Con la sua morte scompare non solo l’uomo che ridisegnò l’icona dello splendore e della vita notturna cubana del ventesimo secolo, ma anche uno dei principali esponenti dell’architettura moderna a Cuba e nell’America Latina.
Oltre al famoso Cabaret Tropicana – la cui facciata e ambienti interni furono rifatti nel 1951 partendo da un’insieme di immagini, archi e formule matematiche invertite – Borges brillò anche per il disegno del Club Nautico, il restyling del Collegio La Salle e la costruzione, nel 1948, del Centro di Medicina e Chirurgia, nel Vedado, che gli fece vincere il Premio Nazionale di Architettura.
Nel 1959 andò in esilio negli Stati Uniti insieme alla sua famiglia. Visse in Florida e Pennilvania fino a quando si stabilì definitivamente a Washington D.C., dove realizzò numerosi edifici residenziali e commerciali in collaborazione con suo fratello Enrique e suo figlio Max, anch’essi famosi architetti.
Nel 2006 ricevette il Premio della Fondazione Cintas in omaggio alla sua carriera professionale.
L’architetto Nicolás Quintana, professore all’Università Internazionale della Florida, riconosce la forza creativa di Borges per la sua capacità di assorbire nei suoi progetti l’anima tropicale.
“Le sue opere aprirono nuovi orizzonti nell’architettura cubana, il suo lavoro è stato di una modernità totale e assoluta, il tutto senza perdere l’identità e l’essenza dell’Isola”, secondo quanto afferma lo stesso Quintana, il quale ha anche ricordato che Borges era un uomo disponibile e di buon carattere, sempre al servizio di tutti.
Fonti: varie internet
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