ma tante volte non ci si rende conto che chi balla preferirebbe
un bel pezzo di Lavoe o Colon piuttosto che sonorità "astruse" di orchestre sconosciute...
Magari questo può far colpo su un dj "rivale" ma non certo su chi balla.....
Dopo aver letto anche questo, io invece vi propongo una PROSPETTIVA DIVERSA di questo stesso thread.
Ma siete proprio sicuri che i suddetti dj siano cosi dissociati dalla realtà che han di fronte?
In fondo, la pista è sempre li a far da termometro del loro successo o insuccesso; e sapete cosa ci vuole a metter su una Palomilla, o un Vente Pa'lla? Dieci secondi... e la pista - se in crisi - torna a riempirsi.
Se prendiamo ad esempio il sottoscritto, io la vedo molto semplicemente sotto l'aspetto della continua scoperta, per cui se i primi dischi che avessi cominciato a suonare fossero stati - che so - i vinili, a quest'ora starei suonando i cd.
La realtà pero ci insegna che cominciamo tutti con Palmieri, Barretto, Colon etc etc e che SOLO DOPO si passa ad autori meno noti MA ALTRETTANTO ENTUSIASMANTI.
In parole povere: se io proponessi la stessa scaletta di quando iniziai, due anni fa, adesso sarei accusato di essere uno di quelli che mette la stessa scaletta!
Anch'io sono un ballerino, e quando vado a ballare mi piacerebbe sempre sentire Rio Manzanares... o Justicia... o Mi Bongo... ma se il dj mi propone tutte cose sconosciute, che siano ballabili e coinvolgenti...
IO NON MI LAMENTERO MAI!!! Questo per esempio mi succede nei Venerdi di Frescura al Tropicana (que Dios lo bendiga, siempre!).
In altre parole, secondo me questo è un thread sulla preferenza verso le abitudini v/s la preferenza verso le "variazioni": e normalmente il primo gruppo è in maggioranza.
E' altresì vero che un dj abile, armato di pazienza, cultura e soprattutto di una serata settimanale che gli permetta di sperimentare, riesce a farsi apprezzare anche senza ricorrere ai nomi noti; un mio fornitore di dischi, per esempio, propone ogni Venerdi a 600 persone Henry Fiol (e se non lo mette glielo vanno a chiedere) senza nemmeno quasi mai mettere Marc Anthony, e confinando la musica contemporanea alla sola bachata.