Autore Topic: E se il futuro fosse la clave?  (Letto 11428 volte)

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Offline gmonthy

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Re: E se il futuro fosse la clave?
« Risposta #45 il: Dicembre 14, 2006, 04:11:19 pm »
anch'io ho capito benissimo quello che vuol dire Tato....ma non mi oso in spagnolo a fare traduzioni...no problems per inglese e francese....ma nello spagnolo proprio non sono "skillato":sad: :sad: :sad:

Offline Daikil

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Re: E se il futuro fosse la clave?
« Risposta #46 il: Dicembre 14, 2006, 09:16:13 pm »
Io penso che la musica sia un linguaggio sonoro ed il ballo un linguaggio visivo. Tutti i linguaggi sono CONVENZIONI. Il modo in cui il ballerino cerca di far interagire i due linguaggi (quando ci prova) è l'interpretazione; se l'interpretazione viene in qualche modo canonizzata ed insegnata da un maestro diventa uno stile, cioè un nuovo linguaggio ottenuto dai primi due, e diventa anch'esso una CONVENZIONE.
Una discussione su qualsiasi stile, a mio avviso, deve partire dal presupposto che, proprio in quanto convenzione, è frutto di un'elaborazione di una o più persone che rappresentano solo loro stesse: nessun assolutismo è possibile, ognuno, in base alla propria cultura e sensibilità, recepisce questo o quello stile e lo fa suo. Non c'è un modo giusto o uno sbagliato di compiere questa ricerca, l'importante è che si faccia e che poi ci si confronti con tutti gli altri percorsi senza pregiudizio o faziosità. A me vengono in mente tantissimi ballerini di stili completamente diversi e tutti, ai miei occhi, meravigliosi per diversi aspetti, così come può capitare che ci siano tanti interpreti della stessa canzone tutti indimenticabili per ragioni diverse.

Insomma a me possono piacere tutti gli stili, basta che siano frutto di un percorso che parta dalla Musica...
Daikil
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Offline Daikil

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Re: E se il futuro fosse la clave?
« Risposta #47 il: Dicembre 14, 2006, 09:52:51 pm »
OT: A proposito di Clave... nel discorso mancava la clave di rumba... in questo caso di Guaguanco... beccatevi 'sti ragazzi a la Havana... mamma mia :shocked:

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Daikil
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Offline carlito

