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Viaggio a Panama: incontro con Francisco Buckley in arte “BUSH Y SU NUEVO SONIDO”


Ci aspettano 13 ore di viaggio per la nostra vacanza.
Bolzano Monaco, Monaco Atlanta, Atlanta Panama City.
Siamo appena arrivati, ma il freddo di Bolzano è già un ricordo lontano; l’impatto con la città di Panama è molto positivo, ma noi questo lo sapevamo già: infatti entrambi parliamo bene spagnolo, entrambi amiamo i climi caldi, la cultura e la musica latinoamericana e ovviamente la salsa. Insomma, ci sentiamo subito a casa…….

Prima di partire Oreste ha parlato con alcuni amici e so che abbiamo delle missioni da compiere: cercare dei dischi che in Italia non si trovano e comprare un libro scritto da un musicista di nome Bush.
Entrando nella prima libreria scopriamo subito che il libro non è così facile da trovare, nemmeno a Panama: è un libro per intenditori, non è un prodotto commerciale a larga diffusione, dobbiamo cercarlo in una libreria che abbia una più marcata sensibilità storico culturale. La nostra ricerca ci porta in via España e sembra che questa volta la libreria sia quella giusta.
Dietro il bancone ci sono due uomini e una signora formosa che in un primo momento rimangono stupiti che una coppia di turisti italiani cerchi proprio quel libro.
In un attimo l’atmosfera diventa famigliare: ci dicono orgogliosi e fieri che la loro libreria è l’unica ad avere il libro che cerchiamo e che l’autore, il musicista Bush, lì è uno di casa e che noi siamo proprio nel posto giusto.

Quando Oreste spiega la sua passione per la musica e che gli piacerebbe incontrare Bush di persona, subito la signora dice che tutti i giorni alle ore 17.00 egli va in un Bar che si chiama Minimax.
Oreste è felice e stupito per aver ottenuto con tanta facilità un’informazione così preziosa, ma a quel punto succede qualcosa di ancora più sorprendente e straordinario: uno dei due uomini si rivolge alla signora formosa e dice: “Dai chiamalo!” lei è un pò perplessa, non sa che fare, probabilmente anche se lo conosce teme di disturbarlo.” Chiamalo, chiamalo!”
Questa volta l’esortazione convinta dell’uomo toglie dagli impicci la signora. “Ciao Francisco (Bush), come va? Ho qui in negozio una coppia di italiani appassionati della tua musica…”.
Dopo un pò di convenevoli la signora porge il telefono a Oreste. E’ un po agitato, ma l’emozione del primo impatto si scioglie in un attimo. Adesso sento la sua voce tranquilla, i due parlano di musica naturalmente e ormai sembrano vecchi amici. Quando Oreste chiude la telefonata un sorriso entusiasta gli dipinge il viso e mi dice che Bush ci ha invitato al concerto dei suoi figli, ma che prima vuole conoscerci di persona!

Il giorno dopo ci viene a prendere in albergo: è un uomo sulla sessantina molto distinto e cordiale, sia io che Oreste abbiamo la sensazione di aver incontrato un vecchio amico, c’è un clima di rilassata confidenza che lo stesso Bush sottolinea dicendo che tra di noi scorre un’energia positiva.
Ci porta nel suo Bar preferito, il Minimax, ci sediamo a un tavolo e com’è ovvio che sia Oreste e Bush hanno tante cose da dirsi.
Lui ci spiega che adesso è in pensione e che prima faceva il contabile, non suona più, ora dedica tutto il suo tempo alla scrittura del secondo libro e segue i suoi tre figli, come lui musicisti.
Proprio stasera c’è un loro concerto al quale naturalmente siamo nuovamente invitati. Il nostro amico ora si guarda intorno e si accorge che in un’altro tavolo sono seduti i suoi amici. E’ una banda di vecchietti vispi ed energici che discutono vivacemente sull’origine della salsa! Il tavolo è diviso in due fazioni: quelli che sostengono che la radice della salsa sia portoricana e quelli che sostengono che sia cubana. Io e Oreste rimaniamo stupiti e divertiti da questo fervore intellettual-musicale e ovviamente interveniamo nel dibattito.

Ora Francisco vuole portarci a casa sua, vuole che conosciamo i suoi figli. Durante il tragitto in macchina Oreste gli regala uno dei suoi dischi di salsa, quella che si ascolta in Italia che Bush inserisce immediatamente nell’autoradio rimanendone entusiasta.
Arriviamo in una bella casa, semplice ma spaziosa ed egli ci presenta due dei suoi ragazzi, Francisco Jr. e Andrés, entrambi sono percussionisti e hanno studiato musica in Costarica, Francisco Jr. suona anche il vibrafono.
Tutti sembrano essere molto felici della nostra presenza e soprattutto stupiti che la musica di “Bush y su nuevo sonido” sia conosciuta anche in Italia. Con loro passiamo una giornata davvero speciale chiacchierando e guardando video di musicisti percussionisti dai quali Oreste cerca di capire qualche segreto.
Francisco Jr. esprime tutto il suo orgoglio per il padre dicendoci che Bush nei anni migliori suonava il timbal con grandi musicisti quali Eddie Palmieri e Bobby Valentin.
E’ tardi e noi dobbiamo andare. Stasera c’è il concerto.

