Ora la SIAE non legalizza nulla,quando tu richiedi i bollini firmi un contratto che ti porta dritto in tribunale in caso i cd non siano legali e se un autore fa una denuncia in Italia chi li ha imbollinati passa dei guai seri.
Ovviamente poi il ditributore denuncerà a sua volta il produttore (fasullo e irrintracciabile) e il processo andrà avanti per secoli...
ECCO, CHE SIA CHIARO!!!!
Sapete, certe cose non sono chiare...
Un po' come la sperimentazione degli MP3; una volta io e un venditore di dischi abbiam dovuto spiegare a un dj che se scaricava MP3 da un peer to peer, non è che poi li regolarizzava chiedendo la licenza AssoDeejay alla Siae
E anche qui, leggere certe imprecisioni diffondono il pensiero "ognuno possa fare quel che vuole".
Non è cosi, che sia chiaro; ci sono leggi (trascurate, snobbate, inapplicate) ma ci sono.
Detto questo, ribadisco: se certi CD rimanessero nei canali underground, non mi curerei piu di tanto.
Quello che mi spaventa, è l'escalation di perdita di valore dei patrimoni dei vari Collezionisti (e il lucro cessante per quei pochi autori ancora viventi) derivante DAL LUCRO ILLEGALE DI POCHI.
Voi lo capite che se Benny Vargas voleva produrre il suo vinile su CD, adesso NON LO PUO FARE PIU???
Un conto sono i vinili che diventano CD
per volere degli autori; quella sì che sarebbe una buona ragione per svalutare una (piccola) parte del proprio patrimonio vinilico.
Proprio come è successo per Joe Acosta qualche anno fa.