Autore Topic: La Crisi della Salsa  (Letto 9026 volte)

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Offline alex

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La Crisi della Salsa
« il: Febbraio 06, 2008, 03:52:16 pm »
Mi è arrivata una mail da Enzo Conte con il titolo "La crisi della Salsa"
e credo possa fornire un'ottimo spunto di riflessione,soprattutto volevo conoscere anche
l'opinione di persone "non di Roma" per sapere se altrove succede altrettanto.
Vorrei premettere che personalmente non credo che la salsa sia in crisi,anzi...
però concordo con Enzo quando dice che qui a Roma c'è una forte sproporzione tra offerta e domanda


"I motivi del successo della salsa sono gli stessi che nel loro stato negativo hanno portato all'attuale crisi.
 
1° La salsa da sempre è legata al fenomeno dell'emigrazione. Fondamentale è stata infatti la presenza in Italia (così come era successo in passato, ad esempio, negli Stati Uniti) di una folta comunità latina, concentrata soprattutto nelle grandi città. Una presenza che ha permesso il nascere di molti locali, molti dei quali sono diventati col tempo un punto di riferimento per tutti gli appassionati dei ritmi tropicali.
 
Questo oggi è uno dei punti cruciali della  crisi della salsa: la comunità latino-americana è completamente sparita (con l'eccezione di alcuni insegnanti di successo) dalle nostre salsoteche. E' venuta a mancare l'integrazione. I latino-americani si sono isolati. A Roma ad esempio frequentano solo un paio di locali prettamente latini ed evitano di andare nei templi della musica latina all'italiana. D'altro canto sono stati isolati per colpa di uno strisciante razzismo che  ha, purtroppo, in Italia profonde radici.
 
2° Il successo della salsa è stato anche favorito dal turismo. L'interesse del pubblico italiano verso destinazioni caraibiche (così come era successo in passato per il Brasile) ha provocato infatti un vero e proprio effetto di ritorno. Molti italiani andati in vacanza ai Tropici, si sono lasciati conquistare dai ritmi e dai balli locali e una volta tornati in patria hanno voluto conoscere più a fondo la cultura, gli usi ed i costumi dei popoli da loro visitati.
 
Questo credo che sia un fenomeno che era vero soprattutto all'inizio. Si avvicinavano alla salsa e persone più dinamiche, più vitali, più curiose, persone talmente attratte dall'emisfero latino-americano che coglievano qualsiasi occasione per poterlo conoscere più a fondo. Oggi la stragrande maggioranza dei salseri non sono mai andati nemmeno una volta nei Caraibi. Non tutti necessariamente per problemi economici. Molti per una reale mancanza di interesse
 
3° Il successo della musica tropicale si deve anche alla sua intrinseca bellezza, alla sua contagiosa allegria che contrasta apertamente con lo stato di depressione tipico delle nostre caotiche città. La salsa è diventata così per molti una valvola di sfogo contro la noia, l'apatia e anche la solitudine.
 
Questo continua ad essere uno dei motivi che più attraggono le persone nel mondo della salsa. Una valvola di sfogo contro la noia, l'apatia ed la solitudine. Il problema nasce però quando queste persone scoprono che la salsa non è un'isola felice e che anche qui l'integrazione non è così facile o spontanea come si crede.
 
4° L'avvento prima dell'house e poi della tecno-music ha paradossalmente spinto molte persone a trovare rifugio nei locali latino-americani, dove non solo hanno riscoperto il piacere del ballo di coppia, ma anche trovato una disponibilità umana lontana dallo sfrenato narcisismo tipico delle nostre discoteche di tendenza.
 
E qui arriviamo al vero punto dolente: la disponibilità umana. Le barriere che abbiamo creato intorno al ballo insieme a quella mentalità che abbiamo importato proprio da quelle discoteche fanno sì che alla fine l'ambiente diventa molto selettivo. Finisce così che le nostre salsoteche stanno sempre più riavvicinandosi allo spirito delle discoteche di tendenza dove è più importante apparire che essere.

