Ciao Tommy, grazie degli spunti per continuare questa discussione.
Si,ma la rete non è gratis...la paghiamo tutti.
E gli unici che ci guadagnano sono coloro che fi fanno pagare un abbonamento!
....è vero, però è anche vero che quelli che ci fanno pagare l'abonamento ci danno (o doverbbero darci) un servizio. Forse ci sarebbe da discutere se il prezzo pagato, è un corrispettivo equo rispetto al servizio fornito e se questo corrispettivo, nasce in un ambiente di concorrenza (cosa di cui dubito). Forse ci sarebbe da discutere se in uno stato democratico come dovrebbe essere l'Italia, un mezzo importante come internet, non debba essere fruibile da tutti gratuitamente. Perchè mi preme sottolinearlo, internet non è solo download illegale.
LORO devono pagare gli artisti.
nonostante, nel mio immaginario, i provider italiani siano non proprio dei filantropi, non mi sento di dire che sia corretto fare pagare a loro i diritti. Qui' non siamo d'accordo.
La libertà è una cosa bellissima,ma bisogna meritarsela,con il rispetto della libertà altrui.
Perfettamente d'accordo. Diciamo che la rete incarna
nel bene e nel male, la libertà quasi assoluta. Purtroppo libertà è una parola, un concetto, con valenza spesso soggettiva e duale, la libertà di alcuni, per assurdo puo' essere la rovina di altri. Non sto' scusando niente, sto' solo dicendo che il problema è veramente di alto livello etico e io non credo di avere una preparazione necessaria per poterlo affrontare in modo corretto.
Se un artista NON vuole che si scarichi la sua musica gratis,nessuno può prendersi la libertà di andare contro la sua volontà.
Io la penso così.
.....anche io, deve però essere valido anche il contrario, ovvero se un artista vuole divulgare le sue opere a gratis deve poterlo fare, e anche questo non è garantito.
La libertà altrimenti diventa dittatura del più forte sul più debole,ovvero dell'artista che non può difendersi.
Verissimo, il problema è che le crociate contro il download, mi sembrano più promosse dai distributori e dalle varie "SIAE", per autotutelarsi, più che per tutelare gli autori.
E' ovvio che le cose cosi' come vanno oggi non siano corrette, sicuramente esiste un problema dal duplice aspetto:
Da un lato gli artisti devono percepire un giusto compenso per le loro opere
Dall'altro tutti dovrebbero poter accedre a queste opere ad un prezzo sostenibile. Ma dai siamo seri, come fa un figlio studente di un operaio a spendere 20 euro per un cd?
Poi vi sono alcuni altri dati di fatto, i tempi sono cambiati ma la legislazione, i regolamenti e sopratutto l'educazione civica non hanno tenuto il passo di questa evoluzione.
La percezione, di essere il pollo da spennare, è sempre più diffusa e forse, dico forse, aumenta la tendenza delle persone ad aggirare i sistemi ritenuti responsabbili di questo.
Spero di essere stato chiaro