Entrambi vestiti eleganti entriamo in una taverna molto “in” del “Casco viejo” nel centro storico della capitale. I ragazzi sono pronti per suonare e Bush ci presenta anche il terzo figlio Rodolfo e il resto dell’orchestra.
Il suono degli strumenti accompagnati da una voce carismatica riempie il locale: è “son cubano” alternato da canzoni tratte dal repertorio di “Ismael Rivera”.
Io e Oreste ci godiamo la serata concedendoci anche qualche ballo. Quando torniamo nell’albergo sappiamo entrambi che la nostra vacanza non poteva incominciare in un modo migliore. Domani partiremo per visitare il resto del paese.

Durante i venti giorni successivi Oreste e Bush sono rimasti sempre in contatto telefonico, egli ci ha fornito indicazioni preziose sui luoghi più interessanti e meno conosciuti del paese. Visitando Panama abbiamo spesso ripensato al nostro incontro con Bush, un personaggio che pur avendo contribuito a scrivere la storia della salsa, è rimasto una persona umile, semplice e capace di dare a due sconosciuti un’accoglienza calorosa e sincera.

Michela e Oreste
Bolzano Panama, gennaio 2007

Cheo Feliciano e Ruben Blades

Ruben Blades e Cheo Feliciano nominati al Grammy per il miglior album di salsa

Ruben Blades e Cheo Feliciano hanno ricevuto la prestigiosa candidatura alla XIII consegna annuale dei Latin Grammy, premiazione che si svolgerà a Los Angeles al Mandalay Bay Events Center il prossimo 15 novembre 2012.

Cheo Feliciano e Ruben Blades
Cheo Feliciano e Ruben Blades

La categoria nella quale sono stati nominati è quella per il miglior album di Salsa, per la recente produzione “Eba Say Ajá”, uscita lo scorso 29 maggio 2012, e che è già in testa alle classifiche settoriali.

Español

En la ciudad de Los Ángeles se dieron a conocer las nominaciones para la XIII Entrega Anual del Latin Grammy. Premios que dan reconocimiento a lo mejor de nuestra música latina, y es por eso que orgullosamente celebramos la nominación de “Eba Say Ajá” en la categoría de Mejor Álbum de Salsa.

Esta reciente producción de Rubén Blades y Cheo Feliciano sigue haciendo historia. Desde su lanzamiento el pasado 29 de Mayo, se ha situado en los primeros lugares de venta en el género tropical y su primer sencillo ha tenido miles de descargas digitales.

La premiación se llevará a cabo el próximo 15 de noviembre en el Mandalay Bay Events Center de Las Vegas, Nevada.

“Eba Say Ajá” Es una producción de Rubén Blades Productions
distribuida por Ariel Rivas Music.

Ballare in clave

di Enzo Conte

Ballare in clave” è uno dei tanti modi di dire che hanno preso piede nell’ambiente salsero. Bisogna però stare molto attenti nel dare il giusto significato a questo termine perché di fatto è un concetto molto personale e non una regola che è stata messa per iscritto su un manuale di musica da qualche autorità nel campo musicale.

Anche io in passato ho usato con una certa disinvoltura questo termine, ma, essendo una persona che ama andare a fondo delle cose, col passare del tempo ho preso un po’ le distanze da questo termine, che rischia di generare ancora più confusione di quanta oggi non ce ne sia.

Tra l’altro, in vita mia, non ho mai conosciuto un ballerino che ammettesse “Io ballo fuori clave!“.

Di fatto, se balli sull’uno sei simmetrico sui tempi 1-6-7  sulla clave 3/2,

Se balli sul due, sei simmetrico sui tempi 2-3-8 sulla clave 2/3,

Quindi tre tempi nel primo caso, tre tempi nel secondo.

Bisognerebbe semmai far notare che a Puerto Rico si usa molto l’espressione “Tu no estas en nada” quando fai qualcosa di veramente sbagliato.

Quindi in questo caso “bailar en clave” diventa un sinonimo di “stare in clave“, o meglio dentro il ritmo del brano …e non ballare “a lo loco” o alla “come viene viene”…

Per molti portoricani ballare in clave vuol dire, di conseguenza, entrare direttamente in levare, ovvero sul primo del doppio colpo simmetrico della clave, che nella clave 3/2 cade sul sesto tempo  e nella clave 2/3 sul secondo tempo della musica.

Per capire meglio questo concetto bisogna tenere presente che i portoricani, a differenza di noi occidentali, non sono  abituati a contare la musica.

Per loro la cosa importante é ballare sul ritmo a prescindere dai numeri musicali. Di conseguenza per molti di essi non fa nessuna differenza ritrovarsi a ballare sul secondo o sul sesto tempo musicale.

