con vida luego que la mayoría de sus órganos vitales fallaran.

Cuba llevaba varios años luchando contra la bacteria que, en un principio no se sabía dónde estaba alojada, pero que luego los médicos confirmaron que se encontraba en una prótesis de cadera que fue implantada al salsero tras una caída.

Feliciano narró que, poco antes de que el corazón de Cuba dejara de palpitar, él solicitó a la familia que le permitiera despedirse a través del teléfono, ya que se encuentra en Puerto Rico preparando un próximo viaje de trabajo a Suiza.

“Le dije que Dios tiene una misión con todos nosotros y que, cuando está llegando el final de esa misión, tenemos que irnos al sitio de donde venimos”, relató Feliciano en entrevista telefónica con Prensa Asociada.

Feliciano, quien debutó como vocalista en 1957 con el Sexteto de Joe Cuba, aprovechó la oportunidad para agradecer al músico, cuyo nombre de pila era Gilberto Calderón, por darle la oportunidad que marcó su carrera musical para siempre.

“Le dije que estamos agradecidos de todas las oportunidades que dios nos dio, y que debe sentirse tranquilo y prepararse para la transición”, sostuvo.

Recordó cómo el Sexteto de Joe Cuba marcó la diferencia en la forma en que se interpretaba la salsa allá para la década de 1960.

Entonces, la mayoría de los conjuntos de éxito eran orquestas, mientras que Cuba trajo a un sexteto que incorporaba a tres cantantes, que al mismo tiempo tocaban instrumentos de percusión y bailaban siguiendo una rutina “como eso que hace ahora El Gran Combo”.

“Fue el grupo más dinámico que hubo. Todos los grupos latinoamericanos que sonaban eran orquestas. Surgió un sexteto con el sonido de frente de un vibráfono, y eso causó una euforia porque era diferente”, relató Feliciano, quien junto al Sexteto popularizó temas como “El ratón”, “El pito” y “A las seis”.

Socorro “Cocó” Prieto, esposa de Feliciano, indicó a la AP que el féretro de Cuba será velado por dos días en Nueva York y luego llevado por las calles en las que se crió y vivió el músico, nacido en la Gran Manzana en 1931.

Se espera que sus restos sean cremados en esa ciudad, donde reside toda su familia que es oriunda de Naguabo, indió Prieto.