Autore Topic: Come rapportarsi al repertorio tradizionale?  (Letto 2142 volte)

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Offline jimi

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Come rapportarsi al repertorio tradizionale?
« il: Novembre 18, 2007, 01:21:37 am »
Ciao a tutti,
mi interessa molto conoscere le vostre opinioni su questo tema:
qual è l'atteggiamento artisticamente più produttivo e fecondo nei confronti del repertorio tradizionale?
1) La riproposizione fedele della musica, del sound, dell'atmosfera e dello spirito originari (vedi ad es. Direct Latin Influence, ma anche il Marc   Anthony di El Cantante).
2) Una reinterpretazione più libera e originale, che prenda spunto dal repertorio tradizionale per calarlo e contaminarlo in realtà differenti per epoca e contesto socio-cultural-musicale (vedi ad es. Estrellas de Envidia con Homenaje a Fania, Cheo Navarro con Tributo a Ayer, Son de Cuba y Puerto Rico, ma anche, ad estremizzare il concetto, Los Cocorocos).

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Offline Claude

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Re: Come rapportarsi al repertorio tradizionale?
« Risposta #1 il: Novembre 18, 2007, 02:44:07 am »
Hai dimenticato il

CASO 3: la riproposizione in termini meramente ballerecci e melodici.

Ebbene, quella è SECONDO ME EH???? la vera "commercializzazione", perché semplifica nell'intento di diffondere, ma in realtà snatura.

Quelli che hai citato tu nei casi A e B mi piaccion tutti, con una lieve preferenza per il secondo per gli ovvi motivi di creatività.

Mi viene alla mente che lo stesso Willie Colon ebbe a suonare a Milano un brano del passato con un arrangiamento funky del basso; e da quel che mi ricordo, non era piaciuto solo a me.

Offline tommy salsero

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Re: Come rapportarsi al repertorio tradizionale?
« Risposta #2 il: Novembre 18, 2007, 12:22:53 pm »
Ciao a tutti,
mi interessa molto conoscere le vostre opinioni su questo tema:
qual è l'atteggiamento artisticamente più produttivo e fecondo nei confronti del repertorio tradizionale?
1) La riproposizione fedele della musica, del sound, dell'atmosfera e dello spirito originari (vedi ad es. Direct Latin Influence, ma anche il Marc   Anthony di El Cantante).
2) Una reinterpretazione più libera e originale, che prenda spunto dal repertorio tradizionale per calarlo e contaminarlo in realtà differenti per epoca e contesto socio-cultural-musicale (vedi ad es. Estrellas de Envidia con Homenaje a Fania, Cheo Navarro con Tributo a Ayer, Son de Cuba y Puerto Rico, ma anche, ad estremizzare il concetto, Los Cocorocos).

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Li considero entrambi interessanti,ed hanno entrambi un senso logico di essere.
Questa problematica è vista per il repertorio classico,ci sono i musicisti che riproducono per filo e per segno con tanto di strumenti originali dell'epoca il repertorio classico e quelli che invece,per esempio suonano un repertorio per clavicembalo su un pianoforte moderno.
Io li apprezzo entrambi.
Però nella musica classica il ripetere per filo e per segno il repertorio originale è l'unico modo per ascoltare come dovevano essere eseguite le opere MAI registrate su disco per ovvi motivi.

Il discorso decade completamente per la salsa,dove invece abbiamo un repertorio completamente registrato su più supporti.
Per questo anche io apprezzo le rivisitazioni quando sono fatte con il cuore per cercare nuove sfumature e ancora meglio opere nuove con lo stile classico.
Io preferisco ascoltare Hector Lavoe a Marc Anthony,però queste operazioni come "El Cantante" sono importantissime quando sono fatte da persone che possono far conoscere nel modo autentico,un personaggio come Lavoe.
Tommy Salsero
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Offline chevere

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Re: Come rapportarsi al repertorio tradizionale?
« Risposta #3 il: Novembre 22, 2007, 03:13:04 pm »
La riproposizione dei classici senza stravolgimenti (alla Marc Anthony versione Hector Lavoe per intenderci) mi è sembrata
un operazione molto interessante, soprattutto dal punto di vista divulgativo.
La reinterpretazione invece mi piace meno anche perchè è molto difficile non rovinare l'originale e in alcuni casi si sono sentite
delle verie e proprie storpiature a mio parere orripilanti.
Un'altra opzione che reputo molto interessante invece è quella di orchestre nuove che suonano con un sound anni settanta,
purtroppo ce ne sono pochissime, una delle migliori a mio parere è quella di Sabor y Control del Perù.

