Markolino Dimond
Di Alejandro Marquis
Traduzione di Max Chevere e Cafè Caribe
Sua madre era un’operatrice sociale del dipartimento del Welfare della città di New York, mentre sua sorella studiava all’Università. Markolino parlava sempre di suo padre. Diceva che era un nero cubano che di cognome faceva Dimond, però nessuno dei suoi amici dell’epoca lo conobbe.Mark studiò un po’ di musica da bambino, anche se era principalmente un autodidatta. Era in grado di leggere la musica e scrivere partiture. Gli bastava ascoltare una canzone o suonarla una volta, per impararla per sempre. Purtroppo fin da adolescente iniziò a far uso di droghe, principalmente eroina. Con le droghe Markolino non riusciva a controllarsi. Questo è ciò che racconta Andy Harlow, uno dei suoi amici sin da quando iniziarono a suonare insieme nel Sexteto di Andy Harlow nel 1966, grazie all’interessamento di un vicino e amico di Markolino, Ismael Miranda.Racconta Andy Harlow che stava accompagnando suo fratello Larry in un club a Brooklyn chiamato “3 en 1” dove stava suonando, quando uscì dal locale per prendere un po’ d’aria e vide un ragazzo piccolo che gli si avvicina dicendogli: “ho sentito che state formando una banda…io sono cantante, suono le percussioni, le maracas e inoltre scrivo canzoni. Ed ho un amico nel Lower East Side che suona il piano”.
Questo ragazzo adolescente era Ismael Miranda e il suo amico pianista, Mark Dimond. Ismael aveva 17 anni, Mark 16 e Andy Harlow una ventina.
Ismael aiutò Harlow a completare la banda e riuscì anche a far si che suonassero il loro primo “Gig” (esecuzione) presso il JJ Club fra la calle 80 e Broadway.
Così Markolino iniziò a sviluppare il suo talento professionalmente. Un po’ di tempo dopo, Ismael andrà con l’orchestra del timbalero Joey Pastrana dove otterrà il suo primo grande successo “ Rumbón Melón”. Dimond divenne quindi il pianista dell’orchestra di Willie Colón.
Nel 1968 durante la sua prima registrazione importante, “The Hustler”, con l’orchestra di Colón, Markolino era già un pianista geniale e lo mise in evidenza con la canzone che da il nome al disco (dove si vanta dell’indipendenza delle sue mani) e nel “Guajiron”, una guajira dove Markolino da vita ad un montuno in contrapposizione con il basso e inoltre fa un assolo che è ancora oggi un classico fra i pianisti di salsa.
Ma oltre ad essere un grande pianista era anche molto sregolato. E con tutto il fardello che questo implica, si portava dietro l’irresponsabilità, l’impuntualità e problemi nel maneggiare i soldi.
Per il secondo disco di Colón, “Guisando / Doin’ a job” del 1969, Markolino compone una canzone aspra e oscura per le sue sonorità, però paradossalmente piena di ingenuità. La canzone è “Te están Buscando”:
TE ESTAN BUSCANDO YA – TI STANNO CERCANDO
LA POLICIA – LA POLIZIA
TE LO DIJE MARKOLINO – TE L’AVEVO DETTO MARKOLINO
QUE TUVIERAS MAS CUIDAO – CHE DOVEVI STARE PIU’ ATTENTO
LA JARA TE ANDA BUSCANDO – LA JARA TI STA CERCANDO
TU ESTAS GUISAO – TU SEI GUISAO
SIEMPRE CON EL MISMO CUENTO – SEMPRE CON LO STESSO RACCONTO
NUNCA QUIERES TRABAJAR – NON VUOI MAI LAVORARE
TE LO DIJE FUMANCHU’ – TE L’AVEVA DETTO FUMANCHU’
ESCONDE EL PAPEL DE BAMBU’ – NASCONDI IL FOGLIO DI BAMBU’
Secondo quanto dice la sua canzone, la polizia (la Jara) sta cercando Markolino. Inoltre è un Fumanchù, un grande fumatore. Alla fine del verso menziona il foglio di bambù, detto anche “cartina di bambù” comunemente usato per realizzare sigarette di tabacco e Marijuana.
A quell’epoca l’orchestra di Willie Colón inizia ad essere amministrata dal famoso imprenditore musicale e manager di molte orchestre di salsa, Richie Bonilla. E’ con il disco “Cosa Nuestra” del 1971 che ci furono alcuni cambi tra i musicisti. Il professore Joe Torres è il nuovo pianista, Louie Romero ai timbales e José Mangual Jr al bongó. Bonilla durante un’intervista ad una rivista disse che aveva conosciuto l’orchestra di Willie Colón grazie a Héctor Lavoe e che gli piaceva molto, anche se era piena di drogati. “Il grande pianista Mark Dimond era un drogato” disse Bonilla.
