Autore Topic: La morale è sempre quella....  (Letto 715 volte)

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Offline Claude

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La morale è sempre quella....
« il: Agosto 25, 2009, 02:03:12 pm »

DOWNLOAD WILL NEVER DIE!!!

Ma quando cavolo la capiranno???


http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/tecnologia/p2p/pirate-declino/pirate-declino.html?ref=hpspr1


Il declino della Baia dei pirati; spento il baluardo del p2p.

Il provider ha disconnesso il popolare sito di scambio illegale di file.

Ordine di un giudice di Stoccolma che ha aperto un'inchiesta sull'acquisizione da parte di un'azienda svedese.

Ma c'è già in rete un sito clone: BtArena.net


di ALESSANDRO LONGO

Tutto lascia pensare che Pirate Bay vada ormai verso la fine. Il sito simbolo del peer to peer, e uno dei principali mezzi con cui gli utenti trovavano musica e film pirata via internet, da qualche ora è spento. E' quindi irraggiungibile in tutto il mondo. E' il frutto di un ordine di un giudice svedese: ha chiesto al principale provider di Pirate Bay (Black Internet) di disconnetterlo da internet: con la minaccia di una multa di 70 mila dollari, se il provider si fosse rifiutato. E' insomma come se il provider, che reggeva il filo che collegava Pirate Bay a internet, l'avesse dovuto
recidere di netto.

Pirate Bay, com'è nel suo stile, non si arrende: ha contattato un altro fornitore, per sostituire Black Internet, e assicura di poter tornare on line in giornata e totalmente funzionante già da domani. Promessa che non è detto possa essere mantenuta, ma anche se lo fosse non sono finiti qui i guai del portale. Va avanti il processo intrapreso dall'industria discografica (perso da Pirate Bay in primo grado), a cui si è sommato quello che nasce da una denuncia delle major di Hollywood, sempre per il reato di violazione del copyright.

Altre grane vengono dall'acquisizione, adesso a rischio. Un'azienda svedese, Global Gaming Factory, infatti aveva annunciato l'acquisto di Pirate Bay, ma adesso si moltiplicano le voci secondo cui non avrebbe una sufficiente copertura finanziaria. Dei 5,5 milioni di euro promessi per l'acquisto, ne avrebbe solo tre. Sono numerose le aziende svedesi che accusano Global Gaming Factory di insolvenza, per prestiti concessi. A completare il quadro di declino, qualche giorno fa il chairman di Global Gaming Factory si è dimesso.

Ma anche se alla fine Pirate Bay venisse acquistato, comunque si trasformerebbe in un sito molto diverso, certo non più baluardo del peer to peer illegale e senza limiti. Global Gaming Factory ha già annunciato, infatti, che lo renderà legale e a pagamento.

Certo è che gli utenti stanno già correndo ai ripari, al grido di "scarica una copia di Pirate Bay prima che scompaia". Un utente anonimo si è infatti procurato l'archivio, cioè quello che permette agli utenti di Pirate Bay di trovare i file che cercano, e l'ha messo su internet. Chiunque adesso può scaricare l'archivio e fare un sito clone di Pirate Bay. Cosa che è già avvenuta: su BtArena.net.

Continua insomma l'eterna caccia tra guardie e ladri per la pirateria su internet. Trova conferma un vecchio principio: anche se i fornitori di siti o servizi peer to peer finiscono nei guai e devono chiudere bottega, gli utenti trovano sempre nuovi modi per continuare a scaricare in barba a ogni copyright. I simboli del peer to peer possono morire. Ma la sua sostanza resta intatta.