Facendo lezione con Felipe Polanco, uno dei maggiori sostenitori del ballo in clave, ho potuto infatti constatare come lui ballasse sempre seguendo la clave eseguita nel pezzo musicale. Quando nel brano era suonata la clave 3/2, lui entrava direttamente in avanti con il piede sinistro sul sesto tempo musicale. Quando ad essere suonata era invece la clave 2/3 lui entrava, sempre col piede sinistro in avanti, questa volta sul secondo tempo musicale.

Nei casi in cui  la clave cambiava la  direzione, lui eseguiva quella che tecnicamente si definisce transicion (ovvero un calcetto o una ripetizione dello stesso passo), attraverso la quale si può passare dal secondo al sesto tempo musicale o viceversa.

Quando, infine, la clave era sottintesa Felipe entrava spontaneamente sul secondo tempo musicale, perché evidentemente gli diventava più naturale cantarsi la clave 2/3.

A questo punto già mi immagino qualcuno che con fare molto preoccupato si domanderà: “Ma allora chi balla a tempo balla fuori clave?”.

In realtà la risposta é semplice e ce la dà direttamente la studiosa cubana Graciela Chao Carbonero:

Chi balla a tempo balla sulla melodia e non sulla ritmica!”, attitudine quindi niente affatto sbagliata e assolutamente non da biasimare.

C’è da osservare che alcuni insegnanti  asseriscono che anche  per ballare a tempo si può avere come riferimento la clave 3/2, che ha il suo primo battito appunto nel primo tempo musicale. Una teoria assolutamente condivisibile, anche se ci chiediamo  se chi balla a tempo abbia per davvero come principale riferimento la clave e non piuttosto, come d’altra parte sembrerebbe più naturale, la melodia…

In realtà c’è sicuramente differenza tra:

1) ballare contando la musica

2) ballare seguendo la melodia

3) ballare seguendo il tumbao delle congas

4) ballare seguendo la clave

5) ballare seguendo altri strumenti particolari

Se io conto la musica non sto di fatto ballando in clave. Non perché sia fuori clave, ma perchè prendo come riferimento  la melodia o il semplice conteggio metronomico, finendo così col disinteressarmi della ritmica specifica di un pezzo.

Se, al contrario, ballerò sulla conga avrò come riferimento il tumbao delle congas; se ballo sulla clave avrò come riferimento il pattern ritmico della clave e anche laddove non sarà suonata dall’orchestra,  continuerò a cantarmela mentalmente.

Gli accenti musicali, trasportati nell’esecuzione del basico, sono talmente importanti che  c’è una evidente differenza tra il contratiempo (o baile a tiempo di son) che ballano i cubani ed il bailar en clave dei portoricani.

Il cubano infatti accentua molto il passo d’entrata che avviene sul quarto tempo (che corrisponde al terzo battito della clave).

I portoricani accentuano invece il due e il tre, oppure il sei e il sette in base alla clave che l’orchestra sta suonando.

Questo accentuare la musica in maniera diversa (e chi ha padronanza di queste due tecniche conosce e capisce bene la differenza) farà che lo swing dei due basici sarà diverso…

E’ doveroso, infine, sottolineare come in Italia qualcuno  sostenga che ballare in clave vuol dire marcare con i piedi i tempi della clave.

Questo può forse accadere nell’esecuzione dei pasitos ma non avviene certamente nel ballo di coppia.

Infatti, fin dai tempi del danzon, il passo base è sempre stato composto da sei figure musicali perfettamente uguali precedute o seguite da una pausa (della stessa durata).

Ovvero: Pausa-2-3-4 /Pausa-6-7-8 (en contratiempo)

oppure 1-2-3 -Pausa/ 5-6-7-Pausa (a tiempo)

Tutto il resto sono semmai delle varianti ritmiche su un canovaccio consolidatosi nei secoli…

 

Pedro Rafael Chaparro, addio ad un grande trombettista

Lunedì 17 settembre mi chiama un amico per dirmi che era morto Chaparro, gli dico: “chi, il trombettista?”, non avevo sentito nulla a tal riguardo, nè letto alcunchè sul web, così decido di attendere tranquillo in attesa di saperne di più.
A distanza di una settimana non ricevo altre notizie sul trombettista Pedro Rafael Chaparro, pertanto decido di pubblicare una nota sulla mia pagina facebook dalla quale non ricevo nessuna risposta.
A quel punto preso dalla curiosità decido di contattare l’amico Alejandro Jackson, il quale mi da il numero di telefono di sua moglie, Rita Chaparro, la chiamo nella sua abitazione in California e francamente ho la netta impressione che non si aspettasse nessuna telefonata da persone legate al mondo della salsa. Con la voce triste mi da la conferma della scomparsa di suo marito Pedro Rafael Chaparro la settimana precedente. Rimango senza parole per alcuni secondi e non so per quale motivo la prima cosa che mi viene in mente è il motto che dice: “nessuno è profeta in patria”… maledizione, ma com’è possibile che un personaggio che ha avuto un peso così importante nello sviluppo della musica latina e soprattutto della salsa negli anni sessanta e settanta, sia morto senza che nessuno dicesse nulla? Quel che è certo, amici melomani, è che questo gran trobettista venezuelano che per molti di noi ha rappresentato fonte di grande ispirazione, Pedro Rafael Chaparro, è scomparso domenica 16 settembre 2012 in California, nella città dove viveva con sua moglie Rita.
Alla sposa, alla sua famiglia e agli amici, vanno le nostre più sentite condoglianze.