Markolino inizia quindi un progetto indipendente e nello stesso anno, il 1971, registra un disco con il suo gruppo chiamato Conjunto Sabor. Questa produzione segna il debutto di un giovane cantante nato a Ponce (Portorico) chiamato Angel Canales. Il disco “Brujería” contiene otto canzoni composte e arrangiate da Dimond e senza dubbio è il miglior disco di salsa dura di tutti i tempi.
Purtroppo la “dipendenza” di Markolino spinge i suoi nuovi musicisti a fare a meno del suo talento. Il Conjunto continua a suonare con un nuovo leader, Angel Canales.
Markolino Dimond – Brujeria
Per motivi discografici questo disco viene ristampato anni dopo, quando Canales cominciava ad essere famoso nell’ambiente salsero per il suo modo particolare di cantare, così decisero di cambiare la copertina del disco di Markolino in “Angel Canales / Mas Sabor”, dimenticandosi completamente di fargli avere i diritti sulle vendite.
ANGEL LUIS CANALES. “El Cantante y la Orquesta”
Nel 1972 Markolino lavora in modo itinerante con l’Orquesta Dicupé in seguito all’uscita di scena del pianista Luis Esquilín, così come ci viene raccontato dal bongocero della menzionata orchestra, Mario Librán: “ Markolino suonò molto con noi, però era un problema perchè arrivava sempre in ritardo. In questa epoca suonarono in molti, però Markolino fu quello che si fermò per più tempo”. Dimond non riuscì a partecipare al secondo disco de la Dicupé nel 1974.
Nel 1974 Markolino è invitato a suonare il piano nel primo disco come solista di Héctor Lavoe, “La Voz”, che uscirà nel 1975. Il disco inizia con “El Todopoderoso”, un tema pieno di vitalità dove Dimond sembra voler dedicare il suo talento ad alti livelli. In questo disco registra il suo assolo più famoso fra i collezionisti di dischi, “Rompe Saraguey”. Sempre nel 1974 partecipa al primo disco come solista di Ismael Quintana, registrando un paio di canzoni fra le quali si evidenziano “Mi Debilidad”, dove Dimond registra un assolo imponente che, una volta di più, descrive il suo modo davvero unico di suonare il piano. Queste registrazioni con artisti della Fania, ci fanno pensare che questa è l’epoca nella quale Jerry Masucci e Johnny Pacheco utilizzavano Markolino nella Fania All Stars nelle occasioni in cui Larry Harlow non era disponibile, almeno fino all’ingresso del Maestro Papo Lucca come pianista ufficiale dell’orchestra.
Il 1975 rappresenta indubbiamente l’anno più importante nella vita musicale di Dimond. Durante quest’anno infatti completa il progetto più prestigioso della sua carriera. Innanzitutto perchè viene presentato l’ultimo disco di salsa con un’orchestra radunata apposta per lui. Poi per la chimica e esplosiva combinazione dei musicisti invitati: tutti latini nella sezione ritmica e tutti nord americani (ad eccezione di Reinaldo Jorge) ai fiati. Il risultato: una gioia musicale che rappresenta la massima espressione del concetto musicale di salsa. Latini e nord americani uniti nell’apportare ritmi e armonie per produrre un espressione unica e irripetibile. Da questo disco la canzone “Por Qué Adoré”, composta da Tite Curet, è diventata un oggetto di culto da parte dei melomani.
Markolino Dimond – Por Qué Adoré – Piano – AleMarquis
Paradossalmente nello stesso anno Dimond intraprende un progetto personale di Rock e R&B chiamato “The Alexander Review” dove suona le tastiere e canta. In questo progetto partecipano musicisti del calibro di Eddie “Guagua” Rivera, Ray Maldonado, Tom Malone e Barry Rogers, solo per nominarne alcuni. Questo disco non sarà molto apprezzato. Si dice che le critiche negative colpirono molto Markolino e contribuirono definitivamente al suo distacco dagli studi di registrazione.
Nel 1976 riappare brevemente negli studi solo per partecipare a progetti di due suoi amici. In “Latin Fever” di Andy Harlow arrangia e suona il piano in “Las Mujeres”. Ancora una volta il suo brano impressiona con un assolo in quello che è il miglior brano del disco. In “Los Salseros de Acero” di Frankie Dante e la Flamboyán, Dimond compie una scadente partecipazione suonando sintetizzatori, molto lontano da quelli che erano stati i suoi lavori precendenti.