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Re: E se il futuro fosse la clave?
« Risposta #48 il: Dicembre 15, 2006, 09:30:02 am »
Dany, tutto il tuo discorso non fa una piega... è sacrosanto! e lo condivido a pieno!!!
Ma lasciamo da parte quello che abbiamo visto sabato e chi lo eseguiva....
Con il 3D si chiede se il futuro può essere o meno la "clave"....
La clave non va considerata solo come due bastoncini di legno che picchiano su una serie di tempi, ma come "figura ritmica" (una "sequenza di colpi che si susseguono regolarmente", a prescindere dall'12345678... questo è importante)...
e sopratutto a prescindere dallo stile del ballo proposto...
Per questo scrivo che non è corretto parlare di uno stile del ballo se vogliamo affrontare riferimenti musicali non numerici nel muovere i nostri passi... è riduttivo ...può valere per tutti o per nessuno!
Noi pensiamo sempre da maestri e da allievi e come far recepire e recepire certe cose che non siamo abituati a fare... E' verissimo che il ballo, trasformandosi in una forma scolastica, ha bisogno per forza di regole, ma anche semplicemente dettate dal fatto che per esigenze di spazio, ad esempio, tutti devono muoversi nelle stesse direzioni per capire i movimenti e per vedere cosa fa chi insegna... Oppure da numeri che scandiscono sempre e perfettamente ogni passo... Puoi pure essere il SIGNORE della salsa, ma se l'allievo non capisce sti passi, da te non viene più...
E' l'esperienza, legata alla pratica, che crea la regola.
Ma dove il fenomeno nasce spontaneamente, chi dice cosa è giusto o come è giusto fare certe cose?
La risposta è sicuramente... Nessuno!
E allora come ci muoviamo su sta musica?
Il COME farli i passi (stile) non mi frega niente... è QUANDO che importa...
a caso? si, potrebbe anche... o contando? ma contando cosa se non so dove corrispondono i numeri?
allora, ad esempio, posso prendere come riferimento dei colpi che sento, a prescindere ribadisco dal tempo...
I musicisti suonano tutti in 4/4, ma la salsa, e in genere tutta la musica caraibica, ha al suo interno questa clave che lega 2 battute da 4/4... se questa suona e mi muovo su di essa ho risolto il problema delle 2 quartine.. se non suona può nascere il problema, ma nel connubio di tutti gli strumenti, la direzione della clave viene sempre e ribadisco sempre rispettata, cioè se il brano è strutturato su una clave 2/3, tutti suoneranno contemporaneamente nel primo quarto la loro parte di figura ritmica tipica della parte 2 di clave, e nella seconda quartina, quella tipica della parte 3 di clave... anche il sonero canterà scandendo la parte 3 da quella 2, (anche se è uno dei principali responsabili, della squadratura musicale  :evil: !!!) ma ci vuole esperienza per capire tutto questo... e sopratutto è complessissimo il discorso che da fare in forma scritta, senza esempi musicali crea solo ancora più confusione... e chiedo scusa a tutti se così fosse.
Ma posso dire CLAVE o posso anche dire altri riferimenti di colpi...
Tutti sanno che il tumbao di una conga da i suoi accenti principali al 2 (slap- PA') e al 4e (TU-TUM), perchè i maestri ce l'hanno insegnato... (ottimo riferimento per chi balla il "2")
ma se io non sapessi su che conti cadono? chissenefrega di nuovo!! non posso distinguere una quartina dall'altra perchè sono perfettamente uguali, ma se a me non interessano i numeri, a chi importa se è 2 o se è 6 il colpo sul quale muovo il mio passo? la cosa buffa è che se suona una sola conga e non sapessi su quali colpi sono il 2 e il 6 (e qui farei una scommessa con chiunque  :evil:) TUTTI PARTITEBBERO SUL TU-TUM...perchè è il più udibile, il più forte... ma fatalità vuole che è il 4!!!
Quindi, cercare di ballare su una figura ritmica come la clave (ma senza crearsela mentalmente come giustamente dice Tato), ma imparando ad ascoltarla, pur con non poche difficoltà, può semplificare tanti problemi che a volte la musica ci dà... a prescindere dallo stile del ballo, da chi lo insegna, da chi lo interpreta.
E' solo una corrente di pensiero...
Il filo del del discorso clave o meno, per me, è questo...
Non voglio pensare a chi o a cosa...
solo ad un modo diverso di ascoltare la musica, cancellando totalmente i numeri...
Legato allo stile, poi, in forma professionale, potrà dare benefici o meno...
fine delle trasmissioni  :grin: :grin: :grin:
 
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Offline gmonthy

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Re: E se il futuro fosse la clave?
« Risposta #49 il: Dicembre 15, 2006, 11:37:46 am »
Non voglio pensare a chi o a cosa...
solo ad un modo diverso di ascoltare la musica, cancellando totalmente i numeri...


questo è molto importante :afro:...e ritengo sia un'ottima sintesti di quanto fin qui discusso :coolsmiley:

Offline Cocolo

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Re: E se il futuro fosse la clave?
« Risposta #50 il: Dicembre 15, 2006, 06:26:27 pm »
Kokobalé  :cool:

Con cuidado Carlito con su interpretacion de lo que tu piensas sobre lo que yo he dicho. Ti dices que en cuanto a la clave hay que "crearsela mentalmente como giustamente dice Tato". Podria ser que estas imaginando otra cosa que yo no he dicho.

Lo que yo dije fue que aunque tu logras crear la clave en la mente, y el ejemplo es bailando sin musica ... como quiera tu paso de baile no tiene clave. El ritmo de tu baile no produce clave. La clave noviene al caso. Tampoco debemos caer en la trampa de pensar que si hacemos lo mismo con musica que milagrosamente ahora estamos en clave. Nada que ver. Con o sin musica, aun imaginando la clave en la mente ... no tiene nada que ver con el ritmo de las pisadas del baile.  :afro:   Eso fue lo que yo dije.

