Hai detto che già gli fai ballare il cha cha cha sul son montuno (immagino su pezzi molto lenti):
Ti Mon Bo di Tito Puente (che ormai ce l'ho fuori dalle orecchie, ma è semplicemente per-fet-ta per insegnare), Canallon versione Moncho Leña, No Le Digas Que Me Viste Llorar versione Magia Caribeña, Mi Negrita Me Espera versione Ismael Rivera con Kako.
Evito la Guajira, mi piace ma è troppo lenta, io voglio musica che tiene su l'adrenalina, e poi i miei c'hanno
tutti il difetto che "anticipano", quindi con musica lenta non ce la potrebbero mai fare.
Ed evito il Boogaloo, di cui vado matto, perché esula dallo spirito del Latino entrando in un campo, quello del Soul, che si presta anche ad altre interpretazioni danzarie (temo che mi si mettano a saltellare tipo majorettes/cheer ladies), oltre al fatto che i piatti/handclaps su tutti i tempi pari genererebbero una certa qual confusione (mi riferisco al 4 e all'8).
Il Cha Cha Chá puro, invece, non me ne vogliate, ma a me non piace proprio; lo considero la "Commerciale Cubana degli anni 50" e quindi - salvo rarissimi casi - non lo metto.
Solo una domanda: che fretta hai di dirgli "abbiamo scherzato: il cha cha cha si balla sul 2"?
Non è mica una bugia: il cha cha cha si balla veramente sul cha cha cha, e se riescono a farlo a tempo senza bisogno di conteggiare è inutile complicargli la vita con i numeri... magari puoi dirglielo dopo avranno imparato a ballare anche la salsa sul 2.
Penso che glielo dirò io, prima che glielo venga a raccontare qualcun altro, tutto qui.
Poi il fatto di insegnare sulle percussioni per quanto affascinante è... fuori dalla realtà "quotidiana"; chi fa questa professione sul serio, e non come me che sono un insegnante da bocciofila, insegna sui numeri (salvo rare eccezioni).
Questa gente ha certamente più conoscenze e più esperienza di me; può anche darsi che usino i numeri per rendere più vendibile l'oggetto dell'insegnamento e quindi più comodo il loro lavoro, ma tendo a credere che la loro esperienza li abbia portati a questa conclusione per una certa "limitatezza musicale" comune alla maggioranza dei "clienti".
Io personalmente esorto i maestri ad essere maestri-coraggio e tentare una didattica basata sugli strumenti caraibici (e non sui pentagrammi europei), ma non posso dire lo stesso di me, istruttore da arci-uisp; la mia attività principale è quella del dj e quindi io faccio il dj-coraggio infilando quanta più salsa dura possibile nelle serate "normali".