A cominciare da quell’anno Markolino scompare dall’ambiente musicale per nove lunghi anni nei quali si allontana dagli studi di registrazione e dalla musica.
Nessuno fra i suoi colleghi e i suoi amici conosce le motivazioni di questo stop.
Nel 1985 si presenta senza preavviso e con un pessimo aspetto nella casa di Andy Harlow a Miami, il quale si era trasferito in quella città nel 1977.
Andy stava lavorando ad un progetto chiamato “Miami Sessions” insieme a suo fratello Larry. Markolino gli racconta che stava male, che viveva con una donna in un motel e che aveva bisogno di soldi. Andy Harlow gli da degli spartiti, gli presta un piccolo piano elettrico e gli chiede di arrangiargli il disco. Dimond ritorna con gli arrangiamenti, suona tutte le canzoni della registrazione ad eccezione di “Philadelphia Mambo” registrata da Larry Harlow, riceve i soldi e sparisce per sempre. Tre canzoni di questo disco rappresentano gli ultimi assoli di Markolino Dimond: “Decide tu”, “Nadie da Nada” e “Mortifica”. La luce del suo talento brilla, però la sua anima non è più lì. In alcune frasi si ascoltano citazioni di assoli fatti precedentemente, quasi come se sentisse che la sua fine era vicina.
Andy Harlow non seppe più nulla di lui, fino a quando, all’incirca un anno dopo, ricevette una telefonata dalla madre di Dimond che viveva ad Augusta in Georgia. Markolino era morto nell’area di San Francisco / Oakland, dove finalmente aveva rivisto suo padre cubano. Lì aveva trovato lavoro in un centro commerciale come venditore di pianoforti. Era riuscito a mettere un po’ di ordine nella sua vita, quando un giorno morì nel negozio a causa di una sifilide cerebrale che non gli era stata diagnosticata e che sicuramente era stata contratta già molto tempo prima.
Per Andy Harlow molte persone cercarono di aiutare Markolino nella sua vita: sua madre, i suoi amici, incluso anche Jerry Masucci. Però il destino di Dimond era già scritto. Mark Alexander Dimond morì prematuramente a 36 anni, come conseguenza della sua dipendenza dall’eroina, lontano dalla musica, con un talento che aveva sempre impressionato i suoi colleghi e con tantissimo ancora da dare. La sua musica vivrà per sempre.
(*) Secondo quanto riferito da Andy Harlow Markolino si presentò a casa sua a Miami nel 1985 quando lui stava preparando il disco “Miami Sessions”. Ci può essere qualche confusione con gli anni, perchè il disco vede la data del 1988. E’ probabile che sia stato registrato nel 1985 e pubblicato tre anni dopo.
Español
Mark Alexander Dimond, Markolino como lo bautizaron sus colegas de la época, nació en 1950. Era Norteamericano y vivía en el Lower East Side al Sur Este de la Gran Manzana con su madre y su hermana mayor.
Su Madre era trabajadora Social del New York City Welfare Department, y su hermana Estudiante Universitaria. Markolino siempre hablaba de su Padre. Decía que era un negro Cubano de apellido Dimond, pero ninguno de sus compañeros y amigos de la época lo conoció.
Mark estudió algo de Música siendo un niño, pero principalmente era Autodidacta. Podía leer música y escribir partituras. Sólo le tomaba escuchar un tema, o tocar el papel una vez y se lo aprendía para siempre. Pero desde adolescente le gustaban las drogas, principalmente la Heroína. Cuando se trataba de drogas, Markolino no podía controlarse. Esto cuenta Andy Harlow, uno de sus amigos desde que comenzaron a tocar juntos en el Sexteto de este en 1966, gracias a la gestión de un vecino y amigo de Markolino, Ismael Miranda.
Cuenta Andy Harlow que el estaba acompañando a su hermano Larry en un Club en Brooklyn donde este estaba tocando llamado el “3 en 1”, y salió del local para tomar un poco de aire cuando se le acerca este Chico pequeño, quien se presenta y le dice: “Escuché que está formando una banda…Yo soy cantante, toco las Tumbadoras, las Maracas y además escribo canciones…Y tengo un amigo en mi cuadra en el Lower East Side que toca el Piano” Este chico adolescente era Ismael Miranda y su amigo Pianista de la cuadra, Mark Dimond. Ismael tenía 17 años, Mark 16 y Andy Harlow unos 20. Ismael ayudó a Harlow a terminar de conformar la banda e incluso consiguió que tocaran su primer “Gig” en el JJ Club en la calle 80 con Broadway. Así comienza Markolino a desarrollar su talento profesionalmente. Algún tiempo después, Ismael se va con la Orquesta del Timbalero Joey Pastrana y consigue su primer gran éxito “Rumbón Melón”. Dimond pasa a ser el Pianista de la Orquesta de Willie Colón.