5° La salsa è andata infatti incontro alle esigenze di comunicazione e di socializzazione di una fascia di pubblico (soprattutto single intorno ai trentanni) che non si riconosceva o non si trovava a suo agio né nel mondo della discoteca, né in quello del liscio.
 
Oggi sicuramente la fascia di pubblico si è allargata, ma paradossalmente questo allargamento ha accentuato ancora di più le divisioni con un pubblico frammentato che spesso ha gusti ed esigenze diversissime sia in fatto di musica che di ballo.
 
6° Non dimentichiamo, inoltre, le nostre comuni radici. In ognuno di noi batte un cuore latino ed era logico che prima o poi gli italiani riscoprissero il fascino di questa musica così vicina al nostro spirito ma anche alla nostra cultura.
 
Vero!!! Ma oggi ci sarebbe da chiedersi quanti salseri alla fine sono dei veri cultori della musica latina. A molti sembra interessare solo il ballo. Lo dimostra il fatto che a livello discografico la salsa è rimasta una realtà assolutamente di nicchia.

7° Un altro aspetto importante va ricercato nel potere terapeutico del ballo, nella riscoperta del proprio corpo, della propria sensualità, alimentato dal fascino di erotismo e seduzione sempre presenti nei balli afro-caraibici. La salsa grazie alla sua semplicità d'esecuzione ma anche al suo fascino un po' trasgressivo ha saputo così conquistare a poco a poco l'interesse dei ballerini italiani.
 
Questa facilità di esecuzione però col tempo si è completamente persa ed oggi diventa uno degli ostacoli più grandi sulla via della comunicazione.

8° Molto importante è stata la nascita in Italia di alcune orchestre di salsa che grazie ad un'intensa attività concertista hanno contribuito, con un entusiasmo senza pari, alla sua diffusione sul territorio nazionale.
 
Altro punto dolente perché, con l'eccezione di alcune orchestre che continuano ad operare con un certo successo, la musica dal vivo sembra quasi essere sparita ed anche i vari concerti (con l'eccezione di quelli estivi) sono spesso deserti.
 
9° Fondamentale è stato quindi il contributo di tutti quegli operatori del settore (insegnanti, animatori, deejays, organizzatori, giornalisti) che si sono rivelati i migliori ambasciatori di questa cultura, facendo un'opera di proselitismo davvero encomiabile.
 
Anche questo è vero! Ma la guerra che si è poi scatenata per la conquista del mercato rischia di  farci trovare davanti ad una ennesima Caporetto.
 
10° Ma l'aspetto più importante del successo della salsa risiede soprattutto nel suo potere onirico. La salsa per molti rappresenta il sogno tropicale, quel desiderio di evasione che attraverso il ballo e la musica ci fa volare su quell' isola del tesoro (sicuramente caraibica) che ognuno di noi custodisce gelosamente nel proprio cuore.
 
Ed in questa frase finale io mi auguro di trovare la formula magica che ci farà risorgere dalla crisi...
 
