Autore Topic: COLPO DI SCENA!!! Condannati i gestori di PirateBay... ma di cosa si illudono?  (Letto 1064 volte)

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Offline Claude

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Download will never die, anyway.

Non è un'incitazione, bensi una constatazione.

Intanto, vediamo cosa succederà nei successivi gradi di giudizio...

http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/tecnologia/p2p/sentenza-pirate/sentenza-pirate.html

Svezia, condannata Pirate Bay
un anno ai quattro responsabili
La sentenza nei confronti di uno dei maggiori siti di scambio di file via internet al mondo emessa da un tribunale di Stoccolma. Colpevole di complicità nella violazione di diritti d'autore


STOCCOLMA - Quattro responsabili di Pirate Bay, uno dei maggiori siti di scambio di file via internet al mondo, sono stati condannati stamani a un anno di prigione per complicità nella violazione di diritti d'autore. Lo ha reso noto un tribunale di Stoccolma. I quattro sono Fredrik Neij, 30 anni, Gottfrid Svartholm, 24 anni, Peter Sunde, 30 anni, il fondatore di Pirate Bay, e Carl Lundström, 48 anni, accusato di aver investito dei fondi nelle attività del sito.

Il tribunale - accogliendo la richiesta dell'accusa, pronunciata il 2 marzo scorso - ha condannato il sito a versare 30 milioni di corone (2,7 milioni di euro) di danni e interessi all'industria del disco, del cinema e dei videogiochi. I colossi dell'entertainment, dalla Sony alla Warner Bros, avevano chiesto 117 milioni di corone (106 milioni di euro) di risarcimento e interessi per le perdite causate dalle decine di milioni di download illegali tramite il sito.

I quattro, che fino all'ultimo hanno negato ogni addebito, avevano fatto sapere di voler ricorrere in appello in caso di condanna in primo grado. La Corte ha motivato la sentenza affermando che i condannati "sono a conoscenza che sul sito venga scambiato materiale protetto da copyright". La pena di un anno di carcere è quindi giustificata "dall'estesa accessibilità" del portale e "dal fatto che l'operazione sia stata condotta in modo organizzato per scopi commerciali". Il sito ha infatti raggiunto i 22 milioni di utenti in tutto il mondo.

In Italia thepiratebay.org era stato bloccato per alcuni giorni nell'estate del 2008 da un provvedimento del gip del Tribunale di Bergamo. La censura era stata però revocata dal Tribunale del Riesame che accettò il ricorso della società. A oggi il sito risulta ancora attivo. "Il tribunale di Stoccolma sembra aver accolto in pieno le prove, tra le quali anche i dati sui danni provocati da Pirate Bay a produttori ed artisti italiani, dando un efficace segnale che l'illegalità non è tollerata", commenta Enzo Mazza, presidente della Fimi, la Federazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende discografiche italiane.

The Pirate Bay, pur non detenendo direttamente i file protetti da diritto d'autore, mette in collegamento gli utenti attraverso la popolare tecnologia dei BitTorrent che consente di scambiarsi i file.

Il processo che si è concluso oggi - e che è durato tre settimane - è considerato come uno dei più importanti nella battaglia che da anni contrappone l'industria dell'intrattenimento culturale alla pirateria.

Offline dodicix

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Re: Condannati i gestori di PirateBay... ma di cosa si illudono?
« Risposta #1 il: Aprile 17, 2009, 03:24:38 pm »
La gente si sposterà da BitTorrent ad altri sistemi di scambio files, e questo aumenterà le "sorgenti" a disposizione in questi altri sistemi, consentendo di scaricare più di prima, e pure più velocemente.  :coolsmiley:
Non credo quindi che abbiano risolto il loro problema di perdita di introiti,  :coolsmiley: oltretutto incassando soolo un centesimo di quello che era la loro richiesta danni.  :huh:
E non penso nemmeno che metteranno paura agli "scaricatori" rimanenti, visto che seppur "ne abbiano colpito uno per educarne cento", ce ne sono molti milioni che manco conoscono la notizia riportata da Claude... e che continueranno comunque a pensare che "tanto non toccherà mai a me", oppure "non sono mica un amministratore di siti"... :coolsmiley:
Davvero, non riesco a capire come possano contare di vincere questo tipo di guerra.  :shocked:
Cerchi i Titoli, gli Esecutori o le durate di brani di Musica Latina, magari divisi per Genere?
Forse posso aiutarti; guarda qui:   http://dodicix.altervista.org/

Offline Claude

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Pirate Bay non si arrende
"Rifare il processo da capo"
 
Un avvocato dei titolari del portale internet: c'è conflitto di interessi
 
STOCCOLMA
Uno degli avvocati dei titolari del portale internet svedese Pirate Bay chiede di rifare il processo da capo, dopo che da indiscrezioni di stampa sono emersi potenziali conflitti di interessi a carico del giudice che li ha condannati. Lo scorso 17 aprile un tribunale di Stoccolma ha comminato un anno di carcere più un maxi risarcimento danni ai quattro titolari del portale. Ma nelle ultime ore una radio svedese ha riferito che il giudice Tomas Norstrom è membro di una associazione svedese per la tutela del copyright, associazione di cui peraltro fanno parte anche due persone che nel corso del processo rappresentavano gli interessi di imprese dell’intrattenimento.

Il sito "processato" che era diventato un sorta di simbolo di un movimento di reazione degli internauti alle politiche di contrasto a quelle attività che case cinematografiche, discografiche e produttori di software accusano di ’piraterià, e di violazione del copyright. Non ha dubbi a gridare al conflitto di interessi l’avvocato di uno dei titolari di Pirate Bay, Peter Althin - che rappresenta Peter Sunde, uno dei tre amministratore del sito internet - aggiungendo che chiederà di rifare il processo. Pirate Bay è un portale consultato da oltre 20 milioni di utenti che mette a disposizione informazioni per reperire e scaricare contenuti sfruttando i sistemi di condivisione di file - Peer to Peer o P2P, in inglese - del tipo «bittorrent». Era diventato il nemico numero uno per le industrie dei media, dopo precedenti successi giudiziari nei confronti di siti come Kazaa e Grokster.

La vicenda giudiziaria ha segnato un nuovo colpo in Svezia per gli internauti che utilizzano sistemi di condivisione di file, per scaricare programmi e contenuti. A fine marzo sempre in Svezia le autorità avevano già varato una dura stretta normativa su questo settore, con una legge che rende più facile alla magistratura costringere le società che forniscono i servizi di collegamento - gli Internet Services Providers - a fornire i dati informatici (gli indirizzi IP) degli utenti sospettati di violazione delle normative sul diritto di autore. Riforma che secondo i dati preliminari ha provocato un crollo di oltre il 40 per cento sui volumi di traffico internet.




http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=6092&ID_sezione=38&sezione=News