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Serato senza Serata: ma che cos'è un "Dj Professionista"?
Claude:
La maggior parte dei Dj di Salsa che conosco sono dei "dopolavoristi", ossia hanno la loro - rispettabile anch'essa - "Professione" in ufficio, in studio, in officina, in ditta, in fabbrica, in negozio, e alla sera si trasformano in Diggei, per soddisfare la loro Passione (sì, esatto, ho detto Pppppp-àssiòooooneeee) e - perché no - mettere a frutto la loro Collezione.
Una minor parte invece ha scelto l'attività del Dj di Salsa come Professione principale, a mio parere un po' testimoni di un tempo passato, quando per diventare Dj dovevi avere due cose: i dischi (perché si compravano) e il tempo/esperienza (necessario per comprare i medesimi).
Come distinguerli?
E' sufficiente baccaiare a ogni pie' sospinto "Io sono un professionista, io sono un professionista, io sono un professionista etc etc"?
Ovviamente no, soprattutto in questo genere musicale che non rende certo come la musica discodance.
Io credo che il vero Dj Professionista di Salsa, al di là della maggiore attenzione che mostra di avere verso il suo mestiere, lo distingui dal fatto che o fa SEI serate a settimana, oppure si chiama Henry Knowles.
In alternativa all'essere Henry Knowles, se ha meno di SEI serate settimanali, dovrebbe integrare con diverse attività collaterali, tipo:
- essere un insegnante di ballo
- organizzare serate (=PR)
- organizzare congressi (veri, non farlocchi)
- organizzare attività lucrative (e quindi non di certo i concerti)
- essere Musicista
- produrre Musicisti
- possedere una radio affermata che da anni produca ricavi pubblicitari
- oppure attività anche Off Topic da effettuare in libertà nel pomeriggio (venditore, web-designer, grafico, etc).
Date queste premesse, uno che si svegliasse negli anni 2000 (epoca in cui i Pirati iniziarono a fare i Dj) e si proclamasse "professionista" senza mai aver costruito una serata continuativa, per me lascia il tempo che trova e dimostra di essersi svegliato tardi.
Vogliamo parlare di modulo dei redditi?
Non credo che vengano molto "certificati" i redditi della salsa... o almeno così mi raccontano molti operatori (quindi non solo i Dj).
E allora secondo me, alla fine siamo tutti degli Appassionati, tranne pochi, rari Professionisti, che sono tutti dei Veterani.
O no?
ponzio:
... Dipende dal significato che si vuole dare al termine "professionista" ...
il termine "professionista" nei discorsi di tuttii giorni può assumere significati diversi:
a) persona che svolte questa attività con capacità / qualità di livello professionale .... ovvero con qualità e tanta capacità e cognizione di causa
b) persona che "mangia" con questa attività
AlbertoG:
Sarebbe più semplice rispondere se si capisse dove si vuole andare a parare, in mancanza mi devo affidare al (mitico) Devoto (Oli): "Professionalità: il carattere professionale di un'attività economica; la capacità di svolgere la propria attività con competenza ed efficienza".
Quindi si parla di:
* un'attività economica (quindi deve produrre reddito e di norma il reddito va valutato almeno su scala annuale).
* competenza (dovrebbe quindi avere le capacità richieste da questa professione)
* efficienza (direi capacità di raggiungere i risultati richiesti).
Attività economica. Quì è il punto più difficile. Secondo alcune teorie si dovrebbe prendere in esame il sacrificio percepito dal "lavoro" e il benessere ricevuto dal denaro. Io credo si tratti di valutare costi e ricavi, e alla fine dell'anno, credo che il guadagno netto** medio di una serata, non possa essere al di sotto dei 120/150 euro. Il che significa essere pagati circa 30€/40€ ora. Quindi, secondo il Devoto Oli, chi manca di questo attributo, magari perchè lo fa per passione, non può considerarsi professionista. Questo non significa che non possa essere più bravo di molti altri professionisti. Andrebbe aperto però discorso particolare sugli effetti nel medio lungo, che possono avere gli appassionati che lavorano a "cassetti" ridicoli. In realtà credo che questi ultimi danneggino tutto l'ambiente.
Competenza. Credo che si tratti di avere nozioni tecniche di base, sia sulle attrezzature, sia su come le stesse funzionino e quali siano i principi di base su cui basano il loro funzionamento (ad esempio, quanti dj sanno che il suono si misura in Db e non in watt assorbiti?). In più vi è la parte vera del Djing, le varie tecniche di mixaggio, di un eventuale utilizzo del microfono.
Efficienza. Fondamentalmente il risultato richiesto è far divertire più gente. Tenere la pista il più possibile. Le due cose potrebbero essere in antitesi in alcune situazioni, quindi si tratta di mixarle insieme. Una cosa altrettanto fondamentale, credo sia la capacità di rinunciare in alcuni casi ai propri gusti, a favore di quelli della pista.
** guadagno netto si devono considerare tutti i costi, ma proprio tutti. Dai dischi, all'usura dell'auto, al costo di un'assicurazione Kasco in caso di incidente (visto che si usa la propria auto per andare al locale), all'assicurazione sui rischi professionali (cosa che molti non prendono nemmeno in considerazione), da una tutela legale, all'ammortamento delle attrezzature personali e chi più ne ha, più ne metta.
Questo è il mio punto di vista.
dodicix:
Per i non addetti ai lavori, bisognerà chiarire cosa significhi SERATO... :coolsmiley:
LaChica:
--- Citazione da: Claude - Ottobre 18, 2011, 11:20:19 pm ---- organizzare attività lucrative (e quindi non di certo i concerti)
--- Termina citazione ---
I concerti sìììììììì!!!!!
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