Il segreto è infatti quello di ritrovare lo spirito giusto.
E' infatti arrivato il momento di non limitarci a gridare "Al lupo, al lupo!", di non piangerci addosso, rimpiangendo i bei tempi passati. E' arrivato il momento di cercare delle soluzioni. Per farlo bisogna guardarci indietro e capire dove abbiamo sbagliato e perché abbiamo sbagliato. Di errori  ne sono stati fatti molti, sicuramente tanti in buona fede. Alle volte anche l'eccesso di entusiasmo può creare dei guasti irreparabili! Ma dobbiamo restare positivi e pensare che piuttosto che ad una crisi ci troviamo  davanti ad una recessione. Questo fenomeno però potrebbe essere non del tutto negativo. Quando l'offerta diventa superiore alla domanda il mercato dopo un momento di inevitabile crisi si riassesta, Restano in piedi  solamente le proposte più qualitative e  coloro che veramente credono in quello che fanno.
La prima cosa da fare è quella di ritrovare la giusta dimensione. Che senso ha questo continuo aprire di locali o di serate? Che senso ha questo continuo proliferarsi di scuole e di maestri?
Capisco che ci siano ragazzi che hanno voglia di insegnare, pur facendo magari un altro lavoro. Fanno bene a farlo se hanno idee nuove, proposte valide, se pensano di poter dare il loro contributo allo sviluppo della salsa. Ma se poi aprono un corso  per insegnare a dieci persone le stesse cose che hanno imparato dal loro maestro, che valore ha tutto ciò?
Che senso ha poi aprire locali non sempre all'altezza, nei posti più impensabili, con la speranza di attrarre un pubblico che al contrario negli anni è diventato sempre più esigente e selettivo.?
E soprattutto che senso ha continuare ad alimentare le divisioni facendosi ognuno la propria serata magari con  la propria scuola, i propri allievi, i propri animatori ed i  propri deejays?
Nei momenti di crisi bisogna unirsi. E' arrivato il momento della riflessione ma soprattutto il momento di stringerci la mano.
Forse non riusciremo mai a trasformare la salsa nel movimento dell'amore cosmico, ma sicuramente possiamo fare molto affinché  il nostro prato diventi sempre più verde...
 
E quindi ben vengano le proposte o le iniziative costruttive...
 
un abbraccio
Enzo Conte"
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Offline Marcolino

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Re: La Crisi della Salsa
« Risposta #1 il: Febbraio 06, 2008, 03:59:28 pm »
non concordo in molte cose...quando avrò tempo le scrivo...

cmq ottimo spunto per una discussione...
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..IN ATTESA DELLA LETTERINA...

Offline tommy salsero

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Re: La Crisi della Salsa
« Risposta #2 il: Febbraio 06, 2008, 04:10:39 pm »
Ciao Alex.
Ma sei tu che rispondi alle domande di Enzo Conte, o lui si fa le domande e si da anche le risposte?
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Guarda la mia classifica:
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Offline alex

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Re: La Crisi della Salsa
« Risposta #3 il: Febbraio 06, 2008, 04:22:58 pm »
Ciao Alex.
Ma sei tu che rispondi alle domande di Enzo Conte, o lui si fa le domande e si da anche le risposte?


No no è lui che si fa le domande e si risponde
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Offline gmonthy

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Re: La Crisi della Salsa
« Risposta #4 il: Febbraio 06, 2008, 04:27:07 pm »
Ciao Alex.
Ma sei tu che rispondi alle domande di Enzo Conte, o lui si fa le domande e si da anche le risposte?


No no è lui che si fa le domande e si risponde

hehehe...un piccolo Marzullo... :2funny: :2funny:

Offline dodicix

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Re: La Crisi della Salsa
« Risposta #5 il: Febbraio 06, 2008, 04:34:53 pm »
Peccato, nella sua mail originale, le domande e le risposte appaiono di due colori diversi.  :undecided:
E questa cosa facilitava la lettura e la comprensione del discorso.  :azn:
Se un'anima buona ha del tempo da perdere nel colorare o comunque differenziare il tutto, magari con due font o dimensioni o altro...  :coolsmiley:
 :afro:
Cerchi i Titoli, gli Esecutori o le durate di brani di Musica Latina, magari divisi per Genere?
Forse posso aiutarti; guarda qui:   http://dodicix.altervista.org/

Offline chevere

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Re: La Crisi della Salsa
« Risposta #6 il: Febbraio 06, 2008, 08:25:09 pm »
OT
Fatti una domanda e datti una risposta mi mancava...  :grin:
FINE OT

A mio parere la crisi della salsa dipende da diversi fattori.
Mi vengono in mente ed elenco non in ordine di importanza: Crisi economica (se cinque anni fa si usciva 3/4 o anche 5 volte a settimana adesso sono sempre più le persone che si limitano ad una o due uscite al massimo), voglia di cambiare (vedi chi passa al tango), l'ambiente che è sempre più spesso frequentato da esibizionisti, gli interessi economici (che portano alle divisioni), la mancanza di professionalità (sono poche le scuole che danno la possibilità di crescere ai propri allievi e questo porta molte persone a smettere di ballare).
Adesso il pensiero dell'unione per il bene della salsa mi fa abbastanza ribrezzo.
Non credo al buonismo in nessun ambiente, specie se dettato da INTERESSI ECONOMICI.
Invece credo che la salsa saprà trovare la propria strada o meglio le proprie strade.
Un po' di crisi può anche essere salutare per fare un po' di chiarezza su chi ama veramente questa musica e questo ballo non trovate? 