PEDRO RAFAEL CHAPARRO, nacque a San Fernando de Apure, Venezuela il 27 aprile del 1927 e verso la fine degli anni cinquanta emigrò negli Stati Uniti. In Venzuela Pedro Chaparro era era uno dei trombettisti della famosa orchestra del maestro Luis Alfonso Larraín, questa orchestra nel periodo di massimo splendore si alternava all’orchestra di Mario BauzáMachito y su Afrocubans”, chissà, forse proprio da questo incontro nacque l’entusiasmo di Chaparro nel cercare fortuna nella terra dello Zio Sam, anche perchè dobbiamo ricordare che la prima orchestra che gli diede l’opportunità di suonare a New York fu proprio quella di Mario Bauzá e Machito alla fine degli anni cinquanta.
Successivamente suonò anche con altre orchestre come quella di Tito Puente, Tito Rodriguez, Israel Cachao, Richie Ray y Bobby Cruz, fra le altre. Quel che è certo è che è stato uno fra i migliori trombettisti della storia della salsa, sfortunatamente per tutti quelli che ne hanno ammirato il talento e le produzioni musicali, da molti anni era ormai uscito completamente dal mondo della salsa, e si dedicava al suo gruppo di mariachi in California. E non ho nulla contro i mariachi, solo che Chaparro apparteneva alla Salsa e avrebbe voluto tornare a suonarla, anche perchè sono certo che nelle sue vene fino al momento della sua morte scorreva il sangue di un salsero.

Insieme al suo collega, il già ricordato trombettista Doc Cheetham, diede vita ad una delle coppie più esplosive di trombettisti nella salsa degli anni sessanta. In un documento scritto dal musicologo venezuelano Luigi De Lelli, si legge: “In un’intervista che feci a Bobby Cruz si parlò di Doc Cheetham. Ricordo che Bobby menzionò che Chaparro era un trombettista dal potere esplosivo – come richiesto dallo stile dell’orchestra di Richie Ray – però non era solista. A seguito dell’assenza di un trombettista solista, Chaparro, che già aveva suonato nell’orchestra di Machito, dice a Bobby di conoscere un trombettista in grado di sostituirlo. E’ così che va dal leggendario Doc Cheetham a Broadway. Chaparro lo convince a venire a suonare per il conjunto di Bobby&Richie. L’impatto dello stile di Cheetham sarà talmente forte da permettere l’immediata realizzazione di “Mr.Trumpet man“. E’ a partire da questo momento che inizia la tappa della coppia Cheetham e Chaparro. Ricordo che Bobby segnalò che Chetham suonava come seconda tromba e così restava “fresco” per gli assoli. Chaparro, invece era la prima tromba. Rimasero insieme nel Conjunto di Richie Ray quasi 4 anni fra il 1966 e il 1970.”

In effetti come raccontato dall’amico De Lelli, questa coppia si mantenne fino al 1970, momento in cui Chaparro decide di formare la sua orchestra, con la quale registrerà tre dischi, oggi giorno gioia di tutti i collezionisti.

Non posso evitare di menzionare anche quegli eccellenti lavori che Chaparro fece con l’altro musicista venezuelano Juan Sedes, durante la sua permanenza a New York.

Per tutti questi motivi desidero esprimere la mia tristezza per la scomparsa di questo leggendario trombettista venezuelano, Pedro Rafael Chaparro, che sarà sempre ricordato per averci lasciato un’eredità musicale per l’eternità.

di José “Cheo” Guevara
Tratto da Asocosalsa

Español

Un amigo me llamó el día lunes 17 de Septiembre para decirme; Cheo es cierto que murió Chaparro, el trompetista?? Le conteste que no había escuchado nada al respecto y tampoco había leído nada en la web, por lo que decidí quedarme tranquilo hasta que alguien se pronunciara, pero transcurrió una semana completa y no tenía ninguna noticia acerca del trompetista Pedro Rafael Chaparro, por lo que no me quedo otra opción que colocar una nota el muro de mi facebook, pero igualmente ninguno se pronunció. La curiosidad me llevo a seguir investigando y gracias a mi pana Alejandro Jackson, obtuve el numero telefónico de Rita Chaparro, esposa del trompetista. La llamé hoy a su residencia en California, y francamente creó que estaba esperando alguna llamada de alguien ligado a la música, a la salsa que preguntará por su esposo Pedro Chaparro. Con la voz triste me dijo Pedro Rafael murió hace siete días. Me quedé unos segundos en silencio y que vaina no se porque lo primero que me pasó por la mente fue aquel conocido refrán que dice; “Nadie es profeta en su tierra”, carajo pero como es posible que un personaje que tuvo tanto peso en el desarrollo de la música latina y sobre todo en la salsa de los años 60 y 70, haya fallecido y su muerte pase por desapercibido. Lo cierto amigos melómanos es que ese gran trompetista venezolano que ha sido influencia notoría para muchos otros, PEDRO RAFAEL CHAPARRO, falleció el pasado domingo 16 de Septiembre de 2012, en California ciudad en la cual residía con su esposa Rita…Vayan mis mas sentidas palabras de condolencias a su esposa, familiares y amigos.