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Offline carlito

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Re: E se il futuro fosse la clave?
« Risposta #51 il: Dicembre 16, 2006, 12:24:18 am »
No Cocolo...
¡Exactamente he escrito el contrario!
En italiano "senza" es "sin"...
he escrito : "Sin crear la clave mentalmente como justamente Tato dice!"  :afro:

Que problema no poder compartir el mismo idioma!  :undecided:
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Offline Cocolo

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Re: E se il futuro fosse la clave?
« Risposta #52 il: Dicembre 16, 2006, 01:41:07 am »
Dinga y Mandinga  :cool:

Exactamente !!!!

No se puede inventar !!!

La clave es especifica !!! Funciona a base de reglar antiguas scientificas musicales. No se puede aplicarla a gusto y cambiarla segun sus necesidades personales como lo han hechos los nuevos "academicos" boricuas de hoy. Como dijo el veterano conguero boricua Papo Pepin (entre otros) hace mucho tiempo ya que eso de "bailar en clave" es un disparate !!!

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Offline gmonthy

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Re: E se il futuro fosse la clave?
« Risposta #53 il: Dicembre 16, 2006, 03:10:34 am »
ragazzi come si diceva questa sera con carissimi amici...io penso che a priori non ci siano modi giusti o sbagliati per interpretare il ballo....il tutto nasce da COME si ascolta la musica, da COSA si decide di seguire e CHE interpretazione dare al proprio ballo...

Offline valentina

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Re: E se il futuro fosse la clave?
« Risposta #54 il: Dicembre 16, 2006, 11:19:15 am »
interessante.....
confrontola alla musica europea la musica  latina secondo me si sviluppa su due vie parallele una è la velodia che è molto simile a quela europea e l'altra è la ritmica basata apunto seulle percussioni di stampo africano.....sepsso la fatica di troare i tempo forte deriva dalfatto ceh l'ncastro marca i tempi forti delle percusioni sui tempi deboli della musica cioe il, 2 il4,il6 e l'8.
Beh sinceramente a me nno piace contare in maniera così schematica anche de possiamo dire che la musica è precisa come la matematica....Conoscere la clave è importate sia per chi balla sul  contrattempo,che per chi balla sul break o per chi balla a tempo perchè anche se a volte sembra che nn suoni questa figura è la base di tutto e magari è solo masvherata da ritmi che sono apparentemente differenti ma che non sono altre che variazioni di questa cellula musicale,

Offline carlito

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Re: E se il futuro fosse la clave?
« Risposta #55 il: Dicembre 16, 2006, 11:32:47 am »
 :afro: brava... bella sintesi!  :afro:
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Offline CafèCaribe

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Re: E se il futuro fosse la clave?
« Risposta #56 il: Dicembre 16, 2006, 04:50:10 pm »
Io penso che la musica sia un linguaggio sonoro ed il ballo un linguaggio visivo. Tutti i linguaggi sono CONVENZIONI. Il modo in cui il ballerino cerca di far interagire i due linguaggi (quando ci prova) è l'interpretazione; se l'interpretazione viene in qualche modo canonizzata ed insegnata da un maestro diventa uno stile, cioè un nuovo linguaggio ottenuto dai primi due, e diventa anch'esso una CONVENZIONE.
Una discussione su qualsiasi stile, a mio avviso, deve partire dal presupposto che, proprio in quanto convenzione, è frutto di un'elaborazione di una o più persone che rappresentano solo loro stesse: nessun assolutismo è possibile, ognuno, in base alla propria cultura e sensibilità, recepisce questo o quello stile e lo fa suo. Non c'è un modo giusto o uno sbagliato di compiere questa ricerca, l'importante è che si faccia e che poi ci si confronti con tutti gli altri percorsi senza pregiudizio o faziosità. A me vengono in mente tantissimi ballerini di stili completamente diversi e tutti, ai miei occhi, meravigliosi per diversi aspetti, così come può capitare che ci siano tanti interpreti della stessa canzone tutti indimenticabili per ragioni diverse.

Insomma a me possono piacere tutti gli stili, basta che siano frutto di un percorso che parta dalla Musica...

Non avrei saputo dirlo meglio!  :afro:
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