Offline Daikil

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Re: La Crisi della Salsa
« Risposta #7 il: Febbraio 07, 2008, 09:04:31 am »
I motivi della crisi sono sicuramente tutti quelli emersi, primo fra tutti la scarsa qualità della musica e l'assenza di valori culturali e storici nelle sale.

Un motivo piccolo, ma per me molto importante, che mi tiene sempre più lontano dalle serate di salsa è il VOLUME, troppo alto, insopportabile, non si riesce a parlare se non dentro l'orecchio di qualcuno. Nel mio sempre più amato tango si può stare tutta la sera ad ascoltare, guardare e chiacchierare senza perdere la voce.

Un altro motivo, sempre per me, è l'ORARIO, troppo tardo, improponibile se non a costo di un coma profondo il giorno dopo. Ormai se si va ad una serata di latino prima di mezzanotte e mezzo non si trova nessuno... almeno sfruttassero la preserata per mettere bella musica... io farei solo la preserata :evil:
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Offline ticorobert

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Re: La Crisi della Salsa
« Risposta #8 il: Febbraio 07, 2008, 09:18:28 am »
io avevo risposto all'amico Enzo : la maggior parte della gente esce a ballare per divertirsi, conoscere gente e semmai trombare. Siccome l'ambiente delle disco latine e' diventato un esibizione di ballerini spesso di alto livello, suddivisi poi in 'scuole di pensiero' contrastanti ; siccome musica facile da ballare ( merengue, afro ) non se mette, la massa si' e' rotta i cosidetti e diserta le disco latine che infatti - almeno a bologna - sono in crisi totale , anche perche' i bailadores salseri , un po' perche' vanno li' ad esibirsi un po' perche' gia' spennati dalle Scuole, non consumano un tubo al bar e senza bar che funziona la discoteca chiude. quindi la mia tesi era quella di creare nuove situazioni slegate dalle scuole, dai PR che muovono il Latino e da questi stessi Forum; situazioni da 'balotta' dove si balla un po' di tutto e alla c.di cane, com'era 20 anni fa' - ma tutte le volte che faccio sto' discorso la gente del settore mi guarda come fossi scemo, il che e' pure possibile
al vecc

Offline chevere

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Re: La Crisi della Salsa
« Risposta #9 il: Febbraio 07, 2008, 09:33:49 am »
Bravo Tico.
Invece hai toccato il tasto giusto anche se come luogo di ritrovo non vedo tanto la ex balera da 1000/2000 posti
come avveniva fino a qualche tempo fa in Emilia-Romagna, ma un luogo più alla portata e magari con numeri più
piccoli, che con 300 persone è già in attivo.
Bisognerebbe tornare indietro non tanto dal punto di vista musicale (io il merengue, il reggaeton, i balli di gruppo ecc.ecc.
non li ho mai sopportati), quanto da quello dei rapporti fra persone.
Concordo anche con quanto detto da Daikil.
Il VOLUME assordante e gli orari da discoteca di molte serate latine, allontanano le persone da questi luoghi.
Anche perchè lo scopo principale delle serate latine era (e rimane) quello di SOCIALIZZARE.
Tutto il resto viene dopo.

Offline Silly

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Re: La Crisi della Salsa
« Risposta #10 il: Febbraio 07, 2008, 09:43:03 am »

Un altro motivo, sempre per me, è l'ORARIO, troppo tardo, improponibile se non a costo di un coma profondo il giorno dopo. Ormai se si va ad una serata di latino prima di mezzanotte e mezzo non si trova nessuno... almeno sfruttassero la preserata per mettere bella musica... io farei solo la preserata :evil:

Ti quoto !