Offline Claude

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Re: Come rapportarsi al repertorio tradizionale?
« Risposta #4 il: Novembre 22, 2007, 08:35:23 pm »

Un'altra banda cazzuto-contemporanea è Don Adolfo Y Su Orquesta La Organizacion (11 orchestrali), di cui fra poco esce il secondo CD (il primo RITMO CALIENTE uscì nel 2000 ed è stupendo).

Suppongo che le loro siano composizioni originali, non cover

Sentitevi i preascolti di Bon Bon De Canela e decidetene l'acquisto ATTRAVERSO ME. Infatti io, Mamboforever e il Duende appena raggiungiamo le 5 persone facciamo l'ordine ad Adolfo direttamente (in giro non si trova piu).

http://www.donadolfoorquestaorganizacion.com/OUR_MUSIC.html

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Ora invece sto tentando di capire se gli OCHO sono un gruppo contemporaneo, come mi sembra dal suono: se sì, allora anche loro sarebbero delle rare mosche bianche cazzute contemporanee.

Alcune sono originali, altre sono cover.

Ma questi, sono contemporanei?

Sentitevi La Cosa Se Pone Fuerte com'è avvolgente col suo vibrafono mischiato al sax baritono e quelle percussioni, e ditemi se non è cazzuto???




[yt=425,350]fKUKuAHAymQ[/yt]




E poi dello stesso gruppo calatevi a 0.99 dollari Guaguanco Rumbero: io ce l'ho tutta (qui ne sentite solo un pezzo) e vi assicuro che ha tre cambi ritmo!!!

http://pan.radios.starmedia.com/store/discos-9246-ocho_chico_mendoza-numero_tres

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Un discorso a parte meritano le cover dei Son Boricua di Jummy Sabater, l'ex cantante/timbalero di Joe Cuba; io credo la loro rivisitazione di brani del passato sia notevole.


Offline Fabius

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Re: Come rapportarsi al repertorio tradizionale?
« Risposta #5 il: Novembre 22, 2007, 09:21:15 pm »
Sono d'accordissimo sui Son Boricua...   davvero molto bravi nel "rifare" pezzi classici alla loro maniera...    :afro:


Ma potremmo aggiungere pure i Latin Vibe, il gruppo preferito di Chevere...     :evil:    :2funny:     :2funny:



Offline jimi

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Re: Come rapportarsi al repertorio tradizionale?
« Risposta #6 il: Novembre 22, 2007, 11:31:53 pm »
La riproposizione dei classici senza stravolgimenti (alla Marc Anthony versione Hector Lavoe per intenderci) mi è sembrata
un operazione molto interessante, soprattutto dal punto di vista divulgativo.
La reinterpretazione invece mi piace meno anche perchè è molto difficile non rovinare l'originale e in alcuni casi si sono sentite
delle verie e proprie storpiature a mio parere orripilanti.
Un'altra opzione che reputo molto interessante invece è quella di orchestre nuove che suonano con un sound anni settanta,
purtroppo ce ne sono pochissime, una delle migliori a mio parere è quella di Sabor y Control del Perù.
Ciao a tutti,
la funzione divulgativa nei confronti di capolavori del passato funziona solo in casi particolari, come nel caso di Marc Anthony: cover eseguite con grande rispetto, fedeltà e notevole classe, da parte di un artista famosissimo che può così avvicinare ai classici un pubblico diverso, molto più ampio. Però non sono d'accordo con te, caro Chevere, sul fatto che le reinterpretazioni personali possano rovinare l'originale. Se un artista ha il coraggio di mettersi in discussione affrontando un classico con creatività e personalità, al massimo non riuscirà ad eguagliare il valore artistico dell'originale, e da un eventuale confronto uscirà perdente, ma non credo vada ad intaccare il valore del modello. Quando Carlos Santana negli anni '70 ha ripreso Oyo como va e Para los rumberos, calandoli nella realtà creativa e multiculturale del rock di San Francisco, poteva partorire un obbrobrio, invece ha fatto meraviglie. Le versioni originali continuano comunque a risplendere di luce propria. Molte altre cover, soprattutto di Oyo como va, al contrario non aggiungono molto al pezzo di Tito Puente.
Mi interessano particolarmente i vostri post in questo thread perchè mi permettono di scoprire nuovi artisti e/o nuove cover: continuate così, ragazzi!  :afro:
Personalmente trovo godibili ma non troppo originali le cover dei Son Boricua...Provocazione: Cosa pensate di Lloraràs nella versione di Tego Calderòn? E' da liquidare come bieca operazione commerciale senz'anima (vedi il caso 3 citato da Dudu)?  :huh:

