Autore Topic: Download will never die: ennesima vittoria degli utenti peer to peer  (Letto 909 volte)

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Offline Claude

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Ma quando la smetteranno di ostacolare una cosa che non verrà mai fermata da NESSUNO???

- Intanto son contento per questa povera donna, che ha rischiato di pagare una multa di oltre 200mila dollari (9mila dollari per ogni file condiviso...)

- Sempre in questo periodo, altra sconfitta per gli ILLUSI, dopo la riapertura di ThePirateBay.Org, che era stato oscurato da Telecom e tutti gli altri provider italiani dopo una inutile ordinanza di un giudice italiano.

- Dulcis in fundo, l'Europa rigetta le intenzioni vessatorie che la Francia vorrebbe applicare in merito.

http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/scienza_e_tecnologia/musica-digitale/sconfitta-major/sconfitta-major.html

Tutto da rifare per le case discografiche: Jammie Thomas,
era stata sanzionata di 222mila dollari per violazione copyright
P2p, disoccupata batte le major
non dovrà pagare la supermulta
Un giudice del Minnesota dà ragione alla donna
"Bisogna dimostrare che lo scambio sia avvenuto"

di ALESSANDRO LONGO

 I DISCOGRAFICI americani hanno perso la causa più importante per la lotta al peer to peer e adesso per loro è tutto da rifare: Jammie Thomas, 30enne disoccupata che era stata condannata a pagare 222 mila dollari per violazione del copyright, non dovrà più farlo. L'ha deciso Michael Davis, giudice distrettuale del Minnesota, dov'è stato dibattuto il caso.

Alla base della sentenza, un motivo che fa crollare il castello costruito finora per la lotta al peer to peer pirata: "Rendere disponibile" ("making available") un file su rete peer to peer - sostiene il giudice- non significa che quel file sia stato in effetti scaricato da altri e che quindi sia stato distribuito. È un reato distribuire il file protetto da copyright, non il semplice metterlo in condivisione (l'intenzione di reato non è perseguibile).

Tutto quanto significa che ora Riaa (l'Associazione discografici americani, che aveva denunciato la donna) avrà l'onere della prova: dovrà dimostrare che lo scambio di un file protetto da copyright è in effetti avvenuto. Non basta provare che l'utente l'ha condiviso su reti peer to peer.

Per Jammie Thomas è una notizia di quelle che ti cambiano la vita: la donna, che si mantiene grazie agli assegni sociali, non aveva certo i mezzi per pagare la super multa (pari a 9.250 dollari per ogni file condiviso). Ma è anche una notizia che cambia lo scenario del confronto tra detentori di copyright e utenti di peer to peer. La sentenza è storica perché la multa a Jammie Thomas era il solo caso di vittoria dei detentori di copyright in un processo del peer to peer.

La giurisprudenza, a riguardo, ricade così nell'incertezza. Riuscire a portare in tribunale la prova dello scambio può essere peraltro impresa molto difficile (se non impossibile). Prova dello scambio potrebbe essere memorizzata nel programma peer to peer utilizzato e ottenibile quindi con il sequestro del computer. Non tutti i programmi memorizzano questi dati, però, e comunque l'utente può fare in modo di cancellarli.

I dati possono essere anche nel log (nel registro) del server utilizzato per lo scambio. Ed essere quindi ottenuti tramite il sequestro del server, cosa non facile però se è posto all'estero. Non è detto inoltre che il log ci sia e sia valido ai fini del processo (potrebbe aver registrato il traffico degli utenti in modo anonimo). Ci sono inoltre programmi peer to peer che permettono di scambiare file senza server di mezzo (per esempio eMule su rete Kad).

"Non mi risulta che in Italia qualcuno sia stato mai condannato dopo un processo completo, per aver fatto peer to peer per scopi personali", dice Andrea Monti, avvocato tra i massimi esperti della questione. Molti hanno pagato la multa perché hanno patteggiato (da 51 a 2.065 euro, secondo la normativa italiana). Altri hanno subito un decreto penale di condanna (come capitato a settembre due utenti della rete peer to peer Direct Connect), a cui hanno poi rinunciato a opporsi. In entrambi i casi, però, si tratta di decisioni precedenti a un effettivo processo dibattuto.

