La scultura, realizzata da Alwin Rivera, meglio conosciuto come “Ríomonte”, è stata inaugurata ieri, 31 Maggio 2008, al cospetto del sindaco del Municipio Jorge Santini, delle autorità e di molti artisti che al termine della commemorazione hanno dato vita ad un concerto.
Fra le orchestre che si sono esibite c’erano l’orchestra Sabor di Puerto Rico di Sammy García; la Big Band di Humberto Ramírez; La Sonora Ponceña e Andy Montañez.
Ernesto Antonio Puente, vero nome dell’artista, è considerato uno dei più grandi musicisti della storia per le sue incursioni nel jazz, mambo, chachachá, pachanga, guaguancó e la salsa.
Nato da genitori portoricani il 23 aprile del 1923 ad Harlem (New York), trascorse i suoi primi due anni di vita a Portorico ma il resto della sua infanzia lo passò nel quartiere dello Spanish Harlem nel Barrio di New York, che era abitato prevalentemente da portoricani.
A 15 anni ha la sua prima opportunità per entrare nel mondo della musica grazie al gruppo Estrellas del Futuro e un anno più tardi entra a far parte come strumentista della Unión Local de Músicos di New Jersey.
Segue l’esperienza nell’orchestra di José Curbelo, quindi nel gruppo di Stork Club, e subito dopo con il pianista cubano Anselmo Sacassas, a Chicago.
A 18 anni, Tito Puente registra la sua prima produzione insieme all’orchestra Suave Swing, con canzoni come “Los hijos de Buda”, “Yumba”, “La conga” e “Cachita”.
Dopo il lancio del disco viene reclutato nella Marina degli Stati Uniti dove entra a far parte della banda militare come saxofonista e percussionista.
Nel 1946 registra insieme ad altri musicisti “Los reyes del mambo” e un anno dopo debutta come direttore musicale dell’orchestra di Pupi Campo, oltre a suonare come percussionista in una banda brasiliana che dirigeva Fernando Álvarez.
Nel 1949 forma la sua prima orchestra nella quale diventerà rapidamente una stella di grandezza mondiale e si guadagna la fama di “Rey del mambo” e “Rey del Timbal”.
Il suo primo successo lo ottiene con la canzone “Abaniquito” che registra nel 1949. Negli anni sessanta ottiene grandi successi come la mitica “Oye como va”, che registra nel 1963 e che viene resa ancor più famosa negli anni settanta dal chitarrista messicano Carlos Santana.
Oye como va vers.Tito Puente
Oye como va vers.Carlos Santana
Sempre negli anni sessanta iniziano le collaborazioni con altre due stelle della musica latina come Celia Cruz e La Lupe.
Nella sua lunga carriera Tito Puente registrerà più di 100 dischi, viaggiando per tutto il mondo, dal Giappone a Portorico e ricevendo tantissimi premi fra i quali ricordiamo la chiave d’oro della città di New York e ben cinque premi Grammy.
Un mese prima della sua morte, avvenuta il primo giugno del 2000, realizza uno dei suoi più grandi sogni, ovvero quello di suonare insieme all’orchestra Sinfónica di Portorico nel Centro di Bellas Artes di San Juan.
Fonte Ag.Efe
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