Happy hour a partire dalle 20:00 e via con il ballo alle 21:00.

Proprio perchè i locali latini non sono frequentati generalmente da ragazzini e da studenti. . .ci vuole così tanto per capire che un povero cristiano che lavoro tutti i giorni non può

andare a dormire più di una volta a settimana dopo le tre di notte ? ! ? !
La comunicazione è il sesso dell'anima

Offline dodicix

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Re: La Crisi della Salsa
« Risposta #11 il: Febbraio 07, 2008, 10:22:53 am »
Qua a Genova, dopo lotte verbali inenarrabili, circa due o tre anni fa abbiamo ottenuto (da un solo Gestore) l'apertura alle 22 invece che alle 23.  :smitten: :afro:

La cosa si mantiene tuttora, però è sempre a rischio di ritorno al vecchio orario, perchè...  :sad: :undecided:

1) i clienti non sono mai presenti in numero sufficiente nella prima ora, quella dell'anticipo. (e dopo anni... l'orario lo conoscono tutti!)  :buck2:
2) bisogna pagare un'ora di lavoro in più a chi serve ai tavoli, al bar, ai buttafuori, al dj, ecc...  :buck2:
3) gli appartenenti a queste stesse categorie di lavoratori, trovano che le 22 siano "scomode" (per loro stessi) e se ne lamentano!  :shocked: :buck2:

Mi sembra una batttaglia persa, anche se ne sono stato strenuo fautore.  :cry:
Pure io stesso, che negli anni sono sempre stato fra i primi ad entrare nel locale, adesso non riesco più a presentarmi prima delle 23!  :embarassed:
Al che... capirei se il Gestore mi dicesse: "è il portuale che rovina il porto" (tipico detto Genovese) e tornasse ad aprire alle 23.  :cry:
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Offline gmonthy

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Re: La Crisi della Salsa
« Risposta #12 il: Febbraio 07, 2008, 10:33:16 am »
A mio parere la crisi della salsa dipende da diversi fattori.
Mi vengono in mente ed elenco non in ordine di importanza: Crisi economica (se cinque anni fa si usciva 3/4 o anche 5 volte a settimana adesso sono sempre più le persone che si limitano ad una o due uscite al massimo), voglia di cambiare (vedi chi passa al tango), l'ambiente che è sempre più spesso frequentato da esibizionisti, gli interessi economici (che portano alle divisioni), la mancanza di professionalità (sono poche le scuole che danno la possibilità di crescere ai propri allievi e questo porta molte persone a smettere di ballare).

Un po' di crisi può anche essere salutare per fare un po' di chiarezza su chi ama veramente questa musica e questo ballo non trovate? 

assolutamente d'accordo con entrambi gli argomenti!!!! :afro:

Offline hombre

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Re: La Crisi della Salsa
« Risposta #13 il: Febbraio 07, 2008, 05:07:08 pm »
ma sara' in crisi la salsa o i locali dove si suona "salsa" sono in crisi per costi troppo elevati di gestione??? :angel:

Offline elmoro

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Re: La Crisi della Salsa
« Risposta #14 il: Febbraio 07, 2008, 05:34:06 pm »
...mi domando invece se si sia voluto speculare troppo sul fenomeno "salsa", mi spiego meglio: assisto da anni al proliferare di molteplici serate tali da riempire l'intera settimana, alcune riescono a durare l'intera stagione, altre invece vengono eliminate dopo qualche settimana xè non riescono ad attirare la clientela voluta. Non credo che nell'ambito della "disco" ci sia lo stesso approccio.....

Chiaramente quando si mira alla quantità, spesso, la qualità ne risente........ :rolleyes:

Sicuramente la crisi economica stà influenzando il comportamento del popolo salsero, ma penso che l'offerta sia estremamente superiore alla reale richiesta....... :embarassed:





..cuando en la vida se sufre una herida, por què se pierde sangre querida, en ese momento coje el destino en tu mano...