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Offline Claude

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Re: Come rapportarsi al repertorio tradizionale?
« Risposta #7 il: Novembre 23, 2007, 01:05:30 am »
Personalmente trovo godibili ma non troppo originali le cover dei Son Boricua...Provocazione: Cosa pensate di Lloraràs nella versione di Tego Calderòn? E' da liquidare come bieca operazione commerciale senz'anima (vedi il caso 3 citato da Dudu)?  :huh:

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Per me i Son Boricua hanno un blend ben chiaro, e a me piace; a suggello poi di questo, mi conforta poi il fatto che quel gruppo è menzionato su Mecche Virtuali della Salsa come Herencia Latina e Mambo-Inn; suggerisco a tutti di reperirsi la loro versione di Para Que Gocen Los Pollos (che noi conosciamo nella versione della Orquesta Son di Paul Ortiz) nonché Muñeca (che fu composta da Eddie Palmieri).

Quanto a Lloraras, volevo citarla io ma non volevo andare off topic; ebbene a me piace Oscar D'Leon, la sua musica, Tego Calde, il Reggaeton..... quindi quando ho sentito Llora Llora ho avuto un solo giudizio: GENIALE  :afro:

Offline dodicix

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Re: Come rapportarsi al repertorio tradizionale?
« Risposta #8 il: Novembre 23, 2007, 10:29:03 am »
Belli i pezzi di Don Adolfo!!!  :cheesy:
Ottimo disco!  :afro:
 :azn:
Cerchi i Titoli, gli Esecutori o le durate di brani di Musica Latina, magari divisi per Genere?
Forse posso aiutarti; guarda qui:   http://dodicix.altervista.org/

Offline tommy salsero

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Re: Come rapportarsi al repertorio tradizionale?
« Risposta #9 il: Novembre 23, 2007, 03:01:47 pm »
Don Adolfo è uno dei pochissimi che è riuscito a ricreare dei pezzi nello stile degli anni 60 alla Tito Rodriguez periodo "El Doctor" senza fare cover.
Quando lo sentii la prima volta quando uscì,rimasi di sasso....
A Porto Rico ricordo un Frankie Martinez scatenarsi su Bon Bon de Canela....
Tommy Salsero
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Offline Claude

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Re: Come rapportarsi al repertorio tradizionale?
« Risposta #10 il: Novembre 23, 2007, 05:40:33 pm »
E ora, Robertico ha appena recensito i Zon Del Barrio

Preascolti: http://www.zondelbarrio.com/

Offline jimi

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Re: Come rapportarsi al repertorio tradizionale?
« Risposta #11 il: Novembre 23, 2007, 08:32:55 pm »
Quanto a Lloraras, volevo citarla io ma non volevo andare off topic; ebbene a me piace Oscar D'Leon, la sua musica, Tego Calde, il Reggaeton..... quindi quando ho sentito Llora Llora ho avuto un solo giudizio: GENIALE  :afro:
Ciao a tutti,
concordo, Dudu.  :evil: Devo anche ammettere che pure la versione dei Son Boricua è personale e innovativa, con un magnifico floreo di vibrafono a sottolineare la melodia. Invece, dei Son Cafè, trovo poco interessante tutto quell'album dedicato ai medley (La Lupe, Tommy Olivencia, Charlie Palmieri). Come pure la versione di Pedro Nvaja eseguita dall'Orquesta La Sensaciòn di A.Barroso: un copia/incolla dell'originale, con tanto di imitazione del borracho alla fine, ma senza il fascino della voce di Ruben Blades. Che senso ha?  :shocked:

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Offline LaChica

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Re: Come rapportarsi al repertorio tradizionale?
« Risposta #12 il: Novembre 23, 2007, 08:57:09 pm »
Non saprei proprio valutare cosa sia più produttivo... però dico la mia!

1) La riproposizione fedele della musica, del sound, dell'atmosfera e dello spirito originari (vedi ad es. Direct Latin Influence, ma anche il Marc   Anthony di El Cantante).

Insomma.. una copia? Allora no: preferisco l'originale!


2) Una reinterpretazione più libera e originale, che prenda spunto dal repertorio tradizionale per calarlo e contaminarlo in realtà differenti per epoca e contesto socio-cultural-musicale (vedi ad es. Estrellas de Envidia con Homenaje a Fania, Cheo Navarro con Tributo a Ayer, Son de Cuba y Puerto Rico, ma anche, ad estremizzare il concetto, Los Cocorocos).

E' ciò che tra le due opzioni preferisco. Poi non è detto che il risultato mi piaccia tanto quanto l'originale!  :wink:
Yo tengo un jueguito que te va a gustar
Te meto en el cuarto, te quito la ropa
Y te hago cosquillas!

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