"Gli utenti hanno accettato di pagare perché affrontare un processo di questo tipo costa anche 20-30 mila euro tra spese legali e di consulenza. Molto più di quanto si rischi di multa se si patteggia", aggiunge Monti.

Sarà anche per la difficoltà ad avere vittoria certa in un processo, che i detentori di copyright stanno provando diverse strade per la lotta al peer to peer. Per esempio, la via di far bloccare certi siti oppure di ottenere leggi che obblighino i provider a cancellare gli abbonamenti Internet degli utenti peer to peer. Anche queste sono però strade in salita: è stato appena sospeso il blocco a Pirate Bay; l'Europarlamento qualche giorno fa ha bocciato le politiche anti-peer to peer contenute nel pacchetto di riforma della normativa tlc e ispirate da alcune procedure ideate dal governo francese.

(30 settembre 2008)


Offline dodicix

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Re: Download will never die: ennesima vittoria degli utenti peer to peer
« Risposta #1 il: Ottobre 02, 2008, 10:30:51 am »
Il P2P ormai non è più (o non lo sarà più a breve...)  :coolsmiley:  il canale preferenziale per ottenere quello che si desidera.  :rolleyes:

E' un segreto di Pulcinella, il cosa stia attraendo ora maggiormente i "piduepisti"...  :coolsmiley: :smiley:
(ma manteniamolo tale, perchè qui siamo "in pubblico"...)  :police:

La "nuova maniera"  :azn:  consente di scaricare alla velocità massima permessa dalla banda passante (loro e nostra) presente in quel momento;  :smiley:  le fonti ci sono sempre (basta saperle cercare),  :wink:  e sono sempre online (a differenza del P2P)  :coolsmiley:  e contengono davvero tutto ciò che esiste!  :shocked:

Chi preleva da queste "fonti", spesso riversa il loro contenuto, una volta scaricato, sul P2P che più gradisce, aumentandone così la ricchezza dell'offerta.  :rolleyes:

E' un fatto appurato che certi Server di appoggio di una Rete P2P ben precisa, stiano nuovamente riempiendosi come tacchini farciti di ogni ben di Dio...  :smiley:  dopo mesi di permanenza/costanza su molte decine di milioni di files.  :smiley6600:

Ma è un fatto "di rimando", dovuto a quanto sopra.  :coolsmiley:

Concordo col concetto che il P2P non morirà mai; ma di sicuro gli si affiancherà sempre un altro sistema.  :wink:

Cerchi i Titoli, gli Esecutori o le durate di brani di Musica Latina, magari divisi per Genere?
Forse posso aiutarti; guarda qui:   http://dodicix.altervista.org/

Offline Claude

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Re: Download will never die: ennesima vittoria degli utenti peer to peer
« Risposta #2 il: Ottobre 06, 2008, 11:51:38 pm »
Il P2P ormai non è più (o non lo sarà più a breve...)  :coolsmiley:  il canale preferenziale per ottenere quello che si desidera.  :rolleyes:

E' un segreto di Pulcinella,



Anfatti,

E chi lo usa piu Xxxxx? O Xxxx Xxxx?

Ormai il sistema per trovare cio che si vuole, è il grande Xxxxxx!

Ossia....

















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GOOGLE!!!! 



Con buona pace di Governi, Discografiche e Puristi Retrò  :2funny: :2funny: :2funny:

Offline dodicix

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Re: Download will never die: ennesima vittoria degli utenti peer to peer
« Risposta #3 il: Ottobre 07, 2008, 12:53:32 pm »
Infatti ora (in Germania) le Autorità stanno iniziando a martellare i siti di Hosting...  :knuppel2:
Stanno studiando il modo di "responsabilizzare" tali "siti" (nel senso di Depositi!)  :wink: Internet così che i Gestori studino il modo di non ospitare più materiali coperti da CopyRight.  :shocked:
Boh... secondo me, verrà fuori il solito buco nell'acqua...  :wink:
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