Para la época de su primera grabación importante, el disco “The Hustler” con la Orquesta de Colón en 1968, ya Markolino era un Pianista genial, y lo deja evidenciado en el tema que le da el nombre al disco (donde hace alarde de la independencia de sus manos) y en “Guajirón”, una guajira donde Markolno construye un montuno a contracorriente con el Bajo y además hace un solo, aún hoy clásico entre los Pianistas de Salsa. Pero además de ser un gran pianista, también es un adicto. Y toda la carga que eso implica viajaba con él: Irresponsabilidad,, Impuntualidad y problemas con el manejo del Dinero, entre otros.
Para el segundo disco de Colón, “Guisando / Doin’ a Job” de 1969, Markolino compone un tema agrio y oscuro por su sonoridad, pero paradójicamente lleno de ingenuidad. El tema “Te están Buscando”:
TE ESTAN BUSCANDO YA
LA POLICIA
TE LO DIJE MARKOLINO
QUE TUVIERAS MAS CUIDAO
LA JARA TE ANDA BUSCANDO
TU ESTAS GUISAO
SIEMPRE CON EL MISMO CUENTO
NUNCA QUIERES TRABAJAR
TE LO DIJE FUMANCHU’
ESCONDE EL PAPEL DE BAMBU’
Según su propia canción, a Markolino lo anda buscando la Policía (La Jara). Además es un Fumanchú, un fumón. Al final el verso menciona el papel de Bambú, o el “Bambu Rolling Paper” comunmente utilizado para envolver cigarrillos de Tabaco y Marihuana.
En esta época, la Orquesta de Willie Colón comienza a ser manejada por el conocido empresario musical y Manager de muchas orquestas de Salsa, Richie Bonilla. Para el siguiente disco, “Cosa Nuestra” de 1971, se producen cambios en la Orquesta. El Professor Joe Torres es el nuevo Pianista, Louie Romero se hace cargo del Timbal y José Mangual Jr del Bongó. Bonilla comentó en una entrevista a una revista que la primera vez que escuchó la Orquesta de Colón a petición de Héctor Lavoe, esta le gustó mucho, pero que estaba llena de drogadictos. “El gran Pianista Mark Dimond era un drogadicto” dijo Bonilla.
Markolino emprende entonces un proyecto propio, y ese mismo año 1971, graba un disco con su grupo, llamado Conjunto Sabor. Esta producción marcó el debut de un joven cantante nacido en Ponce llamado Angel Canales. El disco “Brujería” contiene ocho temas compuestos y arreglados por Dimond, y sin duda es de lo mejor de la Salsa dura de todos los tiempos. Pero la adicción de Markolino se interpone de nuevo y hace que sus propios compañeros decidan prescindir de su talento. El Conjunto continúa ahora bajo el liderazgo de Canales.
Por esas cosas de la industria, este disco es reeditado años después, cuando Canales ya gozaba de prestigio en el ambiente salsero por su particular estilo de cantar, y le cambian la carátula a “Angel Canales / Mas Sabor”, obviando por completo a Dimond de los créditos.
En el año 1972, Markolino trabaja de manera itinerante con la Orquesta Dicupé, tras la salida de su Pianista Luis Esquilín, tal como lo contó el bongocero de la mencionada orquesta, Mario Librán: “Markolino tocó mucho con nosotros pero era un problema porque siempre llegaba tarde. En esa época tocaron muchos, pero Markolino fue el que más tiempo se quedó”. Dimond no llega a participar en el segundo disco de la Dicupé de 1974.
Ese año ’74, Markolino es invitado para grabar el Piano en el primer disco como solista de Héctor Lavoe, “La Voz”, el cual vería la luz en 1975. El disco abre con “El Todopoderoso”, un tema lleno de vitalidad donde Dimond parece agradecer su talento a las alturas. Además en ese disco graba su solo mas popular entre los melómanos, el de “Rompe Saraguey”. También en 1974 participa en el primer disco como solista de Ismael Quintana, grabando un par de temas de los cuales se destaca “Mi Debilidad”, donde Dimond graba un solo imponente que, una vez más, describía su personal estilo de tocar el Piano. Este par de grabaciones con artistas de Fania nos hace pensar que esta es la época en la que Jerry Massucci y Johnny Pacheco alineaban a Markolino en la Fania All Stars, en algunas ocasiones en que Larry Harlow no estaba disponible, antes de la entrada del Maestro Papo Lucca como Pianista regular de la Orquesta.