PEDRO RAFAEL CHAPARRO, nació en San Fernando de Apure, Venezuela el 27 de abril del año 1927, ya es sabido que Chaparro emigró a los Estados Unidos a finales de los años 50…En Venezuela Pedro Chaparro era uno de los trompetista de la famosa orquesta del maestro Luis Alfonso Larraín, esta orquesta por cierto en su época de esplendor alternó con la banda que dirigía el maestro Mario Bausa “Machito y su Afrocubans”, quizás a partir de este roce, vendría el entusiasmo de Chaparro en probar suerte en tierras del Tío Sam, ya que hay que recordar que la primera agrupación que le da la oportunidad a Chaparro de tocar en Nueva York, es precisamente la de Mario Bausa y Machito finalizando los años 50, luego vendría su paso por las bandas de Tito Puente, Tito Rodriguez, Israel Cachao, Richie Ray y Bobby Cruz, entre otras…Lo cierto es que se trata de uno de los mejores trompetistas en la historia de la salsa, que lamentablemente para los que admiramos su talento y trabajo musical desde hace varios años se encontraba desligado totalmente de la salsa, dedicado a su grupo de mariachis en California. Y no tengo nada en contra de los mariachis sino que Chaparro pertenece a la Salsa y particularmente ansiaba que algún día volviera a ella, sin embargo estoy bien seguro de que por sus venas hasta el momento de morir lo que corría era la sangre salsera.

Junto a su otra colega el también recordado trompetista Doc Cheetham, conformó una de las duplas más explosivas en cuanto a trompetas se refiere, en la salsa de los años 60. En un fragmento escrito por el musicólogo venezolano Luigi De Lelli, dice: “En una entrevista que sostuve con Bobby Cruz se habló de Doc Cheetham. Recuerdo que Bobby mencionó que Chaparro era un trompetista de poder explosivo -como lo demanda el estilo Richie Ray Orchestra-, pero no era solista. Ante la ausencia de un trompeta solista bien solvente, Chaparro, quien ya había pasado por la orquesta de Machito, le comenta a Bobby que él (Chaparro) conocía al trompeta indicado. Y fue a buscar al legendario Doc Cheetham a Broadway. Chaparro lo convence de venir al conjunto de Bobby&Richie. Fue tal el impacto del estilo de Cheetham que inmediatamente le montaron el “Mr.Trumpet”. Es a partir de ese momento en que comienza la etapa de la dupla Cheetham y Chaparro. Recuerdo que Bobby señaló que Chetham hacía la segunda trompeta y así se mantenía “fresco” frente a los “solos”. Chaparro, lógicamente una potente primera trompeta. Esa dupla se mantendría con el conjunto Richie Ray de 3 a 4 años…entre 1966 y 1970.”

En efecto tal y como lo escribió el amigo De Lelli, esa dupla se mantuvo hasta el año 1970, ya que luego Chaparro decide formar su propia orquesta, con la cual grabaría 3 Lps hoy por hoy joyas de colección invalorables.

No puedo dejar de mencionar también aquellos excelentes trabajos que hizo Chaparro con el otro venezolano Juan Sedes, cuando este estaba radicado en Nueva York.

Desde esta humilde trinchera nuevamente expreso mi pesar por la desaparición física de este legendario trompetista venezolano Pedro Rafael Chaparro, el cual siempre será recordado porque nos dejo un legado musical para posteridad.

Ore 17:30, i primi Conspiratori arrivano al Colosseo

Conspirando Salsa per Roma: Cha Cha Cha al Colosseo!

I ns. amici Lillo, Mambored e Marco l’hanno rifatto!
Per il quarto anno consecutivo hanno organizzato “Conspirando Salsa per Roma“, un modo simpatico per ballare salsa per le strade di Roma e per stare in compagnia divertendosi con il ballo.

Lillo, Marco e Mambored: gli organizzatori.
Lillo, Marco e Mambored: gli organizzatori.

Questo il commento di Lillo, uno degli organizzatori:

Ed eccoci tornati a casa…Cos’è la notte Clandestina? bhè in poche parole:
scarpe da ginnastica,piste fatte di san pietrini, acustica a volte pessima, dolori ai piedi, km di camminate, la fotografia di un istante raccontata all’orecchio di chi ti sta accanto, il vigile che arriva,ti spegne lo stereo e ti chiede i documenti, un cha cha a 40 gradi sotto terra…insomma detta così, se uno ci pensa, potrebbe non sembrare il massimo… e forse non lo sarebbe se tutto ciò non accadesse nella Città Eterna… Forse non sarà perfetta…ma forse e dico forse, è proprio questo suo essere così imperfetta che la rende tremendamente Unica…

Ore 17:30, i primi Conspiratori arrivano al Colosseo
Ore 17:30, i primi Conspiratori arrivano al Colosseo
Foto ricordo per alcuni salseri protagonisti del Conspirando Salsa per Roma
Foto ricordo per alcuni salseri protagonisti del Conspirando Salsa per Roma

Ed ecco alcuni video dell’evento!