El año 1975, sin duda, representó la cúspide en la carrera de Dimond. Ese año completa el proyecto más importante de su carrera. Primero porque sería el último disco de Salsa que grabaría con una Orquesta reunida y liderada por él. Segundo, por la química y explosiva combinación de músicos convocados: Todos latinos en la sección rítmica y todos Norteamericanos (a excepción de Reinaldo Jorge) en los metales. El resultado: una joya musical que está en el cénit de lo que es la Salsa como concepto musical: Latinos y Norteamericanos aportando ritmos y armonías para producir una expresión única e irrepetible. De este disco el tema “Por Qué Adoré”, compuesto por Tite Curet, se ha vuelto objeto de culto por parte de los melómanos.
Paradójicamente ese mismo año, Dimond emprende un proyecto personal de Rock y R&B llamado “The Alexander Review” donde toca los teclados y canta. En este proyecto participaron músicos de la talla de Eddie “Guagua” Rivera, Ray Maldonado, Tom Malone y Barry Rogers, solo por nombrar algunos. Este disco no fue bien recibido. Dicen que esta crítica negativa lo afectó mucho y contribuyó definitivamente a su distanciamiento de los estudios de grabación.
En 1976 reaparece brevemente en los estudios, solo para participar en proyectos de dos de sus amigos. En “Latin Fever” de Andy Harlow, arregla y toca el Piano en “Las Mujeres”. Nuevamente deslumbra con un solo en lo que es el mejor tema del disco. En “Los Salseros de Acero” de Frankie Dante y la Flamboyán, Dimond tiene una lamentable participación tocando Sintetizadores, muy distante de lo que habían sido sus trabajos anteriores.
A partir de ese año, Markolino se desvanece del ambiente musical. Nueve largos años se mantiene desaparecido, alejado de los estudios y de la Música. Ni sus colegas, ni sus amigos más cercanos conocían de su paradero.
Es en 1985(*) cuando se presenta sin aviso y con muy mal aspecto en la casa de Andy Harlow en Miami, quien se había mudado a esa ciudad en 1977. Andy estaba trabajando en un proyecto llamado “Miami Sessions” junto a su hermano Larry. Markolino le cuenta que estaba quebrado, viviendo con una mujer en un Motel y que necesitaba dinero. Andy Harlow le da los papeles, le presta un pequeño Piano Eléctrico y le pide que le haga los arreglos del disco. Dimond regresa con los arreglos, toca todos los temas en la grabación a excepción de “Philadelphia Mambo” grabado por Larry Harlow, cobra el dinero y se marcha para siempre. Tres temas de ese disco registran los solos de despedida de la carrera de Markolino: “Decide tu”, “Nadie da Nada” y “Mortifica”. La luz de su talento brilla, pero el alma ya no está allí. En algunas frases se oyen citas a solos anteriores, como si sintiera que el final estaba cerca.
Andy Harlow no supo mas de él, hasta que aproximadamente un año después, recibe una llamada de la madre de Dimond, ahora retirada y viviendo en Augusta, Georgia. Markolino había muerto en el área de San Francisco / Oakland, donde finalmente se había reencontrado con su Padre Cubano. Consiguió un trabajo en un Centro Comercial, en una tienda de Pianos como Vendedor. Había logrado componer un poco su vida, pero un día colapsó en la tienda a causa de una Sífilis cerebral no diagnosticada que, seguramente, estaría padeciendo durante años.
Según Andy Harlow, mucha gente trató de ayudar a Markolino en su Vida: Su Madre, sus amigos. Incluso Jerry Massucci. Pero el destino de Dimond ya estaba escrito. Mark Alexander Dimond murió prematuramente a los 36 años, como consecuencia de su adicción a la Heroína. Alejado de la Música y con un talento que siempre impresionó a sus propios colegas, y que tenía muchísimo más que dar. Su Música, vivirá por siempre.
(*) De acuerdo a lo relatado por Andy Harlow, Markolino se presentó en su casa en Miami en 1985 cuando el preparaba el disco Miami Sessions. Puede haber alguna confusión con los años, porque el disco en referencia tiene fecha 1988. Es probable que se haya grabado en 1985 y lanzado al mercado tres años después.
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Un gran talento Musical que se perdió en el Mundo de la Droga por falta de voluntad, y por no contar con apoyo familiar, Ojala esto sea ejemplo y espejo para aquellos talentos musicales que están surgiendo.
Jose Suarez Nuñez Cartagena, Bolívar-Colombia