Gli ULTRA’ del CHACHACHA colpiscono ancora…per la 4° volta consecutiva e stavolta la banchina della metro a momenti non era lunga abbastanza,CHE SPETTACOLOOOOO!

Il video finale!

Un altro grande ci lascia: addio José Curbelo.

Il pianista e direttore d’orchestra cubano José Curbelo, uno dei principali rappresentanti della musica latina, è scomparso lo scorso venerdì a Miami, a causa di in problema cardiaco. Aveva 95 anni.

Jose Curbelo
Jose Curbelo

Curbelo nacque a La Habana il 18 febbraio del 1917 e nell’Isola fece parte di band di primo piano come la leggendaria Orquesta Riverside.

Nel 1939 si trasferì a Nueva York. In questa città conobbe il successo come interprete all’inizio degli anni quaranta, durante il periodo d’oro dei balli latini. Suonò con l’orchestra di Juancito Sanabria e Xavier Cugat prima di formare la sua orchestra nel 1942.

Nella sua band si formarono musicisti come Tito Rodríguez e un giovane batterista chiamato Tito Puente, fra gli altri. L’orchestra di José Curbelo si esibirà in molti locali prestigiosi come il Savoy di New York ed il Ciros di Miami.
Fra le registrazioni principali ricordiamo una versione a Managua, Nicaragua nel 1947, per l’etichetta discografica RCA Víctor, Cha Cha Cha in Blue y La Familia.

Jose Curbelo – Sun sun babae

Cha Cha Cha in Blue y La Familia

Però l’influenza di Curbelo nella musica latina crebbe dopo che la sua orchestra si sciolse nel 1959 ed il pianista fondò Alpha Artists, un’agenzia di rappresentanza di artisti. Fino a quel momento il compenso delle orchestre dipendeva dai capricci dei gestori dei locali da ballo, che quasi sempre pagavano meno di quanto stabilito dal sindacato dei musicisti.

“Mentre il sindacato dei musicisti non poteva evitare che un promotore pagasse male le band o addirittura non le pagasse affatto, José fu capace letteralmente di congelare i migliori talenti fino al momento in cui non fossero stati pagati dai promotori”, secondo quanto pubblicato dalla rivista Latin New York nel 1978. “Mentre la maggior parte delle persone identificano con il titolo di “Re della Musica Latina” Tito Puente, in pochi si rendono conto di quale sia il potere dietro le quinte … la persona è José Curbelo”.

Negli anni sessanta, Curbelo rappresentava praticamente quasi tutte le band latine importanti, incluse La Playa Sextet, l’Orquesta Broadway ed i gruppi di Tito Puente e Machito Grillo. Il suo modo intransigente di trattare gli porterà l’inimicizia di molti gestori di Club notturni e la gratitudine dei musicisti.

La Playa Sextet – El chico boogaloo

“Curbelo è la persona che vorresti come tuo agente”, disse Machito in un’intervista alla rivista Latin Beat. “Lui lotta come un animale selvaggio fino a che non ottiene quel che chiede”.

Negli anni ottanta, Curbelo si trasferì con la sposa Orchid Rosas a Miami, dove investì in beni immobili e continuò a contrattare orchestre orchestre per l’annuale festival Calle Ocho.

Tratto dal NY Times

Le foto della Charanga Moderna al New York Salsa Club di Mozzo

La Charanga Moderna al New York Salsa Club di Mozzo (BG) foto e video!

Edit 9 marzo 2013

Non posso non ribadire quanto detto da Ciccio, Sesar e da altri amici presenti ieri al NY Salsa Club. Per me è stata la prima volta e mi sono divertito veramente un sacco! Bell’ambiente, bellissima musica live (e vabbè in quello sono di parte 🙂 ) e dei dj DjLatinsound Ciccio e Sesardj (e vabbè sono di parte anche lì ma è la verità!).
Mi ha fatto un IMMENSO piacere conoscere tante persone che avevo conosciuto solo virtualmente, a partire dalle mitiche IVE Livia Tallyy e Roberta Fossati che nonostante siano impegnatissime in realtà sono mieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee. Poi Il Bakko e Monica Gambini (per fortuna che sei venuta a presentarti altrimenti e chi ti avrebbe riconosciuta??? :D) Curnis Mirco e tanti altri amici di cui non ricordo il nome ma non fateci caso, sono così al naturale, non assumo sostanze “dopanti”… 😀
Sono stato felice di rivedere “vecchi” amici come Lucia Ferro (la mitica Penelope) e Giacomino Raccuia, Paola di Milano e Gabriella Galli. L’unico neo della serata è stato non conoscere altri amici e amiche “virtuali” che mi avrebbe fatto piacere conoscere di persona, ma sono certo che avremo modo di rimediare la prossima volta, anche perchè preparatevi ma “il papa della salsa classica” come mi ha definito quel “bandito” di Salsa Claude tornerà presto al NY Salsa Club! 🙂 Per finire ringrazio tutte le persone che continuano a seguire la musica dal vivo e la Charanga Moderna, i musicisti che sono un po’ una seconda famiglia, il fratellone Tommy che è analogico ma sempre presente, e last but not least, anzi… VannydjCapoferri ed il suo socio Walter. ps. urca dimenticavo il mitico barista che mi ha fatto il cocktail pestato a base di rhum…bbbbbonoooooooooooooooooooooooooooo!!!! pps: se ho dimenticato qualcuno/a perdonatemiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!

Max Chevere

Ed ecco le foto dell’evento!

la pista del New York Salsa Club durante il concerto della Charanga Moderna del 9 marzo 2013
la pista del New York Salsa Club durante il concerto della Charanga Moderna del 9 marzo 2013

Ed ecco i video:

Edit 2 Febbraio 2013

Il primo sabato della Charanga Moderna al New York Salsa Club si è concluso con un grande successo.
Siamo veramente contenti dell’accoglienza ricevuta e del riscontro che gli appassionati hanno dato ancora una volta alla salsa suonata dal vivo e ringraziamo Vanny ed il suo fantastico staff (più che staff è una vera famiglia) per darci l’opportunità di far crescere questo progetto.
Vi chiediamo la cortesia di lasciare i vostri commenti in fondo alla pagina, grazie!
Prossimo appuntamento con la Charanga Moderna, SABATO 9 MARZO 2013!
E adesso, sotto con le foto!

Tommy Salsero e la Charanga Moderna
Tommy Salsero e la Charanga Moderna

Clicca qui per vedere le foto.

Ed ecco i video dell’evento:

Edit 01 Dicembre 2012

I charangueri sono rientrati alla base! Iniziamo a pubblicare le foto del concerto di ieri sera al New York Salsa Club di Mozzo e fra poco arriverà anche il commento di Tommy Salsero (che al momento riposa…).

La Charanga Moderna
La Charanga Moderna

Vai alle foto

 

Ed ecco alcuni video della serata!

Edit 20 Ottobre 2012

di Tommy Salsero

Arrivati alle 7,30 del mattino…dormito poco, troppa adrenalina. Ringrazio davvero di cuore a nome dell’orchestra lo staff al completo del NY Salsa Club, oltre a super Vanni e Walter,(che aveva una giacca strepitosa), le bariste, cassiere, tutti!
Ci avete trattati come familiari stretti!! Suonare per un pubblico così è davvero il massimo per un musicista. Che bello vedere la propria maglieta esposta all’entrata!Mi scuso con Max che ha dovuto fare posto ad una congas, ma il 30 Novembre lo portiamo con noi a costo di metterlo sul tetto!! Lasalsavive EN VIVO!!! Vi aspettiamo Venerdì 30 Novembre per il tris!

Vai alle foto


Ecco le foto del concerto della Charanga Moderna avvenuto il 21 settembre 2012 al New York Salsa Club di Mozzo in provincia di Bergamo.
Ringraziamo l’amico Vanny Capoferri per averci creduto e per averlo voluto organizzare ad ogni costo!
E i risultati si sono visti… 🙂

22/9/12
Il commento di Tommy Salsero
Alla fine su facebook siamo arrivati a 105! Siamo rientrati alle 7, abbiamo smontato gli strumenti e alle otto siamo andati a dormire!! Ma come abbiamo dormito bene…gli applausi del pubblico ed il successo della musica dal vivo sono stati inebrianti. Io, Max e TUTTA la Charanga Moderna, ringraziamo Vanny Capoferri e lo staff del New York salsa Club di Mozzo(Bergamo) per aver creduto nel nostro progetto “Lasalsavive en vivo“. GRAZIE! Poi tutti gli appassionati che sono giunti da tutto il nord italia, Dal Trentino, Liguria, Lombardia, Piemonte,ecc.
E’ stato bellissimo seguire la serata dalla mia postazione fissa sullo sgabello sul palco, di fianco alla consolle del dj. E infine grazie a tutti gli amici che mi hanno firmato il gesso al piede destro!

Adesso a voi le foto!

 

Le foto della Charanga Moderna al New York Salsa Club di Mozzo
Le foto della Charanga Moderna al New York Salsa Club di Mozzo

Ed ecco i video a cura della redazione LaSalsavive, di Salsa Claude e di Vanny:

Descarga Cachao (versione Tito Rodriguez)
 

Lluvia con nieve (Mon Rivera)
 

Lluvia con nieve (Mon Rivera)
 

Mamaguela (versione Tito Rodriguez)
 

El nuevo (Ray Perez)
 

Picadillo (versione Eddie Palmieri)
 

 

La Charanga Moderna al New York Salsa Club di Mozzo (BG)

Edit 24 ottobre 2012

Non c’è due senza tre e infatti la Charanga Moderna torna di nuovo e per la terza volta
al New York Salsa Club di Mozzo (BG).

Dopo il grande successo della prima edizione dello scorso 21 settembre e della seconda del 19 ottobre, il buon Vanny Dj Capoferri insieme alla direzione del New York Salsa Club hanno deciso di organizzare il terzo concerto della Charanga Moderna!

Locandina del 30 novembre, la Charanga Moderna al NY Salsa Club
Locandina del 30 novembre, la Charanga Moderna al NY Salsa Club
Una foto tratta dall'evento al NY Salsa Club dello scorso 19 ottobre 2012
Una foto tratta dall’evento al NY Salsa Club dello scorso 19 ottobre 2012

VENERDI’ 30 NOVEMBRE 2012 – NEW YORK SALSA CLUB – MOZZO DI BERGAMO

CHARANGA MODERNA EN VIVO!

La serata sarà divisa in due parti con l’orchestra che si alternerà alla musica del dj.

DJ RESIDENT: VANNY DJ
DJ SPECIAL GUEST: CICCIO LATIN SOUND

Presto maggiori info su programma,hotel,ecc.ecc.

DOVE?

NEW YORK SALSA CLUB
Via delle Industrie 4,
Mozzo,Bergamo

Edit 29 settembre 2012

Il 19 Ottobre 2012, ritorna la Charanga Moderna al New York Salsa Club di Mozzo (BG)!
Dopo il grande successo della prima edizione dello scorso 21 settembre, la direzione del locale ha deciso di ripetere il concerto.
Vi aspettiamo numerosi!

Dopo il grande successo della scorsa stagione ritorna LASALSAVIVE EN VIVO!

VENERDI’ 21 SETTEMBRE – NEW YORK CLUB – MOZZO DI BERGAMO

presenta:
LA CHARANGA MODERNA EN VIVO!

La Charanga Moderna
La Charanga Moderna

La serata sarà divisa in due parti con l’orchestra che si alternerà alla musica del dj.

DJ RESIDENT: VANNI DJ CAPOFERRI

Presto maggiori info su programma,hotel,ecc.

Se volete portare l’evento LaSalsaVive en Vivo con tutta l’Orchestra nella vostra città o all’interno della vostra serata,potete contattarci inviando un messaggio o ai numeri (Max 393.6048806) o (Tommy 392.1047764).

DOVE?

NEW YORK SALSA CLUB
Via delle Industrie 4,
Mozzo,Bergamo

Maggiori informazioni:
https://www.lasalsavive.org/portale/lasalsavive-en-vivo/

Roberto Roena

Roberto Roena illeso in un incidente in Colombia

10 settembre 2012

Fortunatamente solo tanta paura per Roberto Roena e la sua orchestra Apollo Sound, durante il viaggio in pullman che li stava portando al Centro de Convenciones Plaza Mayor di Medellín, per suonare al festival Medejazz. Improvvisamente è apparso del fumo che i passeggeri hanno inalato e che ha costretto l’autista a fermare il mezzo, si è trattato di un corto circuito che, per fortuna, non ha creato danni ma solo un grande spavento.

Roberto Roena
Roberto Roena

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La biografia di Roberto Roena

La Maxima 79, no sirvo pa' queso

No sirvo pa’ queso, il nuovo singolo dell’orchestra La Maxima 79

L’etichetta Smayra Publishing e’ lieta di presentarvi il primo GUAGUANCO dell’orchestra LA MAXIMA 79 la nuova formazione che ha come obiettivo principale quello di creare canzoni nel puro stile anni 70 cercando di esaudire in tutto e per tutto i desideri dei ballerini che ogni settimana riempiono i congressi di salsa di tutto il mondo.

La Maxima 79, no sirvo pa' queso
La Maxima 79, no sirvo pa’ queso

Nasce cosi dopo due cha cha cha di successo come “Mi Chula ” e “Habia Cavour ” il primo GUAGUANCO ‘ ” NO SIRVO PA’ QUESO” che sarà il singolo che precede l’uscita del disco dell’orchestra intitolato “Regresando al Guaguanco” e previsto per i primi giorni del 2013 .

La presentazione del disco al nono compleanno LaSalsaVive l’8 settembre 2012

Canta El Guille direttamente da Cuba e le idee , il progetto e gli arrangiamenti sono curati da i due leader dell’orchestra Massimo Scalici e Fabrizio Zoro mentre i musicisti sono tutti professionisti del settore e suonano dal latino al jazz puro.

Il brano sarà presentato ufficialmente da Fabrizio Zoro l’8 settembre al Don Chisciotte di Galliera, in occasione del nono compleanno LaSalsaVive.

Per ascoltare il promo di “No sirvo pa’ queso” in anteprima:
[audio:https://www.lasalsavive.org/portale/audio/quiz.mp3] (Flash player)

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